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Si alza il sipario, domani 10 febbraio (inizio ore 20.30), sul primo, straordinario evento di danza del cartellone 2024 Musica e Danza del Teatro Verdi di Pordenone, firmato dal consulente artistico Roberto Prosseda. Torna infatti, in Italia, l’ultima coreografia che l’icona mondiale della danza Carolyn Carlson firma per la sua compagnia: “The Tree (Fragments of poetics on fire)”, un vero e proprio grido d’amore per la natura, uno spettacolo di eccezionale forza poetica e simbolica, che giunge al Verdi in esclusiva per il Nord Est. Combinando il virtuosismo dei ballerini e la visione onirica della grande coreografa, The Tree offre un’espressione potente e vitale verso una natura sull’orlo del collasso, con la speranza di una rinascita dalle proprie ceneri, come una fenice.

Dopo Eau, Pneuma e Now, con questa creazione si chiude il ciclo delle coreografie ispirate dal filosofo francese Gaston Bachelard: basato sul saggio Fragments of a Poetic of Fire, la danzatrice e coreografa statunitense ha scelto la forza poetica e simbolica delle fiamme come fonte di ispirazione per questo nuovo spettacolo. Una vita per la danza, quella di Carolyn Carlson, Leone d’Oro alla carriera, la prima donna a riceverlo per questa disciplina; un’artista totale, che fa confluire in ambito coreutico suggestioni provenienti dalle altre arti e che esplora linguaggi contemporanei. Affiancata dal fedele disegnatore luci Rémi Nicolas, capace di creare paesaggi immaginari che invitano al viaggio interiore e alla contemplazione, Carlson in The Tree ha coinvolto l’artista pittore Gao Xingjian, premio Nobel per la letteratura nel 2000, nell’esaltazione della scenografia con sue tele astratte all’inchiostro di china proiettate in palcoscenico.
«Percepisco questo lavoro su livelli differenti che si svelano lentamente – un quadro in un quadro in un quadro – con l’idea sottintesa che, come la Natura, anche noi ci trasformiamo», racconta Carlson. «Le sequenze di The Tree sono visioni metaforiche della natura, effimere, misteriose e intangibili, che rimandano anche alla mitologia secolare nordica, in particolare a quelle del Kalevala (epopea finlandese). I 9 ballerini rappresentano gli istinti primari dai quali ci siamo allontanati: la coscienza atemporale dell’armonia incessante nel profondo dei nostri respiri, i fuochi interiori che alimentano e consumano l’animo umano, la fiamma universale dell’amore. Siamo intimamente e universalmente legati alla natura e agli elementi, siamo gli alberi, il vento, l’acqua, la terra, l’aria, le stelle, il fuoco, le ceneri. Siamo l’armonia del tutto». «Non siamo esterni all’Universo; siamo dei semi che evolvono in cicli e ritmi come i cambi di stagione che regolano ogni creazione», prosegue la coreografa: «il fuoco è l’ultra vivente. Il fuoco è intimo e universale. Vive nel nostro cuore. Vive nel cielo. Giunge dagli abissi della sostanza e si offre come un amore. Ridiscende nella materia e si nasconde, latente, carico di odio e vendetta. Tra tutti i fenomeni, è sicuramente quello che meglio di altri può racchiudere i due opposti: il bene e il male. È contraddittorio: ecco perché è uno dei principi universali».
In scena Sonia Al-Khadir, Capucine Goust, Juha Marsalo, Céline Maufroid, Riccardo Meneghini, Yutaka Nakata, Alexis Ochin, Sara Orselli, Sara Simeon.

Info e biglietti in biglietteria (Tel 0434 247624) e su www.teatroverdipordenone.it
Dalle 19 è aperto il Caffè Licinio per un aperitivo o per un buffet pre-spettacolo: prenotazioni in biglietteria.

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In copertina e all’interno alcune immagini del bellissimo spettacolo di danza.

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