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di Giuseppe Longo

KLAGENFURT – Alla fine anche il meteo ha voluto festeggiare a modo suo, con una pioggerella calda ma nel contempo pure rinfrescante, il magnifico concerto che l’altra sera i Rammstein stavano concludendo al Wörthersee Stadion di Klagenfurt, in un tripudio di applausi, slogan e acclamazioni che si levavano dal pubblico estasiato: decine di migliaia di persone, soprattutto giovani ma anche avanti con gli anni, metallari e no, che non hanno perso una battuta della band berlinese, nota per il grande impiego di modernissime tecnologie ma anche di fiamme e fumi che si intrecciano con le loro canzoni, tutte rigorosamente in lingua tedesca.

E ieri, mentre l’ultimo pallido sole si spegneva dietro le montagne che a ponente “chiudono” il suggestivo lago di Velden e Maria Wörth, hanno offerto un bis, nuovamente premiato da ovazioni a non finire, prima di lasciare l’Austria e scendere in Italia. Domenica prossima, infatti, lo storico gruppo capitanato da Till Lindemann – dalla graffiante, inconfondibile voce – sarà al Campovolo di Reggio Emilia, dove sono stati già venduti oltre 50 mila biglietti essendo questa l’unica data italiana del suo tour estivo. Grande attesa e pure qualche timore per la “Feuerzone”, vale a dire la famosissima area del fuoco più vicina all’immenso palco che vedrà protagonisti, come nella “città del drago”, Richard Kruspe e Paul Landers (chitarre), Olivier Riedel (basso), Christoph Schneider (batteria) e Christian Lorenz (tastiere), quest’ultimo sempre in… cammino sul “tapis roulant”. Le fiamme che si sprigionano soprattutto nei brani finali del concerto, e che allo Stadion si avvertivano con una vampata in faccia anche a una certa distanza, creano infatti un indubbio clima di suggestione, ma che nell’arroventata cornice emiliana potrebbero anche originare qualche problema fra gli spettatori più sensibili. Cosa che a Klagenfurt, però, non è avvenuta e le oltre due ore di musica e originali giochi di luce sono filate via senza alcun intoppo, in una serata calda mitigata dalla leggera brezzolina che saliva dal Wörthersee e che è aumentata mentre venivano snocciolate le ultime canzoni. Quando addirittura sembrava che la scaletta fosse esaurita, tanto che i sei musicisti si erano già trasferiti per salutare i fan sul palchetto in mezzo al rettangolo di gioco dal quale due giovani e bravissime pianiste avevano intrattenuto il foltissimo pubblico con note frizzanti e briose in attesa dell’arrivo dei berlinesi che sono in attività da trent’anni esatti. L’entusiasmo e il forte incitamento li hanno fatti invece tornare sulla scena principale per altre canzoni che, poi, sembrava non avessero fine. In tutto, ne hanno proposte una ventina. Forse anche più…

Trionfale la chiusura della serata al termine di un ricchissimo concerto che ha visto proporre, tra migliaia di lucette generate dai telefonini che creavano un’atmosfera di particolare suggestione, nuove composizioni accanto a pezzi più che collaudati, come quello del famoso “pentolone” in preda al lanciafiamme, e che hanno scritto la storia del gruppo – Keine Lust, Puppe (con la carrozzina avvolta dal fuoco), Zeit, Wiener Blut, per continuare con Deutschland, Du Hast, Sonne, Ich Will e per concludere con il celeberrimo Adieu dall’ultimo album – con l’uso in salita, per l’addio, dello stesso ascensore con il quale erano scesi tra i fragorosi applausi. Con la differenza che, alla fine, i reali fuochi d’artificio di haendeliana memoria hanno lasciato lo spazio a un grande botto, quasi una esplosione, che ha suggellato una serata sicuramente memorabile in riva al lago di Klagenfurt, come lo sono tutte quelle dei Rammstein ovunque si trovino. E quella di Reggio Emilia di certo non lo sarà da meno!

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In copertina e all’interno alcune immagini dell’applauditissimo concerto dei Rammstein l’altra sera al Wörthersee Stadion di Klagenfurt.

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