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Le “Geografie” del cuore portano lontano: dai personaggi “sconcertanti” ma ricchi di bellezza di Giacomo Poretti, alla bellezza nelle opere dei grandi artisti che hanno segnato la storia dell’Arte, raccontati da Carlo Vanoni. E ci sono anche altre geografie del nostro quotidiano che indicano mondi in bilico, confini violati, rotte pericolose. La terza giornata di Monfalcone Geografie è un nuovo viaggio lungo rotte ancora tutte da scoprire, in un festival di incontri con gli autori, letture sceniche, musica, arte e passeggiate con più di cento ospiti invitati a delineare le mappe del nostro vivere in cartellone, fino al 24 marzo.

Giacomo Poretti

(Serena Serrani)

«Il successo di Monfalcone Geografie registrato sin dai primi appuntamenti in cartellone dimostra come il festival sia ormai entrato nel panorama culturale regionale per la sua offerta diversificata, pensata per incontrare i gusti di un pubblico con interessi eterogenei», rileva il sindaco Anna Maria Cisint, che prosegue: «Un viaggio attraverso paesaggi fisici e dell’anima, coinvolgendo non solo il centro cittadino, ma tutta la città attraverso dibattiti, presentazioni librarie, passeggiate e tanti eventi per riscoprire la nostra identità locale, allargando contestualmente gli orizzonti verso tematiche che interessano non solo la nostra realtà spaziando nell’attualità, che non ha confini territoriali. La nostra idea era di realizzare un’iniziativa di qualità ed è una grande soddisfazione vedere che il grande lavoro che coinvolge davvero tante persone nell’arco dell’intero anno sia così apprezzato, accreditando il nome di Monfalcone tra i siti culturali di maggiore rilievo del Friuli Venezia Giulia».
Molti gli eventi di oggi, 22 marzo, per la kermesse, nata su iniziativa del Comune di Monfalcone in sinergia con Fondazione Pordenonelegge.it, per la cura artistica di Gian Mario Villalta, Silvana Corbatto e Roberto Covaz, di intesa con il comitato scientifico. A partire dalle più curiose storie dell’Arte raccontate dallo storico e critico Carlo Vanoni (ore 17.30 piazza della Repubblica Spazio Nord) nel suo saggio “Io sono il cambiamento. Storia di Arte” (Solferino): nel suo saggio Vanoni si affida al punto di vista dell’arte, che in prima persona svelerà una appassionante storia di committenti e artisti, di invenzioni e innovazioni, toccando temi scottanti, come le opere e gli usi che ne facciamo, il pensiero e la sua mercificazione, il potere o l’impotenza della cultura. Ma il festival offre anche altre storie curiose, come quelle ideate dall’artista della parola e dell’ironia Giacomo Poretti, del trio di Aldo Giovanni e Giacomo, in dialogo con la giornalista Elisabetta Pozzetto (ore 21, piazza della Repubblica Spazio Nord): nel suo ultimo romanzo, “Un allegro Sconcerto”, edito La Nave di Teseo, Poretti propone una divertente galleria di personaggi che, nelle loro storture e magnificenze, nei loro guizzi e nelle loro ombre, racchiudono la sconcertante bellezza dell’essere umano, in grado di realizzare l’impossibile con la sua immaginazione.

