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(g.l.) Ecco tre iniziative storico-culturali molto interessanti che legano Pordenone con l’Isontino, fanno riflettere sull’epoca della Guerra Fredda e riportano ai tempi della grande Eleonora Duse: proposte che hanno come punti di riferimento Cormons, Udine e Sacile. Vi proponiamo, pertanto, il loro dettaglio:

CORMONS – È pronto a iniziare il suo cammino transfrontaliero, dal Pordenonese all’Isonzo, il progetto “Canti dalla frontiera. Ogni pietra una voce, ogni voce una storia”, che la Storica Società Operaia di Pordenone ha ideato e promosso, grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del bando “GO!2025”, dedicato a stimolare la programmazione culturale legata ai temi di “Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025”. Tra questi, la Somsi ha puntato la sua attenzione sul progetto di riscoperta e valorizzazione delle tracce storico-artistiche della presenza ebraica in quest’area dove i confini non sono stati mai del tutto impermeabili, permettendo ai popoli della Mitteleuropa di mescolare, nei secoli, lingue, usi, riti e tradizioni. E nella “Piccola Gerusalemme sull’Isonzo”, un sito di particolare interesse è quello del cimitero ebraico di Valdirose (Rošna Dolina), al quale è dedicata l’opera-melologo in dieci quadri “Canti dalla casa dei viventi”, su testo di Anglo Floramo e musica originale di Carlo Galante, per voci recitanti, mezzosoprano ed ensemble, una produzione diretta da Eddi De Nadai che sarà messa in scena grazie a un cast internazionale italo-sloveno, pronto per una tournée che lo porterà nel territorio transfrontaliero, ospite di importanti festival e rassegne da giugno a ottobre.
Il debutto dello spettacolo sarà oggi, alle 20.30, nella sala Civica di Cormons, nel cartellone del “Piccolo Opera Festival”, con le voci recitanti del Piccolo Teatro Città di Sacile Serena Ervas, Stefano Indrigo, Christian Mariotti, Morena Pajer, Paola Tomasella (preparate da Edoardo Fainello del Centro Teatrale Da Ponte), il mezzosoprano Silvia Regazzo e la GO!Borderless Orchestra composta da Gabriele Bressan oboe/corno inglese, Davide Teodoro clarinetto/clarinetto basso, Ludovica Borsatti fisarmonica, Mojca Batič violino, Barbara Grahor Vovk viola, Vida Furlan violoncello. Lo stesso cast si esibirà anche il 4 settembre a Gorizia (Sala storica dell’Unione Ginnastica Goriziana) per il festival “Nei Suoni dei Luoghi” e il 26 settembre a Sacile (Teatro Ruffo) come evento conclusivo di “Scenario d’Estate”. In Slovenia lo spettacolo sarà presentato, su testi opportunamente tradotti, con lo stesso ensemble musicale, il mezzosoprano Cecilia Bernini e le voci recitanti di Gaja Filač e Matej Zemljič, giovani attori già noti al pubblico sloveno di teatro, cinema e tv: il 21 luglio nel borgo storico di Vipavski Križ (Cantina del Castello), per il “Festival d’Estate”, e il 6 ottobre al Kulturni Dom di Deskle, frazione del Comune di Kanal ob Soči (Canale d’Isonzo), per il “Festival Kogojevi dnevi”.
L’opera-melologo, specificamente commissionata dalla Storica Società Operaia di Pordenone, unisce alla musica originale parole, suggestioni ed emozioni che intrecciano una topografia frastagliata di storie raccolte su di una molteplice frontiera incerta e “trasgressiva”, nel senso che deve essere trasgredita per acquisire un significato profondo. Dieci lapidi narrano dunque la vita e il destino dei personaggi di cui sono emblema e testimonianza, in quella minuscola “Casa dei viventi” (secondo la definizione ebraica dei cimiteri) dove si è sedimentata l’identità plurale di un’Europa complessa, ferita e devastata, ma anche meraviglioso esempio di bellezza e di ricchezza culturale che ancora oggi tenta di parlarci, di farci comprendere che tutti i confini sono fatti per essere sconfitti. Perfino quello che apparentemente divide i vivi dai morti.
Alle tracce della cultura ebraica mitteleuropea di Gorizia, il progetto della Somsi, sostenuto anche da Itas Assicurazioni, dedicherà inoltre delle occasioni mirate di approfondimento storico e divulgativo, grazie al partenariato con la Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia. Info sul web: www.somsipn.it e sulle pagine social Facebook e Instagram.

La formazione orchestrale.


