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È una formazione ormai leggendaria quella dei Cantori Gregoriani, l’ensemble fondato e diretto da Fulvio Rampi, già maestro di cappella della Cattedrale di Cremona, attuale direttore del Coro Sicardo della stessa città lombarda e docente di Prepolifonia al Conservatorio di Torino. Dal 1985 i Cantori, gruppo vocale a voci virili, si dedicano in modo esclusivo alla divulgazione ed esecuzione del canto gregoriano, e domani 3 novembre, alle 15.30 nel Duomo Concattedrale di Pordenone, saranno in scena per una nuova e importante tappa del 33° Festival Internazionale di Musica Sacra promossa da Presenza e Cultura con il Centro Iniziative Culturali Pordenone, diretto dai maestri Franco Calabretto ed Eddi De Nadai. Come sempre, l’ingresso al concerto è aperto liberamente al pubblico, prenotazioni musicapordenone.it

Paolo Bessegato


I Cantori Gregoriani – al secolo Angelo Corno, Enrico De Capitani, Giorgio Merli, Alessandro Riganti, Francesco Spadari e Roberto Spremulli – sono tutti specialisti e studiosi del loro repertorio, per questo vantano una proposta esecutiva che si fonda sull’indagine delle antiche fonti manoscritte risalenti al Medioevo, in particolare ai secoli centrali, X e XI. La proposta interpretativa dei Cantori evidenzia, attraverso gli strumenti propri della semiologia, la forza espressiva del canto gregoriano, quindi la corretta esecuzione musicale dell’antica tradizione esegetica dei sacri testi. A Pordenone i Canti saranno intercalati da letture tratte dal libro Francesco e l’infinitamente piccolo di Christian Bobin, a cura dell’attore Paolo Bessegato, personalità fra le più note del teatro e della televisione italiana, impegnato quale voce recitante, prezioso tessuto connettivo fra un’esecuzione e l’altra dei Cantori.
“Deus Caritas est”, richiamo alla prima Enciclica di Papa Benedetto XVI uscita nel 2005, sarà filo rosso della serata, un tema centrale per la 33^ edizione del Festival internazionale di Musica Sacra che quest’anno ha scelto proprio la “Caritas” come suo motivo ispiratore. Dopo il Responsorium Magnus Sanctus Paulus e le Antiphona iniziali (Saule, Saule, Libenter Gloriabor) il concerto si snoderà attraverso molte tappe capaci di ricreare l’atnosfera di suggestione e ispirata meditazione del repertorio gregoriano. E il programma si focalizza in particolare sulla meditazione che il canto gregoriano ha riservato ai testi di Paolo, «dai quali ha attinto – spiega Fulvio Rampi – con una certa parsimonia e con magistrale sapienza. Emergono così alcuni fra i temi centrali della vita e della predicazione dell’apostolo delle genti, dalla sua conversione (Ant. Saule, Saule) alla conclusione della sua unica e sofferta esperienza di fede (Resp. Bonum certamen). Ma è l’evento pasquale del Crocefisso-Risorto ad imporsi costantemente come centro assoluto della sua vicenda e del suo pensiero; è proprio nel paradosso della croce, nell’estremo abbandono di Cristo e nella sua resurrezione che Paolo vede il destino di salvezza dell’uomo. Il messaggio centrale di Paolo è la conoscenza, anzi, la “sovraconoscenza” di Cristo, intesa non come puro esercizio intellettuale o filosofico, ma esattamente al contrario, come sinonimo di “Caritas”, ossia di amore (Ant. Maneant in vobis, In Caritas Dei). E chi canta il gregoriano è convinto che gli antichi ed anonimi codici musicali altro non siano se non un’espressione alta e concreta di amore per la Parola». Paolo Bessegato, figura di riferimento del teatro classico come di quello contemporaneo, darà questa volta voce ed evocazione a parole universali e immanenti, capaci di parlare oggi agli uomini e alle donne della terra, così come faevano molti secoli fa, al loro primo apparire.
La 33ma edizione del Festival internazionale di Musica Sacra è promossa in sinergia con il Ministero della Cultura, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e il Comune di Pordenone, con il sostegno di Fondazione Friuli e BCC Pordenonese e Monsile.

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In copertina e qui sopra i Cantori Gregoriani che sono attesi domani a Pordenone,

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