I CONFINI VIOLATI – Il festival continua ad indagare le “Geografie del presente” analizzando i confini violati, e in particolare quelli dell’Ucraina, grazie alla riflessione di Giorgio Cella, docente e analista di politica internazionale nel suo “Storia e geopolitica della crisi ucraina – Dalla Russia di Kiev a oggi” (Carocci) che sarà presentato dal giornalista Oscar d’Agostino (ore 18.30 Piazza della Repubblica/Spazio Sud): il saggio rappresenta uno testo cruciale per addentrarsi non solo nelle vicende dell’Ucraina e della sua crisi con Mosca, ma anche per una più generale comprensione degli avvenimenti di quella periferia centro-orientale d’Europa che nel corso della storia del Vecchio Continente è stato troppe volte gravemente trascurata.
Monfalcone Geografie ascolterà anche le voci della terra isontina, crocevia di popoli contesi, nel progetto poetico-musicale “Ultra Lisontium” che chiude la serata odierna al Teatro Comunale (ore 20.45): in scena in questa prima assoluta la Fvg Orchestra diretta da Christian Ugenti, con testi e voce narrante di Ivan Crico, solista Luisa Cottifogli e composizioni originali di Alessio Domini e Ingrid Mačus. Oltre l’Isonzo, fiume che ha attraversato più confini, si sono incontrati e scontrati popoli latini, slavi, germanici: e la serata al “Marlena Bonezzi” regala un ventaglio di suggestioni che spaziano da canti patriarchini agli arditi esperimenti di Schoenberg.
Oltre l’Isonzo. Oltrepassare questo fiume, fin dalla più remota antichità, significava affacciarsi su un mondo misterioso, un Oriente favoloso pieno di ombre e colori, suoni e profumi, minacce e promesse. Un fiume che da sempre ha attraversato più confini, nell’unico territorio in Europa in cui, da più di un millennio, si sono incontrate e scontrate popolazioni latine, slave e germaniche, imparando a convivere stabilmente. L’Isonzo: soglia di mondi, fisici e interiori, sconosciuti. Un doppio movimento che contempla le profondità delle sorgenti e l’aperto di noi stessi – mare sconfinato dove ardere irriconoscibili – di cui ogni foce è annuncio. In questo territorio multietnico per vocazione, anche la produzione poetica e musicale si è fatta portavoce della stupefacente ricchezza di vocaboli e sonorità, con un ventaglio di suggestioni che vanno dai canti patriarchini agli arditi esperimenti di Schönberg nella capitale della Mitteleuropa. Lo testimonia Ultra Lisontium, affascinante progetto poetico-musicale in cui i due giovani e promettenti compositori delle nostre terre – la slovena Ingrid Mačus e il friulano Alessio Domini – entrano in dialogo con la poesia plurilingue di Ivan Crico, rabdomante raccoglitore delle voci segrete di queste terre di confine. Incontro col pubblico Dietro le quinte, alle ore 20, nella cornice informale del Bar del Teatro a cura di Elena Filini, giornalista musicale.

La Fvg Orchestra.

MONFALCONE DA SCOPRIRE – Monfalcone come crocevia tra il Carso e il fiume Isonzo, centro transfrontaliero, industriale e multietnico, con i segni impressi dalla guerra sul Carso: ecco allora la passeggiata curata dalla guida ambientale ed escursionistica Andrea Ferletic (alle 9 e alle 11: partenza dal punto Iat in piazza della Repubblica) sui “luoghi di pietra che ancora ci parlano” come la trincea Joffre e la Grotta Vergine, ricche di testimonianze di quanto avvenuto a Monfalcone tra il 1915 e il 1917. Un altro percorso, alle 15.30 sempre con Ferletic, si muove lungo le vie del centro alla scoperta delle tracce del passato monfalconese e dell’antica città murata medievale.
Monfalcone diventa poi la protagonista della lettura scenica del testo di Roberto Covaz, con gli attori dell’Associazione Arteteatro Aps (alle 18.30 in biblioteca): “Bastarda, la spada di Monfalcone” racconta la spada “poco comune” che si impugna con “una mano e mezza”, custodita nel Museo medievale della città. Sarà uno sguardo alla storia della “Bastarda”, ma nello stesso tempo alle più antiche tracce dell’abitato risalenti al XII e XIII secolo. La città affiora anche nell’incontro con Pietro Comisso e Alessandro Morgera (ore 17 piazza della Repubblica Spazio Sud): in “Diseredati dalla fortuna” i due studiosi, presentati da Luca Caburlotto, descrivono i piani di sfollamento negli anni 1934 -1944, quando la città fu teatro di occupazione nazista e di bombardamenti aerei. Una città tormentata in cui gli edifici pubblici venivano “contesi” tra gli sfollati e le forze armate occupanti, ovviamente vincenti. Monfalcone, infine, è anche punto strategico per le “vie dell’ambra”, crocevia di popoli dalle radici culturali più differenti, come osserva il medico-studioso Aniello Langella parlando della città come “topos geografico e storico” nell’incontro presentato da Luca Fasan (ore 16 in piazza della Repubblica/ Spazio Nord).

Piazza della Repubblica.

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In copertina, il compositore Alessio Domini protagonista stasera a Monfalcone.

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