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(g.l.) Un sentito omaggio di Trieste a Marco Sofianopulo. A dieci anni esatti dalla prematura scomparsa, la città commemora infatti il musicista, compositore, docente e direttore della Cappella Civica triestina con una serie di eventi. Così, dopo il recentissimo appuntamento con “I Lunedì dello Schimdl”, quando a palazzo Gopcevich, si era messo l’accento sul Fondo Marco Sofianopulo al Museo teatrale “Carlo Schmidl, questa sera, alle 20.45, nella Cattedrale di San Giusto, ci sarà il Concerto in Memoriam organizzato dalla Nuova Orchestra “Ferruccio Busoni” e dal suo direttore Massimo Belli. Con la formazione cameristica, si esibiranno anche il Coro della Cappella Civica diretto da Roberto Brisotto e il Gruppo Incontro diretto da Rita Susovsky, il Coro della ZCPZ – Associazione dei cori parrocchiali sloveni di Trieste, unitamente ai solisti Martina Burger soprano, Rok Bavčar baritono, Anton Kyrylov violino, Eleonora Matijasic soprano e Riccardo Cossi organo. Durante il concerto, con ingresso libero, sarà proposto un programma interamente dedicato alla musica composta da Marco Sofianopulo (1952- 2014). Per cui saranno eseguiti “Magnificat”, “Nigun di solitudine e abbandono” e la cantata “Pray for the Peace of Jerusalem”.
Proprio quest’ultimo brano costituirà il momento clou della serata. La cantata è stata, infatti, composta dal compianto musicista di origine greca «con l’intento – spiega il maestro Belli – di sensibilizzare una volta di più il pubblico, soprattutto giovanile, sul problema della Pace e sulla sofferenza delle aree in conflitto, attraverso la riflessione di un’attenta scelta di testi. L’assunto scaturisce dalle parole del salmo 121, il cui versetto 6 è prestato anche al titolo. La musica inonda ed interpreta il contenuto con lo slancio e la docile fiducia di uno spirito giovanile: in questo senso il linguaggio si accosta sommessamente a strutture e timbri della canzone, pur sviluppandosi in forma e respiro sinfonico con un organico molto ampio che prevede la presenza di circa settanta – ottanta musicisti. L’atmosfera orientale in cui matura la meditazione evoca una particolare ambientazione timbrica che avvolge l’ascoltatore e lo trasporta lontano, verso Est, se pensiamo al dove e al perché i versi furono concepiti, ma comunque in una dimensione trascendente, seppure oggi universalmente attuale, dove il mezzo linguistico inglese estende la comprensibilità al pubblico internazionale. Ma la Gerusalemme cui si riferisce e che attende la salvezza non è solo quella medio orientale, o quella rappresentata da tutte le guerre, ma quella che cresce in ognuno di noi, come in noi sta pure il rischio della sua devastazione. L’opera traccia un percorso meditativo ed artistico che, dalla contemplazione della distruzione di Gerusalemme, attraverso le esortazioni dei profeti e la devozione del salmista, rivela il riscatto finale ed il ristabilimento del primato della pace e della concordia».
Come dicevamo, il concerto è stato organizzato dalla Nuova orchestra ” Ferruccio Busoni” con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Friuli Venezia Giulia e con il patrocinio del Comune di Trieste e la Comunità Greco Orientale di Trieste.
L’Orchestra Busoni con il maestro Belli.
info@orchestrabusoni.it
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In copertina, il compositore triestino Marco Sofianopulo scomparso dieci anni fa.