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di Giuseppe Longo

UDINE – «Viviamo in un momento difficile, con guerre di qua, guerre di là. Perché abbiamo dimenticato che soltanto con l’amore si possono superare le controversie e vivere in pace». Come non condividere le parole di Cicci Santucci che tra gli applausi di un Palamostre gremito ha regalato, prima di un apprezzatissimo bis, proprio il motivo più conosciuto della colonna sonora de “L’amore è una cosa meravigliosa”, il famoso film del 1955 diretto da Henry King, con William Holden e Jennifer Jones. Tema dominante della serata proposta dagli Amici della Musica nell’ambito della sua ricca Stagione – all’ormai tradizionale orario delle 19.22 che ricorda simpaticamente l’anno di nascita dell’importante sodalizio cittadino guidato da Luisa Sello – è stato però quello della Leggenda del pianista sull’Oceano. E al riguardo Santucci, riandando a quell’indimenticabile stagione di fine anni Novanta, ha raccontato ancora con emozione: «Mi riempì di gioia e di orgoglio la notizia comunicatami dallo stesso Ennio Morricone. Aveva scelto, infatti, proprio me per eseguire la colonna sonora per il film di Giuseppe Tornatore». E il compianto compositore romano scrisse di lui: «Ha suonato per me in maniera indimenticabile. Sempre all’altezza di una prestazione artistica unica».

Ma oltre a questo splendido brano, la tromba dell’artista ormai ottuagenario – storica colonna del jazz italiano, che da lungo tempo vive a New York – ha deliziato la platea udinese con un ricco programma di musiche che hanno impreziosito la cinematografia, a cominciare da quella statunitense. Per aprire la serata, annunciata proprio come un omaggio a Ennio Morricone mancato due anni fa, il musicista ha scelto infatti “Luci della ribalta” di Charlie Chaplin, proseguendo con una serie di composizioni – da lui stesso di volta in volta presentate – che hanno attinto dall’affascinante repertorio firmato da indimenticabili compositori italiani e americani, come Rota – con La Strada e Il Padrino -, Piccioni, Piazzolla, Adele, Weill e Arlen. Protagonista di una grande serata dai trascinanti ritmi jazz il Santucci Quintet, con al pianoforte Marco Russo, Lorenzo Mancini al basso elettrico e Davide Pentassuglia alla batteria. In alcuni brani si è aggiunta anche la calda voce di Fabiana Rosciglione, molto applaudita pure nei celebri vocalizzi morriconiani. Ma il vero mattatore è stato proprio lui, l’inossidabile Cicci Santucci che ha alimentato la tromba con una forza tale che, anziché 84 anni, sembrava ne avesse almeno venti di meno. Per cui gli applausi, anche mentre i coinvolgenti suoni stavano ancora uscendo dal suo magico ottone, sono stati molto generosi e frequenti. Tanto da essere appunto ripagati con un entusiasmante fuori programma.
Ricordiamo, infine, che la centoduesima Stagione degli Amici della Musica è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura, della Regione Fvg, della Fondazione Friuli e del Comune di Udine, grazie al sostegno della Bcc Banca di Udine, Confindustria Udine, NordGroup e Oro Caffè – molto apprezzata la tazzina prima del concerto! -, accanto alle già consolidate sinergie con Università di Udine, Ert, Fondazione Renati, Abau Accademia Tiepolo, Società Filologica Friulana e Club per l’Unesco di Udine.

Info www.amicimusica.ud.it

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In copertina e all’interno immagini del concerto  di Cicci Santucci e del suo quintetto per gli Amici della Musica.

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