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Cristina Battocletti con “Epigenetica” (La nave di Teseo), Emanuela Canepa con “Resta con me, sorella” (Einaudi) ed Esther Kinsky con “Rombo” (Iperborea) sono le tre finaliste del 31° Premio Letterario Internazionale “Latisana per il Nord-Est” che dà voce alla migliore produzione letteraria, a specificità, storia e anima dell’area di confine formata dal Triveneto e dai Paesi limitrofi. Antonio G. Bortoluzzi con “Il saldatore del Vajont” (Marsilio) si aggiudica, invece, il Premio Coop Alleanza 3.0: il libro vincitore è stato scelto dai nove componenti della Giuria dei Lettori, estratti a sorte tra le 57 candidature, mai così numerose, arrivate da tutta Italia, per cui la giuria tecnica aveva precedentemente selezionato cinque titoli. Mentre il Premio Banca360FVG, novità dell’edizione 2024, è stato assegnato dalla Giuria dei Ragazzi composta da nove studenti dei diversi indirizzi del triennio dell’Isis Enrico Mattei di Latisana e va a Giovanni Grasso con “Il segreto del tenente Giardina” (Rizzoli).

L’incontro con l’assessore Anzil.

Presieduta da Cristina Benussi e formata da Martina Cicuto (assessore alla cultura di Latisana), Luisa Antoni, Valentina Berengo, Diego Marani, Antonella Sbuelz e Luigi Zannini, la Giuria tecnica ha scelto tre opere che parlano di ricordo, inteso sia come memoria personale sia collettiva, e di esistenze di dolore e riscatto al femminile.
«Quest’anno i primi due romanzi premiati affrontano tematiche di grande impegno etico e sociale – commenta Benussi – la giuria dei ragazzi e quella dei lettori hanno premiato opere che mettono al centro la memoria, attraverso cui ridare voce al passato, al funzionamento della giustizia cui ha obbligato la Grande guerra e alla responsabilità della scienza di fronte alla tragedia. Anche uno dei tre finalisti cerca di ricucire attraverso il ricordo il prima e il dopo del terremoto che ha squassato il Friuli, mentre gli altri due affrontano la sofferenza, soprattutto femminile, che tuttavia non esclude la speranza».

La serata finale a teatro – Come da tradizione, l’evento di chiusura della manifestazione sarà il momento in cui svelare il vincitore del Premio Narrativa 2024, una grande festa dedicata agli scrittori, ai libri e agli amanti della buona letteratura organizzata e coordinata dall’assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca di Latisana con la direzione artistica e il supporto organizzativo di Spazio Uau. Appuntamento, pertanto, sabato 13 aprile alle ore 20.30, al Teatro Odeon (ingresso gratuito), per l’assegnazione finale: il video della serata sarà caricato nei giorni successivi sul canale YouTube del Comune di Latisana e sulla pagina Facebook del Premio.
A condurre la serata sarà Mauro Mazza, giornalista, scrittore e manager televisivo, con una lunghissima carriera come direttore del TG2 e poi di Rai1 e di Rai Sport. Mazza intervisterà Bortoluzzi e, naturalmente, i finalisti in uno speciale talk a tre sul palco, in attesa del verdetto finale. Come ogni anno, infatti, il libro vincitore del Premio Narrativa viene scelto dalla giuria tecnica a teatro, solo poco prima dell’inizio della premiazione e viene così svelato in anteprima sia al pubblico in sala sia agli autori stessi. Grasso, invece, sarà intervistato da alcuni studenti della Giuria dei Ragazzi che ne ha decretato la vittoria. Ad intervallare le interviste sarà la Scuola comunale di musica di Latisana che quest’anno compie 30 anni: i due direttori, Francesco Minutello e Luca Cigaina, si esibiranno sul palco, suonando rispettivamente la tromba e il pianoforte.
«La direzione cultura della Regione Fvg finanzia questo Premio da tempo e con convinzione attraverso i bandi – ha commentato il vicepresidente della Regione e assessore alla cultura, Mario Anzil – tra pochi giorni uscirà la graduatoria del bando cultura 2024: l’aumento degli investimenti ci candidano ad essere la Regione che investe maggiormente in cultura e possiamo contare su grande ricchezza di operatori, capaci di trasformare tali risorse in valore per il territorio, esattamente come fa il Comune di Latisana con questo Premio».
«Faccio i complimenti ad un evento che ha saputo arrivare a 31 edizioni, crescendo di anno in anno e raggiungendo risultati importanti – ha poi sottolineato Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale Fvg -. Viviamo in una società ipertecnologica che rischia di indebolire la propensione ad approfondire, riflettere e conoscere: la lettura che questo Premio promuove, invece, ci viene in soccorso, diffondendo la cultura e il sapere e facendo conoscere il territorio attraverso autori e opere».

