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Da oggi a sabato, con la sua 3a edizione dedicata alle formazioni internazionali vincitrici del 22° Premio Trio di Trieste, si rinnova la primavera musicale del Festival del Trio, il cartellone che celebra la grande tradizione cameristica di Trieste e, spiega la direttrice artistica Fedra Florit, «nasce proprio per estendere idealmente ogni edizione del Premio, che ha cadenza biennale, e riascoltare, un anno dopo, gli Ensemble che hanno meritato i tre Premi conferiti dalle nostre Giurie internazionali. In questo modo, oltre a monitorare l’evoluzione musicale e le traiettorie internazionali avviate dalle formazioni vincitrici nella propria circuitazione, Chamber Music contribuisce in modo determinante alla costruzione delle loro carriere, mettendo a disposizione un “plus etico” dopo il conferimento del Premio: un palcoscenico prestigioso, e l’occasione di cimentarsi in un evento pubblico di fronte all’attenta platea Chamber Music. Il programma concordato con le formazioni ospiti rispecchia le peculiarità evidenziate durante il Concorso: caratteristiche che gli spettatori potranno apprezzare per la durata di un intero concerto».

Il Festival del Trio è promosso da Chamber Music in collaborazione con il Ministero della Cultura e la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura, con il sostegno di Generali, Fondazione Ernesto Illy e Fondazione Casali. Tre gli appuntamenti 2025 in programma, tre serate musicali programmate dalle 19.30 al Teatro Miela di Trieste, con biglietti disponibili presso Ticket Point e informazioni sul sito acmtrioditrieste.itUn cartellone che si preannuncia dunque di caratura internazionale, così com’è cosmopolita il Premio Trio di Trieste che ogni due anni raduna in città i grandi talenti musicali di ogni latitudine del pianeta, e incorona Ensemble che, dopo essersi distinti nel concorso, inaugurano una solida e luminosa carriera. «Violino, violoncello e pianoforte sarà quest’anno la formazione chiave in scena al Festival del Trio – sottolinea ancora Fedra Florit –. E proprio come per il Concorso, ideale filo rosso è la provenienza cosmopolita dei musicisti in arrivo: un Ensemble francese – il Trio Nebelmeer, che ha trionfato lo scorso settembre – un’altra formazione franco-cubana, Zeliha Trio, e il Susato Trio composto da musicisti belgi, rispettivamente secondi e terzi al 22° Premio Trio di Trieste».
Si parte, dunque, stasera alle 19.30, con il Trio Nebelmeer, al secolo Arthur Decaris violino, Florian Pons violoncello, Loann Fourmental pianoforte. Per il concerto triestino la formazione ha messo a punto un programma su pagine di Josef Suk, con Elegie op.23, di Maurice Ravel con il Trio in la minore, e di Charles Camille Saint-Saëns con il Trio in mi minore op.92. Domani, 6 giugno, il testimone passerà al Trio Zeliha, che nel settembre 2024 ha conquistato la piazza d’onore al Premio Trio di Trieste, composto dalla violinista Manon Galy, dal violoncellista Maxime Quennesson e dal pianista Jorge González Buajasán. Musiche di Gabriel Fauré (Trio in re minore op.120), George Enescu (Sérénade lointaine) e Johannes Brahms (Trio in si maggiore op.8) scandiranno il concerto dell’Ensemble. Sabato, 7 giugno, a suggellare il cartellone sarà il Trio Susato, la formazione belga che si è aggiudicata il terzo riconoscimento al Premio Trio di Trieste 2024, composta da Sarah Bayens violino, Miguel Pablo violoncello, Markiyan Popil pianoforte.

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In copertina, il Trio Nebelmeer; all’interno, il Trio Zeliha (foto Lyodoh Kaneko) e il Trio Susato protagonisti del Festival.

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