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Si congeda con una lezione dedicata alla Grecia antica la III edizione del ciclo di incontri Appuntamenti con la storia, ideato e curato dall’Associazione Friuli Storia in sinergia con le Amministrazioni comunali coinvolte: un programma diffuso sul territorio di lezioni e approfondimenti dedicati alla storia e ai suoi temi portanti, affidati a saggisti e divulgatori di riferimento del nostro tempo. Oggi, alle 18.30, a Povoletto (auditorium comunale, largo Monsignor Cicuttini), il cartellone si congeda con l’intervento della storica e saggista Laura Pepe sul tema “Atene e Sparta. Due città e due mondi nella Grecia antica”. L’incontro, con ingresso libero, è promosso in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Povoletto e con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Federazione Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia, il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio Culturale dell’Università di Udine, il Circolo Culturale San Clemente di Povoletto e la Associazione èStoria.
Laura Pepe
La lezione di Laura Pepe è ispirata dalla recente pubblicazione di “Sparta” per Laterza. Due città effettivamente agli antipodi, nella tradizione storica, Atene e Sparta: patria di poeti e filosofi, libera, culla della democrazia la prima, e polis militare, “simile a un accampamento” (così Plutarco), severa se non addirittura spietata e oligarchica, la seconda. Oggi, invece, l’idea che Sparta sia stata una città così “diversa” nel panorama della Grecia antica è da più parti ridimensionata, forse i punti di contatto con la storica rivale sono più numerosi di quanto la storia ci abbia tramandato. Sparta non ha lasciato in eredità una splendida acropoli ancora visitabile. Sparta non annovera tra i suoi figli uno storico illustre che ne abbia ricostruito le vicende. Di Sparta sappiamo essenzialmente quello che ci ha raccontato la sua storica rivale, Atene. Ma a leggere bene tra le testimonianze del passato, emerge un’altra storia, tutta da raccontare. L’indagine di Laura Pepe ci guida a scoprire che la vulgata sulla soppressione dei bambini è probabilmente un falso; che l’educazione spartana non era poi così diversa dall’educazione impartita ai ragazzi nelle altre città di Grecia; che vivere a Sparta non significava votarsi solo alla guerra e all’addestramento militare; che in città si apprezzavano motti di spirito, musica, feste; che le donne avevano più libertà e più diritti rispetto alle altre donne greche. Insomma, scopriremo perché la città «amabile» e «divina» – per citare Omero – ha lasciato segni indelebili nella storia e nella cultura del mondo greco.
Soldati spartani.
Info e dettagli friulistoria.it
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In copertina, rovine dell’antica città di Sparta in Grecia.