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(g.l.) Ultimi giorni di Carnevale, con maschere e divertimento. Poi per il cristiano arriva la sobrietà della Quaresima. Mercoledì prossimo ci sarà, infatti, la ricorrenza delle Sacre Ceneri e una singolare coincidenza l’abbinerà alla memoria di San Valentino, il patrono degli innamorati. «Mercoledì 14 febbraio – scrive monsignor Paolo Nutarelli sul numero di “Insieme” valido da oggi – inizierà il tempo forte della Quaresima. La liturgia della Parola dell’anno B, attraverso i Vangeli di Marco e di Giovanni, ci accompagnerà in un percorso volto a riscoprire il valore della Legge come dono e non come idolo; la purezza e la sincerità del culto e della preghiera; la fedeltà alla Parola e all’alleanza con Dio di fronte alla prova del male; il senso vero del donarsi e del morire a se stessi. Inizieremo questo cammino ricevendo l’austero simbolo delle Ceneri. Esse ci richiamano al nostro peccato, alla sua capacità distruttiva: noi, purtroppo, siamo capaci di ridurre in cenere anche le realtà più nobili e sante. Questo simbolo, però, ci permette di cogliere anche ciò che è decisivo per il nostro cambiamento: Dio, con il suo amore, è in grado di trarre una vita nuova anche dalle nostre ceneri!».


«Il Mercoledì delle Ceneri ed il Venerdì Santo – ricorda l’arciprete della Basilica patriarcale di Sant’Eufemia – siamo invitati a riscoprire il digiuno e l’astinenza dalle carni (quest’ultima ogni venerdì di Quaresima!)». E il sacerdote spiega anche perché. «La Quaresima – afferma – conduce ogni cristiano su un sentiero di novità, per vivere una nuova primavera dello spirito. È un sentiero antico, collaudato e tuttavia sempre ricco di scoperte. Ci induce a comprendere quello che conta veramente, l’essenziale. Apre il nostro cuore all’amore di Dio e del prossimo, e lo strappa alle prigioni dell’egoismo. In che modo, quindi, la Quaresima realizza tutto questo? Attraverso il digiuno – spiega don Paolo -, pratica antica che riporta armonia nel corpo e gli fa avvertire il desiderio di ciò che conta più di qualsiasi cibo: Lui, Dio, la sua presenza, la sua Parola. Il digiuno è una medicina tradizionale, estremamente semplice, ma efficace. Ci fa percepire un po’ di fame perché venga a galla quella fame che troppe volte è coperta dal nostro rapporto consumistico con il cibo. Ed è la fame di senso, di luce, di saggezza, di fraternità». Ecco, dunque, spiegato il significato di queste “privazioni” quaresimali che preparano il credente alla Pasqua, la più grande festa della Cristianità.

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In copertina, monsignor Paolo Nutarelli durante una celebrazione; all’interno,  suggestive immagini delle Basilica patriarcale.

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