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A ottant’anni di distanza, la strage dei 18 partigiani dell’Osoppo ad opera dei Gap del Partito comunista italiano nel febbraio del 1945 resta uno degli episodi più controversi della storia della Resistenza e l’origine di una frattura che non si è mai del tutto rimarginata. Se gli esecutori furono subito chiari, la magistratura e gli storici sono stati a lungo divisi su chi avesse ordinato l’attacco e sulle responsabilità politiche, alimentando un dibattito dai toni spesso accesi. E ora sarà presentata a Udine – in vista delle celebrazioni commemorative che si terranno domani mattina a Faedis e a Canebola – e il 27 febbraio a Cividale la nuova storia della strage firmata da Tommaso Piffer: “Sangue sulla Resistenza. Storia dell’Eccidio di Porzûs” (Mondadori, 264 pagine, 23 euro).
Tommaso Piffer
Il volume, uscito l’11 febbraio e alle sue prime presentazioni pubbliche, incrocia una grande quantità di documenti inediti italiani e sloveni, gettando nuova luce sull’Eccidio, ricostruendo il contesto all’interno del quale maturò e dando per la prima volta con certezza un nome e un volto ai mandanti.
Tommaso Piffer è docente di storia contemporanea all’Università di Udine e associato del Centro studi sulla guerra fredda di Harvard. La presentazione udinese si terrà pertanto oggi, alle 18, al Centro culturale alle Grazie (via Pracchiuso 21) con la collaborazione dell’Università di Udine e l’Associazione Friuli Storia. Interverrà con l’autore Andrea Zannini. La presentazione di Cividale, organizzata dall’amministrazione comunale e della biblioteca civica, vedrà invece la presenza assieme all’autore di Paolo Mosanghini (giovedì 27 febbraio, ore 18.30, Chiesa di Santa Maria dei Battuti). Ingresso libero salvo esaurimento posti.