UDINE – Lo studio della Guerra Fredda come strumento utile a decifrare il nostro tempo: si è appena conclusa la tre giorni di studi e ricerche che hanno segnato la seconda edizione del Forum internazionale sulla Guerra Fredda realizzato in collaborazione tra l’Università di Udine, Harvard University – Cold War Studies e l’Associazione Friuli Storia, dedicato quest’anno a “Commemorating the Cold War in Europe – Sulle tracce della Guerra Fredda in Europa”. E il Think Tank di oltre 60 tra i più importanti studiosi al mondo che hanno partecipato a queste prime due edizioni sta già lavorando all’edizione 2025 che, nell’anno della Capitale europea della Cultura GO!2025, si focalizzerà sulle “Città contese e divise della Guerra Fredda”. Per rendere disponibile a tutti il lavoro del Forum saranno proposte alcune iniziative editoriali: un libro con saggi specifici dedicati al Forum e ulteriori pubblicazioni scientifiche. Spiega il direttore scientifico Tommaso Piffer: «Diverse tipologie di pubblicazioni, per le quali siamo già al lavoro, restituiranno il lavoro portato avanti attraverso il network internazionale che studia la storia dei confini, e delle terre di confine nella Guerra Fredda, e vede capofila l’Università di Udine. In parallelo, il progetto di ricerca si focalizzerà sulle tracce che la storia del Novecento ha impresso sul territorio del Friuli Venezia Giulia, attraverso il progetto “Viaggiatori nel tempo” che guarda alla regione come a un perfetto compendio del Ventesimo secolo».
“Viaggiatori nel tempo. Il Friuli Venezia Giulia compendio del Novecento” è il progetto realizzato dall’Università di Udine e Friuli Storia con il contributo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione di Promoturismo FVG: un’iniziativa che trasforma il territorio regionale in una straordinaria macchina del tempo, per sfogliare la storia europea del “secolo breve”, semplicemente spostandosi sul territorio dell’estremo nord-est d’Italia. Lo dimostrerà la produzione documentaria in 8 puntate che da oggi, 26 giugno, sarà fruibile per tutti su Telefriuli, con la messa in onda in gruppi di due puntate da 12 minuti ciascuna. Appuntamento quindi nelle serate di oggi e quindi mercoledì 3, 10 e 17 luglio alle 22, con replica alle 13 nelle giornate del giovedì e venerdì successivo. Le puntate messe in onda su Telefriuli saranno anche scaricabili da uniud.it/viaggiatori a partire proprio da oggi 26 giugno.
Unico in Italia e in Europa, il Friuli Venezia Giulia è stato testimone di tutti i grandi confitti del Novecento: la Prima guerra mondiale, la Seconda guerra mondiale e la Guerra fredda. Qui si sono sovrapposte tutte le grandi fratture che hanno segnato il secolo scorso: la frattura nazionale tra popoli in competizione per lo stesso territorio, la frattura tra fascismo e antifascismo, e la frattura tra comunismo e anticomunismo. Qui più che in altre zone d’Italia è evidente il grande cambiamento che dopo la Seconda guerra mondiale ha trasformato un paese prevalentemente agricolo in una grande potenza industriale. La produzione documentaria “Viaggiatori nel tempo” avrà due guide speciali, gli studenti dell’Università di Udine Emma Dal Mas e Mirko De Pauli, che guideranno il pubblico prima alla riscoperta dei siti legati alla Grande Guerra, dal Monte Kolovrat a Redipuglia, dal Monte San Michele a Ragogna, quindi nei luoghi connessi al secondo conflitto mondiale, da Gonars a San Sabba, poi nei siti emblematici della Guerra Fredda, da Ugovizza a Sablici, da Nova Gorica a Coccau, infine nelle locations caratterizzanti della storia industriale della regione, da Pesariis a Montereale Valcellina, a Monfalcone. Numerosi gli ospiti che porteranno la loro riflessione, come gli storici Fabio Todero, Andrea Zannini, Anna Krekic, Matteo Ermacora, Elisa De Zan, Mario Robiony.
Hanno collaborato al progetto “Viaggiatori nel tempo” l’Università di Lubiana, il Museo della Grande Guerra di Ragogna, l’Associazione Partigiani Osoppo, l’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli, L’Associazione Landscapes, il Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia e la Società Alpina Friulana. Info e dettagli: uniud.it/viaggiatori

Frontiera Est sbarramento di Ugovizza.

@Lorenzo Zoppolato

SACILE – Dopo gli applausi della prima serata di “A Tavola con… Eleonora Duse”, prosegue il progetto promosso dal Piccolo Teatro Città di Sacile in sinergia con l’Accademia Italiana della Cucina e con il patrocinio e contributo del Comune di Sacile, insieme al sostegno della Fondazione Friuli. Il secondo evento è in programma a Sacile, in Palazzo Ragazzoni, domani 27 giugno alle 18 (ingresso ibero), per continuare a esplorare tra le quinte del mondo professionale e personale della “Divina” attrice, nell’anno che segna il centenario della sua morte, grazie alla presenza di esperti, studiosi e maestri del gusto.
L’evento si aprirà con una piacevole conversazione teatrale tenuta da Paolo Quazzolo, professore associato di Storia del Teatro all’Università di Trieste, che condurrà gli spettatori dentro la vita, le relazioni, le trionfali tournée della Duse, raccontando anche del suo speciale rapporto con la città di Trieste. Qui infatti la Duse, contando su presenza di un pubblico dalla diversa estrazione culturale e grazie anche a diverse amicizie tra gli intellettuali della vivacissima città mitteleuropea fin-de-siècle, decise di mettere in scena alcuni tra i suoi spettacoli più innovativi, specialmente quelli della drammaturgia contemporanea, come i drammi di Ibsen, da lei prediletti. Seguirà la degustazione curata dal maestro pasticciere Flavio Bressan, figura di punta del Laboratorio artigianale “Quintessenza Friuli”, che presenterà e farà assaggiare al pubblico la famosa ricetta del “Parrozzo d’Abruzzo”, dolce prediletto dal Vate Gabriele D’Annunzio, in auge proprio agli inizi del Novecento. L’incontro sarà concluso da un brindisi con “La Sartoria Vini” di Piera Martellozzo, in abbinamento ai temi gastronomici proposti.

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In copertina, la grande attrice Eleonora Duse che sarà ricordata a Sacile.

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