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(m.ri.) Sono due gli appuntamenti previsti per oggi, a Padova, nell’ambito di “Dire e disdire il male”, festival che si animerà fino al 30 maggio al complesso Beato Pellegrino: si tratta di due conferenze entrambe a cura della professoressa Cristina Grazioli, docente di Storia ed estetica della luce in scena all’Università patavina, che saranno ospitate in aula 1. Così, alle 17, è in programma “Art reffel, per un’integrazione delle arti visive nella cura delle persone con Alzheimer” con Barbara Luciana Cenere. Sarà questa l’occasione per dare risposte a «come integrare l’arte nelle pratiche riabilitative per persone con disturbo neurocognitivo, nel rispetto della disciplina, dei suoi professionisti e dei luoghi ad essa deputati?» . Va sottolineato, a tale proposito, che «è questo il centro delle ricerche di Barbara Cenere, con l’obiettivo di approfondire nuove forme di interazione tra il territorio artistico e quello medico-scientifico. Focus dell’indagine l’Alzheimer e la sperimentazione in corso nell’ambito di diversi progetti, italiani e internazionali».

Cristinaa Grazioli

Alle 18.30, sarà invece la volta de “Il ritmo della vita Neuroscienze della luce e del buio nel benessere e nella malattia”, con la partecipazione di Francesco Benedetti dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. E ricordando, a tale riguardo, una riflessione dello stesso professore: «Abitiamo un pianeta che, ruotando su se stesso, costituisce un ambiente ritmico. Nell’ultimo decennio la crescita esponenziale delle conoscenze neuroscientifiche ci ha permesso di capire sempre meglio come i ritmi della luce modellano la biologia di tutti gli esseri viventi del pianeta, umani, animali, piante, e di capire come la loro perturbazione può condurre a condizioni di malattia, fisica e mentale: questo, mentre scopriamo effetti sorprendenti di forze universali, come la gravitazione dei pianeti, sulla nostra vita cosciente».
Da ricordare, poi, un appuntamento previsto per domani, domenica, sempre nell’ambito del festival: ci sarà una trasferta al Piccolo Teatro di Milano, per assistere a “La morte a Venezia”, con la regia e drammaturgia di Liv Ferracchiati, sempre a cura della professoressa Grazioli e dell’associazione Acta, che prevede anche un incontro con gli artisti a fine spettacolo.
Nuove proposte, dunque, parte di un progetto che è un’iniziativa congiunta dei Dipartimenti di Scienze Biomediche e di Studi Linguistici e Letterari dell’ateneo patavino. Un festival che sta offrendo un’ampia gamma di appuntamenti pubblici che hanno l’obiettivo di «avvicinare la cittadinanza ai temi della ricerca universitaria attraverso linguaggi, espressioni culturali e artistiche fruibili e aperte: una vera festa dei saperi che ha il suo cuore pulsante negli spazi del Complesso Beato Pellegrino, sede del DiSLL. Con mostre, letture, dialoghi, concerti, film e spettacoli il Beato Pellegrino apre le proprie porte a tutta la cittadinanza». Da ricordare che il festival fa parte del più ampio progetto di Terza Missione Avvicinamenti – Dire e disdire il male, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Biomediche e il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari. Previsto un ciclo di proposte che, fino a dicembre, offrirà al pubblico l’opportunità di «conoscere temi e specifiche aree di ricerca: dalla malattia alla cura, dalla prevenzione alla resilienza, in una prospettiva che combina l’aspetto comunicativo a quello artistico e culturale».

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In copertina, scorcio del complesso Beato Pellegrino a Padova.

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