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di Giuseppe Longo

Che bello, anzi bellissimo! Il Friuli Venezia Giulia era stato già gratificato dallo straordinario riconoscimento che attribuisce a Gorizia e alla contermine Nova Gorica il titolo di Capitale europea della cultura 2025, il primo in assoluto a carattere transfrontaliero, che adesso arriva quello di Pordenone Capitale italiana della cultura 2027, quando raccoglierà il testimone da L’Aquila la quale a sua volta lo riceverà da Agrigento, attuale titolare della prestigiosa attribuzione. Più che meritata per il capoluogo della Destra Tagliamento per l’impegno che dimostra da decenni, ormai, sul fronte culturale, a cominciare dalla sempre più grande e importante Pordenonelegge e dalle Giornate del cinema muto, e che è stata accolta con grande entusiasmo in città e nel suo hinterland, ma anche in tutta la regione. L’annuncio è stato dato ieri dal ministro Alessandro Giuli, nel corso della cerimonia tenutasi al Ministero della Cultura, alla presenza della Giuria di selezione e dei rappresentanti delle città finaliste. Votato all’unanimità il progetto “Pordenone. Città che sorprende” che riceverà un milione di euro per la sua attuazione. Ha prevalso su Alberobello (Puglia), Aliano (Basilicata), Brindisi (Puglia), Gallipoli (Puglia), La Spezia (Liguria), Pompei (Campania), Reggio Calabria (Calabria), Sant’Andrea di Conza (Campania) e Savona (Liguria).
Questa la motivazione della Giuria, resa nota dallo stesso Ministero della Cultura: «Il dossier propone un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità. L’approccio strategico mira a rafforzare l’identità del territorio attraverso progetti che intrecciano patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità. Particolarmente apprezzata è la capacità di attivare un processo di coinvolgimento diffuso che reinterpreta il legame tra memoria, territorio e creatività. Il dossier si distingue per la volontà di rendere la cultura un motore di sviluppo sostenibile, con un programma articolato lungo l’intero anno, capace di attrarre un pubblico ampio e diversificato. La strategia di investimento è solida e coerente con gli obiettivi, con un impatto atteso significativo sul tessuto socio-economico. Apprezzata, inoltre, l’integrazione tra istituzioni culturali, sistema museale, universitario e realtà associative, che garantisce una rete solida e partecipativa. La particolare attenzione rivolta ai giovani, non solo come fruitori ma come protagonisti del processo creativo, conferma la visione dinamica e inclusiva del progetto. Il dossier soddisfa gli indicatori del bando, ponendosi come un modello di progettazione culturale innovativa e condivisa».
«Pordenone ha vinto perché ha convinto la giuria all’unanimità», ha affermato il ministro Giulia, che poi ha aggiunto: «Una città che combina la mite e silenziosa operosità del Nordest con una densità culturale e una capacità di progetto fuori dal comune. Il progetto Capitale della Cultura prevede il sostegno del Ministero per la realizzazione di un percorso individuale per ogni città partecipante e di un percorso collettivo, oltre al coinvolgimento dei rappresentanti delle amministrazioni comunali, dei giovani soprattutto e degli altri portatori di interesse individuati dai Comuni. Oggi tutta l’Italia si stringe intorno alla nuova Capitale della Cultura per il 2027».
Il progetto vincitore – riferisce ancora il Mic – propone un programma che si articolerà in iniziative che coinvolgeranno cittadini, istituzioni, visitatori in un percorso di crescita condiviso, come indicato in sintesi nel dossier: «Dietro lo sguardo operoso di città industriale, Pordenone sorprende. Sotto la superficie nasconde uno spirito ribelle fatto di arte, musica e libri, con cui si candida a diventare capitale della cultura, a rivelarsi ed esplorare una nuova idea di città, più bella, sostenibile e inclusiva». Come detto, Pordenone riceverà un contributo di un milione di euro, destinato alla realizzazione delle iniziative previste nel dossier di candidatura. Queste alcune fra le più importanti reazioni colte in Friuli Venezia Giulia dopo la proclamazione della città vincitrice.

