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“Viceversa. The music of Charles Mingus” è il filo rosso dell’evento che, stasera, alle 20.30 nella Sala Tartini di via Ghega, siglerà l’inaugurazione dei Concerti 2024 del Conservatorio di Trieste: undici serate di ottima musica, di scena fino al 26 marzo, come sempre rivolte al pubblico cittadino che potrà fruirne gratuitamente. Un percorso musicale a cura del responsabile di produzione Luca Trabucco e del direttore Sandro Torlontano, nel quale si alterneranno produzioni e ospitalità musicali, recital pianistici d’autore prodotti anche nell’ambito del Master Pianoforte di II Livello promosso dal Conservatorio e un percorso di eventi cameristici realizzati in collaborazione con il Circolo della Cultura e delle Arti.
Grande spazio anche per la musica contemporanea grazie all’impegno della Scuola di Nuove Tecnologie del Tartini, con “Dissoluzione dello Sguardo”, il concerto che proporrà esperienze di composizione audiovisiva integrata, e ancora in cartellone i momenti prestigiosi di “scouting” dei giovani talenti, come nel caso del Premio Lilian Caraian 2024 per la Musica da Camera, in programma il 31 gennaio con l’evento concertistico conclusivo dedicato ai vincitori della XXXVI edizione.

Il quintetto di Giovanni Maier.

Foto Luca d’Agostino

“Viceversa. The music of Charles Mingus” punta i riflettori sul progetto ideato e curato dal noto contrabbassista Giovanni Maier, da molti anni docente al Conservatorio Tartini. «Nella mia vita di musicista – spiega Maier – ho preso molto dalla musica di Charles Mingus: il suono del suo contrabbasso, il suo interesse per le forme estese e le strutture musicali narrative, il voler gettare dei ponti tra la tradizione e l’avanguardia. Ora ho l’occasione di restituirgli il favore cercando invece di far fluire le mie idee personali all’interno della sua musica. Questo progetto si intitola “Viceversa”, prendendo spunto dalla sua composizione “Monk, Bunk and Viceversa”. È un viaggio di andata e ritorno da Mingus all’attualità e la responsabilità artistica di questa operazione è condivisa con gli altri membri del Quintetto, composto da studenti del Conservatorio Tartini e dal trombettista Flavio Davanzo. Ciascuno ha contribuito all’arrangiamento dei brani che, grazie all’efficace assimilazione delle sonorità mingusiane, sono stati restituiti con un approccio moderno e specifico di ogni singola personalità dell’ensemble».

Flavio Davanzo tromba, Riccardo Pitacco trombone, Gabriele De Leporini chitarra elettrica, Giovanni Maier contrabbasso, Francesco Vattovaz batteria: questa la line up del Quintetto in scena questa sera in Sala Tartini, per l’omaggio a Charles Mingus che è diventato anche un progetto discografico attraverso una speciale sinergia di intenti tra il Circolo Controtempo, il
 Conservatorio Tartini, la società cooperativa Slou e Artesuono Recording Studios. La scaletta del concerto si aprirà con “Monk, Bunk and Viceversa / What Love/ Nobody Knows the Bradley I Know”, di Charles Mingus nell’arrangiamento di Giovanni Maier, e proporrà a seguire, sempre di Mingus, “Paris in Blue” [Charles Mingus nell’arrangiamento di Riccardo Pitacco, “Slippers/Nouroog” nell’arrangiamento di Gabriele de Leporini, “Duke Ellington’s Sound of Love” nell’arrangiamento di Riccardo Pitacco e infine “Sue’s Changes” nell’arrangiamento di Giovanni Maier. Charles Mingus, classe 1922 scomparso nel 1979, è stato uno dei più grandi musicisti e compositori jazz della storia della musica, e ha collaborato con Louis Armstrong, Duke Ellington, Charlie Parker, Dizzy Gillespie e Herbie Hancock. Formatosi grazie ai canti gospel delle congregazioni religiose di Watt a Los Angeles, ha arricchito la sua ispirazione con una molteplicità di fonti extra-jazzistiche: ascoltando Bach, studiando Richard Strauss e Arnold Schönberg, apprezzando Claude Debussy e Maurice Ravel, accostandosi all’intellettualismo di Lennie Tristano.
Giovanni Maier nel 1988 si è diplomato in contrabbasso presso il Conservatorio Tartini e dal 1989 ad oggi ha partecipato a svariati jazz festival in tutto il mondo, suonando con molti musicisti di fama internazionale, fra i quali Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Cecil Taylor, Anthony Braxton, Roswell Rudd, Franco D’Andrea, Tim Berne, Benny Golson, Willem Breuker, Tristan Honsinger, Massimo Urbani, Giancarlo Schiaffini, Antonello Salis, Maria Pia De Vito, Claudio Roditi, Richard Galliano, Herb Robertson, Tony Scott, Roberto Ottaviano. È stato votato come uno dei dieci migliori nuovi talenti dell’anno 1996 dai critici della rivista “Musica Jazz”. Ha pubblicato incisioni discografiche per molte importanti etichette, tra le quali ECM (Germania), ENJA (Germania), Clean Feed (Portogallo), Fonit Cetra (Italia), Soul Note (Italia), Black Saint (Italia), Venus (Giappone), CAM Jazz (Italia), Label Bleu (Francia), BMG Ricordi (Italia).

Un palinsesto come sempre di scena a Trieste nella Sala Tartini, fiore all’occhiello della sede del Conservatorio, con inizio alle 20.30. Prenotazioni fino ad esaurimento posti, tel. 040 6724911 info e dettagli www.conts.it

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In copertina, il direttore del Conservatorio di Trieste Sandro Torlontano.

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