Protagonisti gli studenti – Confermato anche lo spazio speciale dedicato ai ragazzi che quest’anno sono doppiamente protagonisti al Premio, dopo aver dimostrato grande partecipazione ed entusiasmo nella loro prima esperienza come giurati. Durante la mattina di sabato 13 aprile, sempre al Teatro Odeon, saliranno sul palco per intervistare il “loro” vincitore, Giovanni Grasso. Inoltre, il Gruppo teatrale dell’Isis Mattei eseguirà delle letture dal vivo del libro, mentre il Gruppo “Ricordiamoci” proietterà in sala un video realizzato e dedicato appositamente all’evento. A condurre la mattinata, un volto ormai di famiglia per il Premio, ovvero la giornalista Francesca Spangaro.
«Con il nostro Premio, tuteliamo i valori della cultura del Nord-Est, territorio di confine e quindi di straordinaria ricchezza e complessità, promuovendone la crescita civile, sociale e culturale. – commenta l’assessore alla Cultura Martina Cicuto -. La cultura, infatti, rappresenta uno strumento identitario che va salvaguardato, potenziato e custodito con cura. Per questo, con la Giuria dei Lettori, coinvolgiamo tutta l’Italia che legge, promuovendo la conoscenza del nord-est. Con la Giuria dei Ragazzi quest’anno, con il loro entusiasmo e la loro curiosità, superiamo il luogo comune che tende a etichettare i Premi Letterari come qualcosa di statico e adatto ad una cerchia ristretta di intellettuali. Ci tengo poi a sottolineare che la rosa delle finaliste selezionate dalla Giuria tecnica porterà sul palco un podio tutto al femminile!».
«L’ispirazione del Premio, oltre trent’anni fa, è stata per certi versi d’avanguardia nello scegliere un bacino letterario di confine – ha sottolineato infine il sindaco di Latisana, Lanfranco Sette – l’idea della cultura che crea relazioni e condivisione tra i popoli ci ha premiato ed è purtroppo tristemente sempre più attuale in questi anni di conflitti».

I TRE LIBRI FINALISTI

“Epigenetica”, Cristina Battocletti (La nave di Teseo 2023) – Dopo aver sofferto durante l’infanzia l’abbandono del padre e il progressivo declino psico fisico della madre, Maria, lasciata a sé stessa, divisa pure dagli amati fratelli, arriva ad affermarsi come scrittrice. Il successo, però, non porta né compenso né redenzione. Maria, infatti, proprio come la madre, si allontana dalla famiglia, inseguendo forsennatamente le proprie ossessioni e scivolando sempre più nel disgusto della vita. Solo il ritrovamento del figlio, ormai adulto, le offrirà un’occasione di salvezza, portandola ad affrontare una volta per tutte i demoni del passato. Potente e graffiante scandaglio di un destino familiare, Epigenetica ci trascina nella profondità di una donna che attraversa i meccanismi dell’abbandono fino a una coraggiosa riscoperta di sé. La voce della protagonista, Maria, costruisce un racconto primordiale e modernissimo, severo e tenero fino allo struggimento, accumulando tenebre e tuttavia lasciando possibilità all’irrompere della luce.

“Resta con me, sorella”, Emanuela Canepa (Einaudi 2023) – Da quando suo padre è morto di febbre spagnola, Anita, orfana di madre dall’età di sette anni, vive con la matrigna e i suoi due figli. Uno lavora con lei nel giornale in cui il padre prestava servizio. Un giorno il fratellastro ruba dalla cassa e Anita decide di prendersi la colpa, perché il suo misero stipendio di donna non basterebbe a mantenere la famiglia, mentre quello del fratellastro sí. Rinchiusa nel carcere della Giudecca, incontra Noemi, una ragazza ombrosa da cui tutte si tengono alla larga. Ma Anita ne subisce il fascino e, malgrado Noemi non riveli mai il motivo per il quale è stata condannata, Anita si confida con lei. Le due stringono un patto: progettano di costruire un futuro insieme, una volta fuori. Sono convinte di poter trovare la propria strada nel mondo anche senza un marito. Ma oltre la soglia della prigione l’esistenza travolge e confonde come il brulichio incessante per le strade di Venezia, obbligando Anita a fare i conti con sé stessa e con il segreto inconfessabile che Noemi nasconde.

