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Saranno i temi dell’impresa e della rigenerazione delle aree interne ad aprire la giornata di oggi, 13 dicembre, del Montagna Teatro Festival, la rassegna multidisciplinare in corso fino a domani al Teatro Verdi di Pordenone che intreccia diversi linguaggi tra musica, danza, letteratura, poesia, fotografia e incontri per creare un ponte tra pianura e Terre Alte e restituire visibilità e prospettiva a territori che troppo spesso restano in ombra, come la montagna di mezzo. Atteso alle 11 l’incontro pubblico “Montagna pordenonese: visioni future” promosso con Confcooperative e Università di Udine. Protagonisti Mauro Varotto dell’Università degli Studi di Padova – già presente ieri al festival con l’incontro sul cibo di Montagna – Giovanni Teneggi, Community designer e promotore di cooperative di comunità in Confcooperative, Alessio Fornasin del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche Università degli Studi di Udine, Saverio Maisto, Direttore Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione della Provincia di Pordenone. Previsti gli interventi degli studenti dell’IIS Il Tagliamento di Spilimbergo.
Christian Poggioni
@Michele Calocero
Nel pomeriggio (ore 17 Sala Ridotto) fotografia e letteratura si intrecciano nell’incontro di presentazione del volume edito da Marsilio Arte “Dolomiti. Un paesaggio tutelato” che racconta questo territorio unico al mondo, imponente e al tempo stesso fragile, attraverso le fotografie di Manuel Cicchetti e i testi di Antonio G. Bortoluzzi. Uno sguardo pieno di stupore, meraviglia e incanto davanti ad un patrimonio da custodire con cura, rispetto e responsabilità
A seguire un intenso appuntamento con la Poesia, genere a cui il Verdi dedica da sempre grande attenzione e spazio nella sua programmazione tanto da averla inscritta nel paesaggio urbano della città, come si vede dai versi tatuati sulle pareti esterne del Teatro. Alle 18.30, in collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge in programma l’incontro tra la poetessa Azzurra D’Agostino e Roberto Cescon intorno alla poesia di montagna. Nata e cresciuta sull’Appennino tosco-emiliano, D’Agostino porta al festival il suo viaggio poetico e visivo che trasforma il paesaggio in creatura viva, fatta di alberi, animali e stagioni.
In serata (ore 20.30 sala Palco) il Verdi si trasforma in spazio sacro e laico insieme con lo spettacolo ideato e interpretato da Christian Poggioni, “Montagna – Se non mente chi dice che Dio qui non è lontano”, con Clara Zucchetti, percussioni e canto. Attraverso le parole di Petrarca, Mann, Buzzati, Levi, Dickinson, Pozzi, Rigoni Stern ed Erri De Luca, la voce e il suono si fondono in un cammino che esplora la verticalità della montagna come metafora dell’animo umano.
La giornata conclusiva, domani, si apre alle 11.30 con lo scrittore Enrico Brizzi che invita il pubblico a riscoprire il cammino come esperienza di conoscenza con le sue Lezioni di cammino, in collaborazione con il Premio Itas del Libro di Montagna. A chiudere il Montagna Teatro Festival sarà lo spettacolo Lunga vita agli alberi di e con Stefano Mancuso e Giovanni Storti, con la regia di Arturo Brachetti: un dialogo ironico e illuminante tra scienza e teatro per esplorare l’intelligenza straordinaria del mondo vegetale. Ingresso gratuito agli incontri con prenotazione obbligatoria; biglietti per gli spettacoli dell’11 e del 14 disponibili in biglietteria e online. Informazioni: teatroverdipordenone.it
Il Teatro Montagna Festival si realizza grazie al sostegno di numerosi partner – tra tutti il Comune di Pordenone, la Regione – con la collaborazione progettuale del CAI nazionale.
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In copertina, i grandi silenzi al cospetto delle meravigliose Dolomiti.

