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di Giuseppe Longo
UDINE – Selma Pasternak, discendente del famoso Boris autore del romanzo “Il dottor Živago”, dal quale nel 1965 fu tratto anche il bellissimo film che collezionò ben cinque Premi Oscar, abita a Moruzzo sulle colline alle porte di Udine. Il celebre soprano è una presenza molto apprezzata al Politeama Rossetti, dove si esibisce spesso con la Compagnia teatrale di Andrea Binetti. Ma l’altra sera l’ha fatto anche nella sua città, dove si è pure formata artisticamente avendo iniziato i corsi di canto proprio al Conservatorio Jacopo Tomadini, diplomandosi poi brillantemente a Palermo sotto la guida di Alfredo Mariotti, indimenticabile basso friulano nato a Romans di Varmo. E’ stata lei stessa, al termine dell’applauditissimo concerto-scenico, ad esprimere grande gioia e soddisfazione per aver cantato davanti al pubblico di casa, senza nulla togliere a quello di Trieste che la premia sempre con entusiastici consensi.
Ultime battute, queste, della rappresentazione di “Vi racconto… la Vedova allegra”, spettacolo attinto dal capolavoro di Franz Lehár: prima di dare il via alla musica è stato, però, ricordato con parole commosse il musicista Hilarij Lavrenčič, di Doberdò del Lago, per anni maestro collaboratore al Teatro Verdi di Trieste, strappato prematuramente da una malattia rivelatasi purtroppo senza speranze. Nella incontrastata regina della piccola lirica, protagonista, al Palamostre, la Fvg Orchestra affidata alla direzione del maestro Romolo Gessi, mentre la regia è stata curata dal citato Binetti, che ha efficacemente ricoperto anche il ruolo di principale interprete maschile. Riuscitissima serata proposta nell’ambito di Armonie in città 2024 in collaborazione con l’Associazione internazionale dell’operetta Fvg, presieduta da Rossana Poletti, artefice del rilancio, nel capoluogo regionale, del Festival che poche settimane fa ha portato in scena con grande successo, sempre con la Fvg Orchestra, “L’Acqua cheta” che non veniva più rappresentata da oltre 40 anni! La supervisione era invece della Fondazione Bon di Colugna guidata dal maestro Claudio Mansutti che è anche direttore artistico della Sinfonica regionale.
Grande entusiasmo in sala sia per i cantanti che per l’Orchestra di Romolo Gessi, tanto da accompagnare con calorosi battimani ritmati i brani più spumeggianti, come quelli che si richiamano al frenetico Can can parigino. Coinvolgenti, non solo per i bravissimi interpreti, ma anche per il pubblico, il duetto soprano-tenore “Tace il labbro”, come pure il magnifico “Tu che m’hai preso il cuor”, musicato sempre dal compositore austriaco di origini ungheresi, ma che non fa parte della “Vedova allegra”, quindi proposto come bis. Tutti bravi, insomma, accanto a Selma Pasternak e ad Andrea Binetti, padrone della scena. Si sono così applauditi Gualtiero Giorgini, Ilaria Zanetti e Sergey Kanygin, ma anche Alessio Colautti e Marzia Postogna. Oltre ai ballerini Noemi Gaggi, Lara Cozzolino e Beatrice Crocetti che hanno danzato sulle coreografie della stessa Gaggi. Bellissimi i costumi messi a disposizione dell’Associazione internazionale dell’operetta, grazie a un fruttuoso rapporto sinergico, dalla Fondazione Lirica Teatro Giuseppe Verdi di Trieste.
Grandi consensi, dunque, anche a Udine per la “Vedova” lehariana che continua a mietere successi a oltre un secolo della sua prima rappresentazione: debuttò, infatti, al Theater an der Wien, nella capitale austriaca, nel lontano 1905. E altri ne mieterà di certo, perché la piccola lirica è intramontabile, piace e diverte, per la sua briosa spensieratezza. Lunga vita all’operetta!
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In copertina, Selma Pasternak e Andrea Binetti nel duetto “Tace il labbro”; all’interno, immagini dell’applauditissimo spettacolo e infine la Fvg Orchestra diretta dal maestro Romolo Gessi.