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Come doveva essere abitare a Udine al tempo in cui il nazifascismo esercitava un potere oppressivo e totale? Negli anni dell’occupazione, delle deportazioni, della paura, negli anni della Resistenza? E come doveva essere vivere giornate scandite dagli allarmi antiaerei, vedere la propria città sfigurata dalle bombe e dai lutti? È quello che si sono chiesti alcuni studenti del Liceo Scientifico Statale Giovanni Marinelli di Udine nell’ambito di un percorso Pcto – percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro). Il risultato del loro lungo lavoro si chiama “Verrà l’alba”: una camminata audioguidata lungo i fili della Storia, in cui gli spettatori – muniti di radio cuffie – saranno coinvolti in prima persona. Il racconto, con le voci degli studenti e la drammaturgia di Riccardo Tabilio, avverrà tra le strade e le vicende del capoluogo friulano, e il tempo del racconto sarà quello in cui Udine era una città in guerra.

IL DEBUTTO – La performance audioguidata debutterà per il pubblico domani 28 gennaio, alle 11, e replicherà alle 17 (ritrovo al piazzale della stazione dei treni di Udine; arrivo in piazzale XXVI Luglio). La camminata in cuffia sarà gratuita, ma con prenotazione consigliata inviando un messaggio WhatsApp o un sms al numero 328.8535125, indicando “nome e cognome, spettacolo, numero biglietti”. L’evento è parte del calendario programmato dal Comune di Udine per la “Giornata della Memoria” 2024.

LA STORIA – La performance, come detto, è frutto di un lungo laboratorio, iniziato a novembre e conclusosi pochi giorni fa, che ha visto la partecipazione di Giacomo Antonutti, Alice Baraldi, Federico Cesco, Giulia Fantin, Marta Macrì, Arianna Malisano, Andrea Pontoni (loro sono i testi, i pensieri e le voci) del Liceo Scientifico Statale Giovanni Marinelli di Udine. A coordinarli ci ha pensato il professor Alessandro Cattunar, mentre a guidarli nella costruzione della performance c’è stato Riccardo Tabilio a cui si deve l’ideazione, la drammaturgia e il disegno sonoro. Gli studenti durante il Pcto sono diventati un team di ricerca e creativo. «Dialogo con storici ed esperiti, ricostruzione dei percorsi biografici, esplorazioni del territorio, esercizi di scrittura, riflessione drammaturgica, registrazioni delle tracce: sono stati questi gli ingredienti di un percorso che ha permesso a ragazze e ragazzi di mettersi in gioco in prima persona, ricostruendo gli eventi ma anche esplorando l’immaginario legato alla Seconda guerra mondiale», come ha spiegato Cattunar che ha continuato ricordando come questa nuova produzione Quarantasettezeroquattro, realizzata in collaborazione con Aned Pordenone e Aned Udine, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, sia «un percorso che ha favorito la riflessione sulle eredità di quel periodo, sull’impatto che l’occupazione nazista ebbe sulla città di Udine e su tutto il circondario, portando alla scrittura di vari frammenti drammaturgici che Riccardo Tabilio ha poi sapientemente integrato in un testo ampio e sfaccettato, ricco di suggestioni anche sonore», grazie pure alla consulenza storica e testimonianze di Luciano Patat e Paolo Brieda.

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