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Oggi, quinta e ultima giornata di Monfalcone Geografie Festival, la kermesse promossa dal Comune di Monfalcone e curata da Fondazione Pordenonelegge.it per la direzione artistica dello scrittore Gian Mario Villalta con il giornalista Roberto Covaz e il Comitato Scientifico del festival: alle 9.30 nella centralissima Piazza della Repubblica – punto Iat si parte con la Camminata alla scoperta del Carso e del Centro Visite di Pietrarossa, a cura del Cai Monfalcone. È prevista una sosta presso lo Studio artistico “My Way” di via Toti per visitare l’esposizione “Tra mare e monte”.
Fra gli incontri di riferimento: alle 11.30 in Piazza della Repubblica – Spazio Sud l’antropologa Anna Rizzo, in dialogo con Oscar d’Agostino responsabile Cultura del Messaggero Veneto, presenta “I paesi invisibili. Manifesto sentimentale e politico per salvare i borghi d’Italia” (Il Saggiatore). Esistono luoghi in cui non sembra vivere nessuno. Strade solitarie su cui muovono i passi sparuti camminatori, case centenarie in cui i silenzi sono rotti solo dal ronzio di qualche televisione lontana, antichi muretti su cui camminano gatti randagi. Queste immagini raccontano in verità una storia di resistenza: quella di tredici milioni di persone che continuano ancora oggi ad abitare borghi che si svuotano perdendo servizi e attività fondamentali. L’incontro si inserisce nel programma di formazione professionale continua dell’Ordine dei giornalisti. Iscrizione obbligatoria su www. formazionegiornalisti.it fino ad esaurimento posti. Alle 11, invece, in Piazza della Repubblica – Spazio Nord Anna De Simone e Ana Maria Sepe presentano “Riscrivi le pagine della tua vita. Tutti gli strumenti per scoprirti, capirti e volerti bene”. Prendersi cura di noi stessi e conoscerci profondamente, per costruire la vita che meritiamo. Alle 15.00 Piazza della Repubblica Spazio Nord, l’autrice e giornalista Denise Pardo, in dialogo con Arianna Boria, responsabile redazione Cultura del quotidiano Il Piccolo presenta “La casa sul Nilo” (Neri Pozza). L’Egitto e il Cairo, un crocevia di storie e di suggestioni: un paese mondano e sorprendente dove le diverse religioni sono rispettate e si parlano tutte le lingue. Finché non sale al potere Nasser, cambiando in pochi anni le regole della convivenza civile. Cresce il nazionalismo. E l’intolleranza religiosa. Alcuni residenti diventano “stranieri” e si sentono sempre più in pericolo. Fino alla partenza precipitosa per Roma e l’Italia, nel 1961.

Alle 16.30 Piazza della Repubblica Spazio Nord Roberto Arditti racconta, conversando con la direttrice del quotidiano Il Piccolo, Roberta Giani, “La guerra in casa. Come e perché la corsa al riarmo riguarda tutti”. La guerra dentro l’Europa dopo una pandemia mondiale. Le minacce nucleari della Russia e l’atteggiamento spesso aggressivo della Cina. La corsa agli armamenti di molti nuovi protagonisti della scena internazionale. La dimensione cyber dei nuovi conflitti, ormai impossibili da vincere senza tecnologie e soluzioni in ambito spaziale. Giornalista di lungo corso, Roberto Arditti affronta questi temi su scala mondiale e analizza la direzione intrapresa dal nostro Paese. L’incontro si inserisce nel programma di formazione professionale continua dell’Ordine dei giornalisti. Iscrizione obbligatoria su www.formazionegiornalisti.it fino ad esaurimento posti.
Alle 16 in Piazza della Repubblica – Spazio Sud Mauro Varotto, in dialogo con Martina Delpiccolo presenta “Il giro del mondo nell’Antropocene. Una mappa dell’umanità del futuro”. Il libro racconta a distanza di mille anni, dunque nel 2872, il viaggio intrapreso sulle orme di Phileas Fogg nel 1872, protagonista del romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni. Ogni tappa del viaggio alterna tre linguaggi che dialogano tra loro: la dimensione narrativa del viaggio immaginario, la dimensione scientifica del mondo nell’Antropocene, il linguaggio cartografico, con tutta la sua carica di visualizzazione intuitiva. Si prosegue alle 17 in Piazza della Repubblica – Spazio Sud Gregorio con la presentazione del saggio dell’artista visuale Gregorio Botta “Paul Klee Paesaggi e incanti”, in dialogo con Gian Mario Villalta Un artista che sa comprendere gli artisti nelle pieghe più profonde, inseguendoli nella vita e nelle opere. È così per il Mago del Bauhaus, che diceva di essere inafferrabile: c’è infatti il mistero di un genio dotato di molti doni. Il poeta, il musicista e il pittore che ha cambiato la storia dell’arte. Ha dipinto diecimila opere, reinventandosi sempre. Ha colto nell’incanto di città e paesaggi la tensione tra lo sguardo, il tempo e il vissuto.

Alle 18 Piazza della Repubblica Spazio – Nord riflettori sulla scrittrice Catena Fiorello Galeano, per un incontro dedicato al suo recentissimo romanzo “Ciatuzzu” (Rizzoli), che l’autrice racconterà conversando con Fabiana Dallavalle. Sebastiano, detto Ciatuzzu, è rimasto solo dopo la morte della madre, davanti al mistero più grande della vita. Attraverso la voce di un bambino degli anni Sessanta, Catena Fiorello ci consegna una potente storia di riscatto, un romanzo commovente sulle sfide della vita e sul potere della memoria. Perché, anche nei momenti più bui, il ricordo indelebile delle nostre radici e di chi abbiamo amato ci porterà lontano. Si prosegue alle 18.30 in Piazza della Repubblica – Spazio Sud dove Aniello Langella presenta “Tutankhamon. 1922-2022 ad un secolo dalla scoperta un reportage fotografico”, conversando con Luca Fasan. Nel 1922 l’archeologo britannico Howard Carter scopriva la tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re e con il suo libro The tomb of Tutankhamen infiammava la fantasia del grande pubblico, accendendo i riflettori sull’egittologia. Langella, che più volte ha viaggiato in Egitto sulle tracce del faraone immortale, ci regala una sua personale rilettura del testo di Carter, un “modesto contributo” con cui tenta di descrivere l’emozione, lo stupore, la gioia della scoperta.
Infine, alle 20.30, al Teatro comunale riflettori su “Il Carso é…” di Roberto Covaz, lettura scenica con la regia di Andrea Pahor, gli attori dell’Associazione Arteatro Aps e la Scuola di Danza Tersicore. Il Carso delle leggende, dei tesori nascosti, dei castellieri, della Grande guerra, dei recuperanti, del contrabbando lungo la linea frontiera, del grande fuoco e della rinascita. Il Carso raccontato da testimoni speciali: gli storici cipressi del Vallone.

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In copertina, uno scorcio del centro storico di Monfalcone sede del Festival.

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