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“I Turcs tal Friúl” torna in scena a Udine, grazie alla nuova produzione targata Teatri Stabil Furlan e Coro del Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione del Centri interdipartimentâl pal svilup de lenghe e de culture furlane “Josef Marchet”. Il testo teatrale friulano che più di ogni altro ha avuto visibilità oltre i confini della “piccola Patria”, firmato da un giovane Pier Paolo Pasolini e pubblicato postumo, sarà ospitato dal Teatro Palamostre, martedì 15 ottobre, alle 20.30. «Uno spettacolo che celebra ancora una volta la figura di Pasolini, tanto importante per il Friuli, quanto poliedrica. Ma soprattutto uno spettacolo che per Tsf segna l’avvio di due nuove collaborazioni, quella con il Coro del Fvg e con il Cirf», ha sottolineato Lorenzo Zanon, presidente di Tsf.
Ecco “I Turcs tal Friúl”.
(Foto Glauco Comoretto)
Ma non è tutto perché, come precisato da Massimo Somaglino, direttore artistico dello Stabil, «l’occasione è particolarmente speciale. Per la prima volta, dopo l’esecuzione fatta nel 1976, per il primo allestimento, le musiche di Luigi Nono, pensate e scritte appositamente per questa opera, vengono reinserite all’interno della drammaturgia». Sulle musiche è intervenuto anche il direttore artistico del Coro del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Dell’Oste, che ha precisato: «La scrittura di Nono, ricostruita da Daniele Zanettovich e basata su appunti del compositore e registrazioni audio dopo che le musiche andarono perdute nel rogo del Teatro La Fenice del 1996, rivela una scrittura molto lineare e meno complessa degli altri lavori dell’autore. Di forte impatto la scena dell’arrivo dei turchi, interpretata dal solo coro maschile e dalle percussioni che richiamano il ritmo incalzante e guerresco che ha caratterizzato le composizioni di tutti i compositori dal ‘500 ai giorni nostri. Esiste una tradizione secolare delle “turcherie”, dove i più grandi compositori hanno potuto regalare pagine immortali».
Sulla l’importanza di questa pièce è intervenuto anche Gabriele Zanello, direttore Cirf: «La promozione di iniziative tese alla conoscenza e all’uso della lingua friulana, con particolare attenzione ai nuovi strumenti comunicativi e alle diverse espressioni artistiche è una delle finalità del CIRF. Per raggiungere tale obiettivo, si è ritenuto opportuno valorizzare, attraverso la realizzazione di uno spettacolo, una delle opere più significative tra quelle scritte in lingua friulana da Pier Paolo Pasolini, e di farlo attraverso una lettura scenica che permetta di dare il giusto risalto anche alle musiche che furono realizzate appositamente per quest’opera teatrale dal compositore contemporaneo Luigi Nono. “I Turcs tal Friúl” è indubbiamente una delle opere del Pasolini friulano che più hanno discutere la critica, e questo principalmente a motivo dell’intreccio di problemi posti per un verso dalla datazione dei manoscritti e per un altro dai potenziali riferimenti autobiografici».
“I Turcs tal Friul” ha debuttato a Venezia nel 1976 (a un anno dalla morte del poeta, quando il Friuli era da poco stato distrutto dal terremoto) con la regia di Rodolfo Castiglione, le musiche del già citato Luigi Nono e le scenografie di Luciano Ceschia. Di ancora maggiore successo la tournée nazionale del 1996 di Elio De Capitani, con le composizioni di Giovanna Marini, e protagonista Lucilla Morlacchi. Alcuni attori di quella edizione, affiancati da una nuova leva di professionisti, hanno ripreso in mano quel copione, per raccontare ancora la storia dell’invasione turca del 1499. Sullo sfondo, il Tagliamento, vero protagonista della storia narrata, della biografia di Pasolini, del Friuli. È il 1499, durante l’invasione dei turchi in Friuli il villaggio di Casarsa sta per essere assaltato. La comunità allora si raccoglie, discute, sceglie come reagire, fra l’accettazione di un destino che pare segnato e lo slancio di ribellione che è soprattutto dei giovani. In questa contrapposizione di intenti si svolge anche il dramma familiare della famiglia Colus, fra il contemplativo Pauli ed il ribelle Meni. «È un testo sempre attuale – ha chiuso Somaglino -. Se i turchi non invadono più il Friuli, nel mondo ci sono luoghi in cui eserciti stranieri invadono altre Patrie. È perciò facile rintracciare riallacci con le guerre a cui assistiamo oggi».
