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Si preannuncia come uno degli eventi musicali di spicco della stagione estiva il concerto “Del folle amore. Passione secondo Maria” per soprano, coro e orchestra, al debutto oggi nel Duomo San Marco di Pordenone (ore 18.30) nell’ambito della 34ma edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra, diretto dai maestri Franco Calabretto ed Eddi De Nadai, promosso da Presenza e Cultura in collaborazione con il Centro Iniziative Culturali Pordenone e la Regione Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura, media partners Rai Radio3 e la sede Rai Friuli Venezia Giulia. Prodotto con la collaborazione del Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano, il concerto è a firma del grande compositore Alessandro Solbiati e vedrà protagonista l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani assieme ad Orizzonte Vocale (Maddalena De Biasi soprano, Lorenzo Renosi controtenore, Davide Galleano tenore, Paolo Leonardi baritono, Giacomo Pieracci basso), soprano solista Maria Eleonora Caminada, direttrice Mimma Campanale. L’ingresso è libero, informazioni e dettagli sul sito pordenonemusica.it Sostengono la produzione e il Festival il Ministero della Cultura, il Comune di Pordenone, Bcc Pordenonese e Monsile e la Fondazione Friuli.
“Del folle amore. Passione secondo Maria” per soprano, coro e orchestra viene qui proposta in una nuova, inedita versione rispetto a quella del 2018, commissione del Maggio Musicale Fiorentino; ora la partitura è per ensemble vocale di sole cinque voci: una straordinaria “Sinfonia del dolore” che l’autore, ha voluto dedicare alla madre di Giulio Regeni, Paola Deffendi, e a tutte le madri-coraggio del mondo. Spiega Alessandro Solbiati che «Planctus Mariae (Donna de Paradiso) è la più nota delle laude riunite da Jacopone da Todi nella raccolta Laudi del folle amore. Straordinaria e impressionante fu l’interpretazione che ne fece Franca Rame in Mistero buffo, di Dario Fo: quando la vidi, decenni fa, mi innamorai subito della forza testuale, del suo significato e della enorme potenzialità gestuale e scenica contenuta in quel lungo brano poetico. Quella Madonna – spiega ancora Solbiati – non è la Madonna serena e divina dell’iconografia cristiana: è ogni donna che perde un figlio, è lo stesso, intero dolore umano, quello che può travolgere la mente, quello prodotto dalla violenza, quello dell’amore materno percosso; e penso alle ingiuste carceri del mondo, ai milioni di bambini uccisi dalla fame, dai soprusi e dalle violenze d’ogni tipo, ai desaparecidos, agli occhi delle madri che vedono nascere figli senza alcun futuro…».
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Al Castello di Caneva
Dalla fine di giugno la lunga estate del Teatro Verdi di Pordenone approda in Montagna nell’ambito per l’avvio del “Montagna Teatro Festival” (tra il 29 giugno e il 3 agosto): un progetto che trasforma la cultura in un potente strumento di tutela e sensibilizzazione verso le Terre Alte. Oltre che della sinergia con il Cai, quest’anno si avvale della collaborazione delle due Comunità Montane e di ben 10 Comuni per portare il pubblico del Verdi nei più suggestivi luoghi delle vallate pordenonesi. Il ricco calendario di spettacoli e iniziative offre un mix di cultura, musica, teatro e tradizione: dal Castello di Caneva alle Grotte di Pradis, passando per rifugi, borghi, cammini e pievi immerse nella natura, le dieci tappe del cartellone uniscono storia, arte e paesaggio per vivere la montagna attraverso la cultura e riscoprire territori ricchi di fascino. Si parte oggi, alle 17, al Castello di Caneva, nell’alto Liventino, con un divertente spettacolo circo-comico che celebra il ciclismo: “Giro della piazza” firmato dalla compagnia Madame Rebiné con Andrea Brunetto, Max Pederzoli e Alessio Pollutri, la regia e drammaturgia di Mario Gumina, è un’irresistibile commedia che unisce mimo, teatro e comicità surreale (tre attori nella foto di Elisa Nocentini). Per tutte le informazioni e iscrizioni: posta@aruotaliberapn.it. La partecipazione al Montagna Teatro Festival è gratuita con la raccomandazione di prenotare il proprio posto online o in Biglietteria. www.teatroverdipordenone.it
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La Passione e Crocifissione si delineano attraverso mille brandelli di frase pronunciate da mille voci che circondano la mente frastornata di Maria, e vi è qualcosa che ricorda Pasolini nell’affidare al popolo la narrazione, vera cronaca in presa diretta, di ogni fase dell’evento. La conversazione finale di Maria con il Figlio è lontana mille miglia da ogni dogma: Cristo è un figlio morente». Il testo è diviso in ventiquattro numeri che si susseguono senza soluzione di continuità. Nei primi sei, in modo responsoriale si alternano gli interventi di un coro “amico”, di volta in volta femminile, maschile o misto. Ogni scelta musicale va a sottolineare la potenza scenica insita in ogni verso e in ogni intervento. Nei numeri IX-XIII vi è la terribile narrazione delle fasi della crocifissione e la musica si fa cruda, a volte oscura, a volte lacerata e ossessiva. I numeri XVI-XX sono basati su un dialogo nel silenzio tra la madre e il figlio morente in Croce: sullo sfondo l’immagine ispiratrice della Pietà Rondanini, in cui il corpo di Maria e del Figlio sono fusi in un unico volume, tanto che Michelangelo trasformò in corso d’opera una spalla di Maria nel capo di Cristo, la massima unità tra madre e figlio. Sono quindi gli echi corali del canto di Maria a trasformarsi nelle risposte di Cristo, e viceversa.
Sono partners del Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone la Fondazione Friuli, ItaliaFestival, FestivalFinder, Festival Musica Sacra di Trento e Bolzano, Ravenna Festival, Piccolo Opera Festival, Associazione Corale Goriziana Seghizzi, Festival Mediterraneo di Musica Sacra, Teatro Verdi di Trieste, Coro FVG, AltoLivenza Festival, la Diocesi di Concordia-Pordenone, la Parrocchia di San Marco Evangelista, Associazione Musicale Orchestra e Coro San Marco, Associazione Vincenzo Colombo, UTEapsPN, Università della Terza Età delle valli del Colvera e del Cellina Maniago-Montereale, Comune di Cordenons, Media Naonis, Liceo artistico Galvani, Comune di San Vito al Tagliamento, Comune di Sesto al Reghena, Istituto Vescovile Guglielmo Marconi, Centro Culturale Casa Antonio Zanussi Pordenone. Sponsor tecnici: Seminario Diocesano Pordenone, Hotel Santin, MPMusica PN e Abruzzese Pizzeria-Ristorante.
Informazioni:
https://www.musicapordenone.it