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Penultimo appuntamento, domani 23 febbraio alle 18.30,nella sala consiliare di San Pietro al Natisone, per il cartellone degli Appuntamenti con la storia promosso sul territorio dall’Associazione Friuli Storia, in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e il Circolo culturale San Clemente di Povoletto, con l’apporto del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio Culturale dell’Università di Udine e dell’Associazione èStoria. Il testimone passa questa volta alla storica Antonella Salomoni, professore di Storia contemporanea all’Università di Bologna, per una lezione su “L’Europa tra Stalin e Hitler, 1939-1941”. L’incontro sarà introdotto dal direttore scientifico di Friuli Storia, Tommaso Piffer; l’ingresso è aperto al pubblico, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Antonella Salomoni


Nel 2020 Antonella Salomoni è stata finalista del Premio Friuli Storia con “Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev” (Il Mulino). Poco dopo ha indagato il tema dei rapporti fra Russia stalinista e Germania nazista con il saggio Il protocollo segreto – Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia” (Il Mulino, 280 pp., 22 euro), una riflessione illuminante per il nostro tempo e per quanto accade oggi in Europa: Il 21 febbraio 2022, infatti, nel discorso con cui annunciava l’attacco all’Ucraina, Putin ha espressamente citato il precedente dell’invasione di Hitler. “Dalla storia è arrivata una lezione – ha dichiarato Putin – Era il 1941 e l’Urss cercava di prevenire o almeno ritardare l’inizio della guerra, non provocando il potenziale aggressore. Non servì a nulla e il 22 giugno la Germania nazista, senza dichiarare guerra, ci invase”. Da qui la decisione di “condurre un’operazione militare speciale” per ottenere “la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina”. Ma Putin ha anche ricordato che “Stalin incorporò nell’Urss e trasferì all’Ucraina alcune terre che prima appartenevano a Polonia, Romania e Ungheria”. Un riferimento che evoca, senza menzionarla, la spartizione della Cecoslovacchia voluta da Hitler, così come l’accordo tra Stalin e Hitler del cosiddetto protocollo aggiuntivo al Patto Molotov-Ribbentrop, grazie al quale l’Urss ottenne una parte della Polonia ed ebbe il via libera per mettere le mani anche su pezzi di Romania e di Finlandia, oltre che su Estonia, Lettonia e Lituania.
L’attività di ricerca di Antonella Salomoni si è svolta nel tempo presso l’Accademia polacca delle scienze, Varsavia; l’Istituto di storia presso l’Università di Helsinki; l’Istituto di storia presso l’Università di Leningrado; l’Internationaal Instituut voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam; l’Ecole des hautes études en sciences sociales di Parigi; l’Institut du Monde Soviétique et de l’Europe Centrale et Orientale di Paris-Sorbonne; l’Università Statale Russa di Scienze Umane di Mosca. Fra i suoi volumi Il pensiero religioso e politico di Tolstoj in Italia (Olschki, 1996); Il pane quotidiano. Ideologia e congiuntura nella Russia sovietica (il Mulino, 2001); L’Unione Sovietica e la Shoah (il Mulino, 2007); Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev (il Mulino, 2019); Il protocollo segreto. Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia (il Mulino, 2022) e il recentissimo Lenin a pezzi. Distruggere e trasformare il passato (il Mulino, 2024).

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