Views: 16
E ora, dopo le tante appassionanti esperienze legate alla montagna friulana con la sua forza di guardare al futuro, Giuseppe Ragogna ci racconta con grande sensibilità e partecipazione l’Africa. Attraverso un viaggio nelle storie di coraggio, resilienza e solidarietà dei medici volontari nel continente equatoriale, quei medici che “con l’Africa” portano il loro impegno laddove la sanità è un privilegio, creando un cammino di solidarietà assieme alle popolazioni. “Con l’Africa. Storie di persone che costruiscono il futuro” (Ediciclo editore – Nuovadimensione, 2024) è dunque il titolo del nuovo libro del giornalista e scrittore, già vicedirettore del Messaggero Veneto, realizzato in collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm ed edito da Ediciclo editore – Nuovadimensione per la collana Oltre.
Il libro uscirà domani in tutte le librerie, ma sarà presentato in anteprima oggi, alle 18, a Udine nella sede della Fondazione Friuli (Via Gemona, 1). Parteciperanno, oltre all’autore, Giuseppe Morandini, presidente Fondazione Friuli, don Dante Carraro, direttore Medici con l’Africa Cuamm, e Margherita Baracetti, specializzanda in pediatria a Wolisso, in Etiopia, partita grazie a una borsa di studio messa a disposizione della stessa Fondazione Friuli che da anni collabora e sostiene l’impegno del Cuamm in Africa.
Giuseppe Ragogna
Etiopia, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Uganda, Mozambico, Tanzania, Costa d’Avorio e Angola: Giuseppe Ragogna ha raccolto le storie dei tanti medici volontari durante i suoi viaggi tra ospedali e presidi sanitari nei Paesi dove l’organizzazione Medici con l’Africa Cuamm è presente. Nel reportage di Ragogna – un “volontario della comunicazione” come lui stesso ama definirsi -, emerge la grande difficoltà nel lavoro quotidiano dei sanitari benemeriti, l’enorme disuguaglianza dei mezzi a disposizione rispetto a chi opera negli ospedali italiani e in tutti gli altri del mondo occidentale. “Con l’Africa” testimonia l’impegno, basato su un’idea imprescindibile di cooperazione paritaria tra volontari e professionisti, nel formare nuovo personale sanitario direttamente nei Paesi africani affinché nessuno sia costretto a lasciare la propria terra per vivere dignitosamente.
La prefazione è di Piero Badaloni, giornalista e scrittore, e la postfazione è di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm. Ad accompagnare i testi, un reportage fotografico di Nicola Berti che documenta attraverso le immagini la realtà delle comunità visitate dall’autore. I diritti d’autore provenienti dall’acquisto del libro andranno a sostenere i progetti di “Medici con l’Africa Cuamm” in Africa.
«Il mio grazie speciale va all’autore, Giuseppe Ragogna, per aver saputo raccontare l’impegno del Cuamm con grande sapienza e pazienza, andando a vedere e toccando con mano il lavoro sul campo – afferma don Carraro, direttore di “Medici con l’Africa Cuamm” -. Un lavoro che mette al centro la salute dei più poveri in Africa, in 9 paesi a sud del Sahara, dove il bisogno è molto elevato, che portiamo avanti perché tanti credono in noi e ci sostengono, come la Fondazione Friuli che garantisce a dei giovani specializzandi di trascorrere un periodo in Africa, in uno dei nostri ospedali».
«Sia nel titolo del libro sia nel nome della Ong c’è una preposizione ricca di significato che ci ha colpito fin dall’inizio e che ci ha spinto a sostenere con convinto entusiasmo il progetto – commenta Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli – è la parola “con” che indica il corretto rapporto che i Paesi cosiddetti “sviluppati” devono avere nei confronti di quelli, sempre cosiddetti, “poveri”. Un rapporto cioè basato sulla condivisione di un percorso che consenta di trovare soluzioni locali e di emancipazione ai problemi che affliggono molte popolazioni africane. E ancora più ci inorgoglisce e gratifica il fatto che il nostro sostegno va a favore delle specializzazioni mediche nella cura delle persone che più soffrono e sopportano le privazioni, ovvero le donne e i bambini. Un grazie all’amico Ragogna perché ha saputo raccontare con il suo piglio autentico e non retorico un capitolo spesso dimenticato della nostra umanità».
GIUSEPPE RAGOGNA – Nato a Pordenone nel 1956, Giuseppe Ragogna è giornalista e scrittore, già vicedirettore del Messaggero Veneto. Editorialista e curatore di alcune rubriche per riviste ed emittenti radiofoniche. Ha pubblicato diversi libri, tra gli altri: Storie di rinascita della montagna, Questo nostro Friuli, Dai gelsi al computer, l’evoluzione economica dei territori.
MEDICI CON L’AFRICA CUAMM – Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 9 paesi dell’Africa sub- Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda, Costa d’Avorio) con oltre 3.400 operatori sul campo, di cui 273 italiani. Appoggia 21 ospedali e 116 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria) 4 scuole per infermieri e ostetriche e una università (in Mozambico).
SINOSSI – Le situazioni di povertà di donne e bambini nei villaggi e nelle baraccopoli dell’Africa subsahariana. La sanità fino all’ultimo miglio dei piccoli villaggi per estendere il diritto alla salute dove si paga tutto: dai medicinali alle prestazioni chirurgiche. Come cambia la loro vita alla prova di drammi quotidiani. Storie di crescita professionale e umana di fronte al senso del limite. I racconti di tanti giovani laureati che decidono di svolgere la specializzazione nelle strutture africane. La formazione di personale sanitario “a casa loro” perché nessuno sia più costretto a lasciare la propria terra per poter vivere con dignità. Lo stile di una cooperazione internazionale che porta alla parità dei rapporti con le popolazioni, dopo tanto colonialismo.