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È in programma oggi, a Gorizia e Nova Gorica, la nuova tappa di “Progetto e”, iniziativa che fa parte del programma ufficiale di GO!2025 “Moja meja je tvoja meja/ Il tuo confine è il mio confine”. Incentrata sulla necessità di promuovere la costruzione di una Europa più unita, l’articolata iniziativa ha come capofila l’associazione vicino/lontano e si realizza con il supporto di Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025 e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Esplorare l’Europa camminando e camminando aprire il corpo al mondo, ai paesaggi che lo circondano. Dove finisce uno e inizia l’altro? Dove finisce l’Europa e inizia l’altrove? Queste le domande al centro di tutte le tappe del progetto, 27 in tutto, come altrettanti sono i Paesi dell’Unione Europea.
Sui sentieri dell’Europa.
Il programma della giornata prevede, alle 18, la visita guidata alla Gorizia ebraica a cura di Lorenzo Drascek, con partenza dalla sinagoga (via Graziadio Isaia Ascoli 19) e arrivo al cimitero di Valdirose. Alle 19, nel cortile dell’ex camera mortuaria, è previsto l’incontro “Le Gorizie dell’altro ieri” con Hans Kitzmüller, germanistra, traduttore e scrittore, Renato Podbersič, storico e ricercatore allo Študijski Center za Narodno Spravl di Lubiana e Giustina Selvelli antropologa e attivista, ricercatrice al Dipartimento di Sociologia dell’Università della Capitale slovena. Modererà e tradurrà – in italiano e nella lingua d’Oltralpe – Anton Špacapan Vončina, illustratore, scultore, performer e scenografo. Dopo un piccolo rinfresco offerto dagli organizzatori, la giornata si concluderà alle 21.30 con la messa in scena, in sloveno, dello spettacolo “Sui sentieri dell’Europa” di e con Mattia Cason – direttore artistico del progetto – e con Alessandro Conte e Muhammad‘Abd al-Mun’im.
La pièce, nucleo centrale del progetto, prende spunto dall’incontro degli attori Mattia Cason e Alessandro Conte – entrambi diplomati alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe – con Muhammad‘Abd al-Mun’im, editore, scrittore e poeta di Aleppo costretto ad abbandonare la Siria per le sue opinioni avverse al regime di Bashar al-Assad e ora rifugiato in Slovenia. Attraverso i linguaggi del teatro, della danza e del cinema, lo spettacolo sovrappone piani temporali diversi – l’eterno presente del mito, la storia antica, le vicende del secolo scorso e quelle contemporanee dei protagonisti – per ricordare agli spettatori la centralità delle migrazioni nella costruzione della storia europea, invitandoli ad aprirsi alla curiosità e alla meraviglia: il primo, necessario passo per considerare le migrazioni di oggi quale chiave per costruire un’Europa più unita, superando i concetti di Nazione e di Occidente. Lo spettacolo, a seconda del luogo in cui va in scena, viene proposto in tedesco, italiano, friulano, sloveno o croato.
Il viaggio di progetto “e” viene seguito dalle antropologhe slovene Špela Ledinek Lozej e Nataša Rogelja del Centro Sazu, dall’antropologa tedesca Janine Schemmer e da un video-operatore al fine di realizzare un diario etnografico e un documentario. In ogni appuntamento gli spettatori vengono invitati a condividere direttamente le proprie riflessioni in dialogo con le antropologhe, o a esprimere anche in un secondo momento il proprio punto di vista via email o attraverso i canali social del progetto, quasi a formare una ideale “costituente” di una Europa diversa. Progetto “e” farà poi tappa a Marano Lagunare; Škocjan; Prosecco e Contovello; Bocche del Timavo e Monfalcone; Aquileia; Botazzo; Kaštel; Labin; Osòr per approdare e concludersi il 30 agosto a Trieste.
Mattia Cason
Alessandro Conte
Sono partner del progetto il Centro di ricerca dell’Accademia slovena delle Scienze e delle Arti ZRC SAZU, il Centro culturale dell’Università di Klagenfurt UNIKUM, il Centro studi Nediža di San Pietro al Natisone, la Fondazione slovena Pot miru/Walk Of Peace e l’associazione culturale Bottega Errante di Udine. Vi collaborano il Centro sloveno per la Ricerca scientifica e l’Innovazione ARIS, il Centro di produzione En Knap di Lubiana, Tib Teatro di Belluno e l’Agenzia regionale per la lingua friulana ARLeF.
Tutti gli appuntamenti di progetto “e” sono a partecipazione libera e gratuita.
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In copertina, Muhammad‘Abd al-Mun’im, editore, scrittore e poeta di Aleppo costretto ad abbandonare la Siria per le sue opinioni avverse al regime di Bashar al-Assad e ora rifugiato in Slovenia.