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Sono due grandi solisti, sbocciati dalla “meglio gioventù” europea del nostro tempo e adesso affermati concertisti ad ogni latitudine del mondo. Ma il pianista romeno Herbert Schuch, classe 1979, e il violoncellista tedesco Maximilian Hornung, di sette anni più giovane, in Duo hanno dato vita ad un Ensemble cameristico capace di fondere e armonizzare al meglio le loro capacità di interpreti. Insieme sono attesi, nella serata di oggi 22 marzo, al Teatro Miela di Trieste (ore 20.30), per una nuova tappa di “Cromatismi 2.0. La Chamber Music al Miela”, la Stagione Cameristica di Trieste firmata dall’Associazione Chamber Music e curata dal direttore artistico Fedra Florit. “Guardando ad Est” sarà filo rosso del programma selezionato per la serata triestina, con capisaldi dei grandi Maestri: si parte con Sergej Rachmaninov e gli armoniosi “2 Pieces op.2”, che includono una nuova versione del Prélude per pianoforte in fa maggiore e una Danse orientale. Si prosegue con Sergej Prokof’ev e la Sonata in do maggiore op.119 scritta nel 1949 per il giovane Mstislav Rostropovic, che si stava rivelando alle platee musicali. Ben presto questo lavoro uscì dai confini sovietici e venne acquisito al repertorio moderno dei maggiori violoncellisti. Gran finale con la Sonata in re minore op.40 di Dmitri Shostakovich scritta nel 1934, felice esempio della creatività innovativa del grande compositore, che rinuncia alle spericolate arditezze del processo di rinnovamento della musica europea del primo Novecento a favore di una semplificazione espressiva, capace di arrivare a un vasto pubblico. La Stagione 2022 dell’Associazione Chamber Music è sostenuta dal MIC – Ministero della Cultura con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Banca Mediolanum, Suono Vivo – Padova, Fondazione Casali, Civibank e Zoogami. Biglietti presso TicketPoint Trieste, dettagli sul sito acmtrioditrieste.it

Herbert Schuch e Maximilian Hornung

Nel segno del repertorio per pianoforte e percussioni il prossimo appuntamento dei “Concerti” del Conservatorio, il cartellone musicale di scena nella Sala Tartini a Trieste (via Ghega 12), curato dal direttore del “Tartini”, Sandro Torlontano, con il responsabile della produzione artistica Luca Trabucco. Domani 23 marzo, come sempre alle 20.30, riflettori sul Pi Duo, un Ensemble che ha nel suo nome – con la doppia P – il codice musicale di riferimento, dedicato appunto agli strumenti a percussione e al pianoforte. Sono i giovani musicisti Francesco Neri, percussionista, e Nikita Poretti, pianista, che hanno dato vita a questo Ensemble, nato nelle aule del Conservatorio di Trieste grazie alla collaborazione della classe di Musica da Camera della professoressa Alessandra Carani con quella di percussioni del professor Dario Savron. Il programma della serata, proposta in collaborazione con il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste, spazierà dai contemporanei a classici come George Gershwin con il Preludio n. 2 per vibrafono e pianoforte. Si partirà con Emmanuel Sejourne e il Concerto per marimba e pianoforte, quindi Matteo Firmi e il Concertino “Insania Mentis” per vibrafono e pianoforte, Mark Glentworth con Blues for Gilbert per vibrafono e pianoforte, Csaba Marjan Zoltan e Spirit of life per vibrafono e pianoforte, Alexej e Nicolai Gerassimez con Piazonore.

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In copertina, il Pi Duo (Francesco Neri, percussionista, e Nikita Poretti, pianista).

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