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Un appuntamento speciale e fuori programma chiude la 26ma edizione degli Incontri con l’autore e con il vino, la rassegna estiva promossa dall’Associazione Lignano nel Terzo Millennio presieduta da Giorgio Ardito, e curata dallo scrittore Alberto Garlini, dal tecnologo alimentare Giovanni Munisso e dall’enologo Michele Bonelli. Domani 12 settembre, alle 18.30 al PalaPineta, Roberto De Santa presenta “Ciro. Il mare è la mia casa”, in dialogo con Vincenzo Bottecchia e con un intervento della storica Marina Marmai.
Lignano Pineta ha una passeggiata sopraelevata e all’altezza dei bagni 4 e 5, dal Ponte Renzo Ardito, guardando il mare si scorge un pontile che dalla spiaggia si allunga tra le onde e si conclude con uno storico locale dalla forma ottagonale: la Pagoda. «Nelle mie frequenti visite e soste in tale luogo – scrive Roberto De Santa – osservavo curioso un colorito personaggio che notavo seduto all’ombra o intento a pescare, finché ho preso l’iniziativa di salutarlo e fare conversazione. Era Ciro Manfredonia, l’affidatario-gestore, e da queste improvvisate conversazioni è nato questo racconto: lui ha avuto fiducia in questo sconosciuto che insistentemente lo andava a salutare e gli faceva domande, io intuivo che possedeva uno scrigno di storie interessanti che avrei voluto scoprire, e farmi raccontare; ma la mia fantasia non poteva arrivare a immaginare quello che invece è avvenuto veramente durante una vita lunga e movimentata, che ha trovato infine sbocco nella località di Lignano, luogo ben diverso dal lungomare di Santa Lucia della nativa Napoli, dove è venuto al mondo, ma che in qualche modo l’ha accolto».


“Ciro. Il mare è la mia casa” è un libro/intervista di tre capitoli: nel primo l’autore ripercorre l’infanzia di Ciro Manfredonia, nato a Napoli il 3 marzo 1941 da un pegno d’amore, cresciuto da due mamme e con un padre andato al fronte in Russia che non ha ancora conosciuto. Il secondo capitolo, “Per mare”, racconta le avventure di Ciro partito quattordicenne in giro per il mondo sulle navi di Achille Lauro. Le traversate dell’Oceano Atlantico, i luoghi magici, gli amori nati in mezzo al mare – o ad esempio a Singapore – che non hanno trovato il lieto fine. Fino a un viaggio di rientro dall’Australia, dove Ciro conosce l’amore della sua vita, Antonilia, che dal Queensland stava rientrando a Pertegada. Ciro sposa «la bella moretta dagli occhi dolci e dal sorriso gentile» l’11 dicembre 1965 e con lei si stabilisce a Napoli. Con la nascita del secondo figlio la vita da marinaio inizia a stare stretta e da lì la decisione di tornare nel paese natale della moglie.
Inizia da Lignano il terzo capitolo del libro, con Ciro Manfredonia e le prime stagioni estive passate sulla spiaggia di Lignano Pineta a vendere il cocco e gli inverni trascorsi facendo vari lavoretti. Finché non convince l’imprenditore presidente della Società Lignano Pineta Renzo Ardito – divenuto poi un grande amico, così come il figlio Giorgio – ad affidargli la gestione del bar La Pagoda. «Sono più di trent’anni che sto qua su questa nave incagliata in questa sabbia d’oro – spiega Ciro Manfredonia nel libro –, ma a me basta chiudere gli occhi e annusare l’aria e sento l’odore dei mari che ho visto e navigato nella mia vita». E nel 1995, assieme a Renzo Ardito, è stato anche pioniere e inventore dell’Incendio del Mare, lo spettacolo pirotecnico che ogni 16 agosto richiama decine di migliaia di persone sulla spiaggia di Lignano Pineta.
Nelle quasi cento pagine di “Ciro. Il mare è la mia casa”, i ricordi si intrecciano alla storia del nostro Paese abilmente raccontata dalla penna di De Santa: gli anni della Seconda Guerra Mondiale, l’emigrazione nel dopoguerra degli italiani dall’altra parte del mondo; gli anni ’60 e la storia di Achille Lauro, il Comandante, armatore, sindaco, senatore, presidente del Napoli Calcio, editore, costruttore. Il libro è arricchito, infine, da un’appendice interamente dedicata a una breve ma esaustiva storia di Lignano, e un archivio fotografico dove spiccano le immagini di Ciro giovanissimo sulle navi, il suo matrimonio con Antonilia, l’Incendio del Mare.
L’edizione 2024 degli incontri con l’autore e con il vino si chiude con l’immancabile brindisi: l’azienda Berto & Fiorella Baccichetto di Precenicco porta in degustazione Radixuva, un vino bianco di grande eleganza e complessità, dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Il bouquet è ricco, avvolgente e armonioso. Raffinati fiori bianchi, gelsomino e acacia, si fondono a note fruttate di melone bianco, pesca gialla, con richiami tropicali di frutto della passione e ananas. I sentori agrumati sono completati da raffinate sensazioni cremose di pasticceria, mandorla caramellata, vaniglia. Finale balsamico. Al gusto è minerale, sapido e rotondo. La ricchezza della frutta tropicale, della frutta secca e dalle note cremose è impreziosita in bocca da richiami speziati. Lungo e persistente con retrogusto elegante e rotondo.

Gli Incontri con l’autore e con il vino 2024 sono organizzati dall’Associazione Culturale Lignano nel Terzo Millennio presieduta da Giorgio Ardito e curati da Alberto Garlini, Giovanni Munisso e Michele Bonelli. La manifestazione e le iniziative collegate (corso di scrittura creativa, cene con l’autore) hanno il sostegno della Città di Lignano Sabbiadoro – Assessorato alla Cultura, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG, Assoenologi, Società Lignano Pineta, Porto turistico Marina Uno Resort, Hotel President Lignano, Banca360FVG, Ramberti, CiviBank, Adriastrade, Aedificare, Lazzarini Impianti, Officine Zamarian, Repower, Ma.in.cart., Nosella Dante, Applicatori società cooperativa, Bliz, Costruzioni Cicuttin, Dersut Caffè, Omnia Energy 3, T.KOM, Neri Maurizio, Koki, Artesegno, Lignano Banda Larga e Legnolandia.

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In copertina, scatto di Ciro Manfredonia su un pontile di Lignano.

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