I biglietti per la quarta stagione del Teatri Stabil Furlan saranno disponibili in prevendita esclusivamente online, sul circuito VivaTicket. Nei giorni di spettacolo, la biglietteria sarà aperta un’ora prima dell’inizio dell’evento nel luogo dove si svolge la rappresentazione per l’acquisto dei biglietti fisici. Si ricorda inoltre che il Teatri riconosce un ingresso omaggio all’accompagnatore che assiste persone diversamente abili. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Teatri Stabil Furlan www.teatristabilfurlan.it, 392.3273719, Facebook, Instagram.
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In copertina, il poeta Pier Paolo Pasolini autore dell’opera teatrale.
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“Moby Dick”
Epicentrico oggi a San Giorgio – Dopo gli spettacoli di strada che hanno animato il mese di settembre targato Epicentrico, coinvolgendo diversi territori, la rassegna, lo scorso 4 ottobre ha aperto le porte del teatro chiamando a raccolta tutta la Bassa Friulana (e non solo) con il cartellone dedicato alle famiglie e agli adulti (ingresso 3 euro). La terza edizione di Epicentrico, progetto teatrale ideato e organizzato dalla compagnia Brat – con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Paolo Petrucco, Fondazione Friuli, Prima Cassa, Kemira Italy spa, e i Comuni di San Giorgio di Nogaro, Porpetto, Torviscosa, Gonars; in collaborazione con Istituto Comprensivo Università Castrense, Istituto Comprensivo Gonars, Auser Fvg, Anteas Fvg, Campp – continuerà ad animare il territorio fino a dicembre. Il prossimo spettacolo in cartellone sarà “Ricordi?”, della Compagnia del Teatro dell’Argine. L’appuntamento è oggi all’auditorium San Zorz di San Giorgio di Nogaro, alle 16. Questo spettacolo per famiglie racconta la storia di Marta e del suo papà. Dei piccoli gesti affettuosi e della cura che lei gli riserva. Dei piccoli gesti affettuosi e della cura che lui le riservava quando era piccola. Dei ricordi di una vita. Marta compie vere e proprie “acrobazie” per aiutare il suo papà a ricordare; perché anche da lì, dalla possibilità di fissare per sempre nella memoria momenti importanti della vita, passa la forza dei sentimenti. Ecco allora come il circo si carica di senso: la fatica degli acrobati parla del contatto fisico e mentale e la giocoleria racconta la confusione del malato.
“Contimi”
“Contimi, Crassigne” invita a Udine – La nuovissima co-produzione firmata Teatri Stabil Furlan e Centro Regionale Teatro Animazione e Figure di Gorizia, dopo la prima assoluta a nel capoluogo isontino, nell’ambito dell’Alpe Adria Puppet Festival, arriverà oggi, alle 17, a Udine, al Teatro San Giorgio (via Quintino Sella 4). Un appuntamento, questo, che rientra nella mini rassegna di teatro in lingua friulana per bambini e ragazzi di TSF, “Canais-Teatri par fruts e frutis furlanis”, ulteriore ramificazione di ‘Udine città teatro per le bambine e i bambini’ (di CSS Teatro Stabile d’innovazione del FVG e Teatro Nuovo Giovanni da Udine). I piccoli spettatori incontreranno sul palco Iaroni e Gaia, due pupazzi manovrati a vista da altrettanti attori-animatori, Giulia Cosolo e Daniele Fior, con la regia di Serena Di Blasio. Lui, un vecchio, enigmatico e scorbutico, si ferma per riposare dopo aver trascinato un grande bagaglio (una crassigne). Lei, invece, gli va incontro raccontandogli di essersi persa nel bosco. É a quel punto che il vecchio cramâr propone alla bambina di ascoltare alcune storie suggerite dagli oggetti trovati nei cassetti misteriosi della crassigne. Un cramâr è infatti un tradizionale venditore ambulante che porta merci e riporta storie che vengono da oltre le montagne, storie che un tempo potevano essere anche pericolose, foriere di idee di una cultura altra, diversa da quella istituzionale. Le trame raccontate da Iaroni saranno quattro e richiameranno altrettanti episodi de “Le Metamorfosi” di Ovidio: Narciso, Ceice e Alcione, Filemone e Bauci, Erisittone. Attraverso questi racconti Gaia troverà la strada per uscire dal bosco e il vecchio riprenderà la sua via.