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di Mariarosa Rigotti

Al via da domani, 18 giugno, la XVI edizione di “Scene di paglia”. Il festival dei casoni e delle acque che si animerà, fino al 6 luglio prossimo, in otto Comuni delle Province di Padova e Venezia, con la direzione artistica di Fernando Marchiori, conosciuto anche in Friuli per le sue partecipazioni all’Alpe Adria puppet festival promosso dal Cta (Centro teatro animazione e figure) di Gorizia Tema di quest’anno è “Margini al vivo”.

Elio Germano e Teho Teardo


A dare il via alle 21.15, al Casone Ramei di Piove di Sacco, uno spettacolo che parla di Friuli: saranno Elio Germano e Teho Teardo con “Il sogno di una cosa”, liberamente tratto dal romanzo di Pier Paolo Pasolini (produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro e Argot Produzioni coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana con il contributo di Regione Toscana). Abbiamo detto Friuli: infatti, lo spettacolo racconta: «Tre ragazzi friulani alla soglia dei vent’anni vivono la loro breve giovinezza affrontando il mondo: l’indigenza delle origini contadine, l’emigrazione, le lotte politiche al rientro in patria, fino all’integrazione nella società borghese del boom economico. Desiderano la felicità, la bella vita in un Paese straniero, poi tornano e maturano una coscienza politica, sognano la rivoluzione. Invece finiscono per piegarsi ai compromessi dell’età adulta, i sogni si spengono e la felicità tanto agognata diventa quella delle piccole cose: una ragazza, una casa, un lavoro… fino a morirne». E ancora: «Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti. Una specie di rotta balcanica al contrario: attraversa lo stesso confine che oggi i profughi in fuga percorrono per venire in Italia. Forse lo abbiamo dimenticato, ma c’è stato un momento, non molto tempo fa, in cui eravamo noi a ricorrere ai passeurs».
Così, si alzerà il sipario da domani con uno spettacolo che ha il sapore del Friuli, dopo il primo appuntamento dello scorso maggio quando a Piove di Sacco andò in scena il laboratorio di Poetry Slam Urlo condotto da Gianmarco Busetto. E ora il festival proporrà un ricco cartellone fatto di teatro, musica, incontri e presentazioni di libri in luoghi carichi di storia e di indubbia suggestione quali: casoni di campagna, valli da pesca, idrovore, ville storiche e centri cittadini che, assicurano gli organizzatori, trasformeranno questi luoghi «in scenari unici per esperienze culturali indimenticabili». Per la precisione, i Comuni coinvolti saranno: Piove di Sacco, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Correzzola, Legnaro, Mirano e Sant’Angelo di Piove di Sacco.

Fernando Marchiori


Quanto al titolo dell’edizione 2025, facendo sempre riferimento a quanto anticipato dallo stesso Marchiori: «Fare teatro – in qualsiasi modo, anche da spettatori – vuol dire abitare i margini, dove le differenze trovano espressione e riparo, dove i confini sfumano e le identità si mettono in gioco. Lo sguardo dai margini espande, scardina, sconfina, sfugge, mette in discussione. Non si uniforma a ciò che sta al centro. Spostandosi sposta gli orizzonti di senso, accoglie, raccoglie. Esita. Incontra altri sguardi per smarginare insieme, per dilatare la vita».
Come detto, quella di quest’anno è la sedicesima edizione. Il festival è nato, infatti, nel 2009 a Piove di Sacco e poi si è esteso tra le province di Venezia e Padova, tra la Laguna e i Colli Euganei con l’obiettivo di «portare l’arte scenica e performativa in spazi non usuali, permettendo al teatro di dialogare con il territorio e con le sue tradizioni, facendone strumento di incontro e confronto». E ancora, va ricordato che la direzione artistica può ormai contare su uno staff di giovani professionisti che alla competenza (negli specifici campi dell’organizzazione, dei servizi tecnici, della comunicazione) aggiungono il valore insostituibile del radicamento sul territorio.
Inoltre, il Comune di Piove di Sacco svolge, fin dalla nascita del festival, la funzione di «capofila di una serie, variabile di anno in anno, di realtà istituzionali coinvolte nell’iniziativa e da anni si è instaurato un proficuo rapporto di collaborazione con il Consorzio di Bonifica Bacchiglione, che sostiene e ospita il festival negli spazi dell’Idrovora di Santa Margherita a Codevigo». E non è tutto: infatti, «numerose associazioni di volontariato operanti sul territorio apportano un contributo essenziale alla riuscita della manifestazione, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei momenti conviviali, la logistica, la sicurezza». Un festival di sicuro interesse, dunque, con la citata direzione artistica di Fernando Marchiori, l’organizzazione di Ilaria Molena, Paola Ranzato, Roberto Marigo Associazione Nuova Scena.

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In copertina, Pier Paolo Pasolini autore del racconto che sarà interpretato domani sera.

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