“Rombo”, Esther Kinsky (Iperborea 2023) – «In seguito, tutti parleranno del rumore. Del rombo. Con cui è iniziato.» Il 6 maggio 1976 un violento terremoto colpisce il Friuli, squarciando il paesaggio e l’esistenza di chi lo abita. A rievocare quei giorni sono sette abitanti di una valle nell’estremo nord-est della regione. Uomini e donne all’epoca già adulti o ancora bambini di cui ricostruiamo le vite in un’arcaica comunità montana di origini slave, con la sua peculiare identità linguistica e storica, le sue suggestive tradizioni, il suo retaggio di terra povera e di confine dove si sognava di fuggire o di vedere il mare, dove si emigrava per lavoro e si ritornava con nostalgia. Alle voci umane che raccontano un mondo antico di colpo travolto dalla paura fanno da controcanto le voci della natura attraverso una vivida descrizione del paesaggio carsico, dai fiori agli uccelli – i soli viventi immuni al terremoto – fino alle rocce che nei loro strati e colori conservano traccia dei movimenti millenari della terra. In un mosaico narrativo che riesce a combinare scienza e poesia, Rombo racconta la precarietà dell’esistenza e il senso profondo del ricordo mettendo a confronto ciò che passa e perisce per sempre e ciò che rimane, sottoposto a incessante mutamento, in natura come nella memoria.

VINCITORE del Premio Territorio Coop Alleanza 3.0

“Il saldatore del Vajont”, Antonio G. Bortoluzzi (Marsilio 2023) – Sono sessanta gli anni che ci separano dal 9 ottobre 1963, la notte del disastro della diga del Vajont. Erano le 22.39 quando milioni di metri cubi di roccia e terra precipitarono in pochi istanti nell’acqua, e l’onda immensa annientò in pochi minuti migliaia di vite, paesi interi, storie e tradizioni secolari. “Il saldatore del Vajont” racconta questo tempo, attraverso l’esperienza di una visita guidata all’impianto idroelettrico – la centrale nella grotta di Soverzene, le gallerie, il corpo della diga, il coronamento, la frana del Monte Toc –, un viaggio che fa riemergere nel protagonista i ricordi della sua giovinezza contadina, memorie di famiglia e di paese, confidenze di colleghi che al Vajont hanno avuto vittime, accanto a immagini nitide e corporee della vita di cantiere e di capannone, dove la materia viene rimodellata. “Il saldatore del Vajont” ci accompagna al di qua e al di là di uno dei “prima e dopo” della storia d’Italia, narrando l’epica della costruzione, l’idea di un’Italia all’avanguardia nelle opere pubbliche e nella potenza industriale, e infine il disastro, le morti, la distruzione irrimediabile, e ciò che resta, oggi.

VINCITORE del Premio Banca360FVG

“Il segreto del tenente Giardina”, Giovanni Grasso (Rizzoli 2023) – Luce Di Giovanni è una giovane donna decisa, intraprendente, architetta in un importante studio di Parigi. Marco Grillo è un giornalista solitario, un po’ eccentrico, dotato di grande ironia, che vive a Roma, circondato e ossessionato dai ricordi di famiglia. Due anime inquiete destinate, come le rette parallele, a non incontrarsi mai. Ma quando Luce torna in Italia incrocia l’esistenza rassegnata di Marco. La nonna, infatti, prima di morire, le ha affidato un compito: scoprire il luogo di sepoltura di suo padre, il fante Antonio Crespi, dato per morto nel 1916 sulle Dolomiti durante l’infuriare dei combattimenti contro gli austriaci. Grazie alla sua ostinazione, Luce riesce a sapere che l’unico discendente in vita del tenente è proprio Marco Grillo. Rintraccia il giornalista, che le mette a disposizione il diario di guerra di suo nonno. Il passato che riaffiora, ricco di colpi di scena, costringerà Luce e Marco a fare i conti con il presente e a interrogarsi su un nuovo, possibile, futuro.

Il Premio Letterario Internazionale “Latisana per il Nord-Est” è reso possibile grazie al sostegno di Fondazione Friuli, in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e con Banca360FVG che finanziano i rispettivi omonimi premi. Ha ottenuto il patrocinio del Consiglio della Regione FVG – Io Sono Friuli Venezia Giulia, di Associazione Italiana Biblioteche – Sezione Friuli Venezia Giulia, sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura.
Sono partner del Premio: Comune di Rivignano Teor, Comune di Ronchi dei Legionari, IC “Cecilia Deganutti” di Latisana, ISIS “Enrico Mattei” di Latisana, C.A.M.P.P. Consorzio Assistenza Medico Psico Pedagogica.
Con la collaborazione di: C.A.M.P.P. U.E.T. Ad Maiora di Latisana, C.A.M.P.P. U.E.T. Stazione Riva di Rivarotta di Teor, Station – Fermata Giovani (C.A.G.) di Latisana, cartolibreria Il Papiro di Latisana.
Latisana ha ottenuto la qualifica di “Città che legge” da parte del Centro per il libro e la lettura.

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In copertina e qui sopra i libri finalisti e già vincitori al Premio Latisana.

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