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Seconda tappa della nuova rassegna “Da vicino”, un cartellone interamente dedicato all’editoria del territorio con tante pubblicazioni da sfogliare e scoprire insieme alle autrici e agli autori, due volte al mese fino al 17 novembre, nella Sala Ellero di Palazzo Badini, sede di Fondazione Pordenonelegge.it che promuove e coordina l’iniziativa. Un modo per rinnovare, nel corso dell’anno, la collaborazione fra il festival e le case editrici che il pubblico ritrova in Piazza XX Settembre, ad ogni edizione della Festa del Libro.
Questa sera, alle 20.30, riflettori accesi su una firma nota della letteratura e saggistica di nordest, lo scrittore Angelo Floramo, fresco autore per Bottega Errante di “Vino e libertà” (collana Camera con vista /33, pagg.256), il nuovo libro pubblicato nel gennaio 2023. Condurrà la conversazione l’autore Andrea Visentin, curatore di eventi e rassegne letterarie. L’incontro è aperto con ingresso libero, fino ad esaurimento posti. È suggerita la prenotazione sul sito pordenonelegge.it.
Commenta Floramo: «Sono partito inevitabilmente dal vino e dall’ebbrezza; per l’anarchia bisogna essere più allenati. Ho bevuto molto e ho molto fumato. Ho amato. Ho vissuto innamorandomi in continuazione. Ho sognato. Ho anche dovuto spadellare tanto, ripercorrendo i sapori e i profumi di cui si intridono queste carte. Come fai altrimenti ad essere sincero?». Le storie di questo libro conducono per borghi antichi o periferie sterminate, dagli Stati Uniti al Mar Nero, disegnando topografie ribelli quasi sempre macchiate di sugo. Sanno tutte di ebbrezza e di libertà, forse perché il tempo di questo nostro vivere va intriso di vino tanto quanto di ideali. Il lettore è dunque avvisato: qui si beve molto, molto si mangia. Si fuma e si ama. E soprattutto si sogna, senza necessariamente andare a dormire. Di che cosa? Ma di un mondo migliore del nostro, come quello per il quale hanno lottato i protagonisti dei racconti. Alcuni reali, altri inventati. Cos’hanno in comune la periferia di Praga, la Dalmazia in inverno, un birraio di Belfast, o una tabaccheria di Lisbona? Nulla, probabilmente, oltre a quello struggimento che prende sempre il cacciatore di storie, quelle che si impregnano di alcol e di anarchia quando arrivato alla fine di un lungo viaggio non chiede altro che di poterle raccontare a qualcuno. Forse perché è ubriaco, o forse perché innamorato: di una donna, di una bottiglia o di un’utopia, in fondo non fa troppa differenza.

Angelo Floramo

Angelo Floramo vive a Borc, sul fiume Tagliamento. Dottore in Storia con una tesi in filologia latina medievale, insegna materie letterarie al Magrini Marchetti di Gemona. Dal 2012 collabora con la Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli in veste di consulente scientifico per la sezione antica, manoscritti e rari. Ha pubblicato numerosi saggi e articoli specialistici aventi per oggetto il Medioevo e i suoi sogni. Per motivi di studio e di ricerca ha visitato e continua ancora ad esplorare le più antiche biblioteche di conservazione in Italia e in Europa, perdendosi spesso nella fascinazione di monasteri nascosti agli occhi del mondo. Per Ediciclo, assieme a Bottega Errante edizioni, ha esordito nella narrativa con Balkan Cirkus (2013), cui hanno fatto seguito, sempre per i tipi di Bottega Errante Edizioni, Guarneriana segreta (2015), l’Osteria dei passi perduti (2017), la Veglia di Ljuba (2018); nel 2020, insieme Mauro Daltin e Alessandro Venier, pubblica Il fiume a bordo. Viaggio Sentimentale tra il Tagliamento e l’Isonzo. Seguono Come papaveri rossi (2021) e Vino e libertà (2023). Con la Newton Compton ha pubblicato: Forse non tutti sanno che in Friuli…; Storie segrete della storia del Friuli; Le incredibili curiosità del Friuli; Breve storia del Friuli, Il Friuli che nessuno conosce e Guida curiosa ai luoghi insoliti del Friuli.

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