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di Mariarosa Rigotti

Era nato a Pontebba, ma il suo paese di residenza era Majano dove viveva nella frazione di Casasola, il primo borgo che si incontra arrivando da Buja. E proprio la sua Majano ha organizzato un evento per rendere omaggio a don Domenico Zannier, a questo sacerdote scomparso sei anni fa e nitida figura nel panorama culturale friulano, nel quale il suo apporto, costante e appassionato, è stato preziosissimo. Un evento a lui dedicato è infatti in programma per domani 13 aprile a Majano. Ideato in occasione della Festa della Patria del Friuli, l’incontro è dedicato alla letteratura, alla poesia e alla musica friulana ricordando la figura del prete-letterato. Intitolato “Pre Meni Zannier: un viaç tra musiche e leterature”, troverà spazio dalle 20.30, all’Hospitale di San Tomaso, nella piccola località sulla strada per San Daniele. Protagonisti della serata la poetessa Luigina Lorenzini e il rapper friulano Dj Tubet.

Luigina Lorenzini

Dj Tubet

(Foto Valentina Venier)

Questa scelta è stata fatta dall’amministrazione comunale che “intende celebrare la ricorrenza della Festa della Patria del Friuli 2023 con un evento dedicato alla letteratura, alla poesia e alla musica friulana ricordandone uno dei massimi esponenti: don Domenico Zannier”. Durante la serata, come viene anticipato, la poetessa presenterà al pubblico la figura di don Zannier, che  è stato prete, poeta e scrittore candidato al Nobel, interpretando e analizzando alcuni suoi testi poco conosciuti dalla poesia narrativa alla lirica breve. Inoltre, la serata majanese “metterà in luce l’intensa delicatezza di alcuni tra i testi poetici confluiti nella terza e ultima silloge in friulano edita dell’autore, L’ore dal omp, o comparsi in La Cjarande e La Panarie, in cui la profonda conoscenza dell’animo umano consentiva a Pre Meni di individuarne ed esprimerne, con, il sentimento più profondi dell’essere umano: l’amore”.
L’intervento del Dj Tubet, invece, “non avrà solo una funzione di accompagnamento musicale, ma permetterà al pubblico di conoscere la musica tradizionale friulana secondo nuove declinazioni, dimostrando come la lingua friulana ben si adatti a generi musicali diversi, anche a quelli più ascoltati tra i ragazzi di oggi”. Da aggiungere, che non mancheranno le improvvisazioni freestyle che hanno reso celebre il rapper di Nimis sfruttando le “parole chiave” suggerite dal pubblico così come le sensazioni tematiche ispirate dalla serata. Insomma, assicurano gli organizzatori, l’evento non sarà dunque solamente un omaggio a Pre Meni Zannier, ma anche un’occasione di intrattenimento in grado di coinvolgere soprattutto le nuove generazioni e le loro famiglie. E non è finita qui: nell’ambito dell’evento, nella Biblioteca comunale viene allestita un’esposizione bibliografica sul tema della letteratura e della musica friulana per permettere, a coloro che ne avranno interesse, di approfondire questi aspetti cardine di una cultura friulana sempre viva e aperta al mondo.
Nato a Pontebba nel 1930, Domenico Zannier fu ordinato  nel 1956. Cooperatore, cappellano e parroco in varie  località friulane, fu anche insegnante di scuola media ritirandosi infine a vivere nella sua casa di Maiano, dove intensificò l’attività letteraria. Ma, nonostante questa sua imponente levatura culturale, don Domenico Zannier per tutti era rimasto soltanto Pre Meni, prevalendo il suo modo d’essere, semplice, affabile, gioviale e di grande compagnia, tanto che in molti paesi è ricordato ancora con affetto e simpatia. Come a Lusevera e nell’Alta Val Torre che proprio un anno fa gli hanno dedicato una via.
Figura poliedrica, Pre Meni Zannier è stato uomo di cultura a tutto tondo: non solo sacerdote e insegnante, ma anche poeta e scrittore, traduttore e giornalista pubblicista – ha diretto “La Vita Cattolica” nei tempi del terremoto – e critico d’arte. La sua attività letteraria cominciò in giovane età, raggiungendo, passo dopo passo, vertici consistenti, tanto da ottenere innumerevoli premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali. Ma soprattutto, nel 1986, fu candidato al Nobel per la Letteratura dalle Università di Salisburgo e Innsbruck.

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In copertina, un’immagine di don Domenico Zannier scomparso sei anni fa.

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