MASSIMILIANO FEDRIGA – «Pordenone capitale italiana della Cultura 2027 è l’ennesima dimostrazione della centralità del Friuli Venezia Giulia a livello nazionale e internazionale. Dopo l’avvio solo pochi giorni fa di GO!2025, il prestigioso evento transfrontaliero che quest’anno sta unendo Gorizia e Nova Gorica nella Capitale europea della Cultura, oggi arriva questa affermazione straordinaria che ci riempie di orgoglio. Anche in questa occasione saremo pronti a valorizzare le numerose peculiarità e bellezze del nostro territorio», afferma il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. «Il capoluogo provinciale del Friuli Occidentale da tempo – ricorda Fedriga – ospita e promuove realtà e iniziative culturali di straordinaria valenza come Pordenonelegge, le Giornate del Cinema Muto e il mondo del fumetto. La cultura rappresenta una formidabile opportunità di sviluppo per il nostro territorio e di crescita per i nostri giovani. Proprio per questo la Regione ha deciso di ospitare a Pordenone la Fiera Nazionale della Cultura e Creatività, una grande manifestazione che intende mostrare le grandi potenzialità imprenditoriali delle imprese creative e culturali. Questo successo è frutto del ottimo lavoro svolto dal Comune di Pordenone, dalle associazioni e dalle tante realtà coinvolte che è doveroso ringraziare. Pordenone capitale italiana della Cultura 2027 potrà inoltre godere di una visibilità internazionale grazie alla presenza del Friuli Venezia Giulia al Padiglione Italia all’Expo di Osaka nel prossimo aprile».

MARIO ANZIL – «La proclamazione di Pordenone Capitale italiana della Cultura 2027 rappresenta un’occasione senza precedenti per il Friuli Venezia Giulia poiché arriva nell’anno in cui Gorizia e Nova Gorica sono insieme Capitale europea della cultura. Due straordinarie opportunità che pongono la nostra regione al centro di un panorama nazionale e internazionale e che premiano il nostro territorio e la sua capacità di porsi come crocevia di esperienze artistiche e culturali a livello europeo», ha detto il vicegovernatore della Regione Fvg con delega alla Cultura, Mario Anzil. «Vantare, nell’arco di pochi anni, due Capitali della cultura, una europea e una italiana, premia – ha rimarcato Anzil – l’impegno di tutti gli operatori e la grande vitalità culturale espressa dal territorio, oltre a testimoniare la lungimiranza della visione futura che eleva il Friuli Venezia Giulia a bandiera nazionale ed europea per la cultura». Il vicegovernatore ha voluto anche esprimere sincera gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito al successo del territorio pordenonese nella conquista dell’importante traguardo. «I complimenti – ha sottolineato – vanno a tutte le associazioni e alle istituzioni, pubbliche e private, che hanno saputo unire un intero territorio attorno alla città di Pordenone, al fine di realizzare un progetto che è stato definito dalla giuria ministeriale “eccellente” e che è stato votato all’unanimità. Il nostro impegno sarà ora rivolto a sostenere e a promuovere le iniziative e gli eventi che saranno realizzati in vista del 2027, con l’obiettivo di rendere Pordenone e l’intera regione un punto di riferimento culturale non solo a livello nazionale».

LUCA CIRIANI – «Oggi è una giornata storica per Pordenone, un traguardo del genere non era mai stato raggiunto e sono certo che la città saprà sfruttare al massimo tutte le opportunità», ha affermato con l’entusiasmo del pordenonese verace Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.

ALBERTO PARIGI – «Siamo pronti a sorprendere l’Italia. Ci impegniamo a far sì che Pordenone possa esprimere a pieno questo titolo. Ci sono una città e un territorio che combina cultura e impresa, cultura e lavoro, che ricuce il dualismo fra città a vocazione culturale e città a vocazione imprenditoriale. Siamo aperti alla collaborazione con tutti voi», ha detto un emozionatissimo Alberto Parigi, vicesindaco reggente di Pordenone, città che andrà al voto il 13 aprile prossimo per eleggere il successore di Alessandro Ciriani, oggi parlamentare europeo.

GIOVANNI DA POZZO – «Siamo davvero orgogliosi per Pordenone: una città, un territorio, da sempre stata vitale, oltre che in campo imprenditoriale, anche in quello della cultura, in tutte le sue espressioni, dal panorama musicale a quello artistico, oltre che ovviamente in quello della letteratura e del libro, per cui, con Pordenonelegge, è oggi riconosciuta a livello internazionale, grazie a un lavoro che è partito tanti anni fa proprio dalla Camera di Commercio. La capacità e l’espressività in ambito culturale di Pordenone è stata sempre abbinata a un punto di vista innovativo, a uno sguardo lungo sul futuro, e a una capacità intelligente di sognare e progettare, organizzare e realizzare, imparare e crescere. Il riconoscimento di capitale della cultura è davvero meritato: assieme al vicepresidente Michelangelo Agrusti sono felicissimo della notizia e ovviamente la Camera di Commercio garantirà il massimo impegno e collaborazione per contribuire a un sicuro successo», ha affermato Giovanni Da Pozzo, presidente della Camera di Commercio Pordenone-Udine.

PORDENONELEGGE – Grande festa a Palazzo Badini, sede di Fondazione Pordenonelegge, nel cuore della città – per l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della Cultura a Pordenone. «Un riconoscimento – ha affermato il presidente Michelangelo Agrusti – che accogliamo con gioia e orgoglio, e che premia l’impegno profuso dalle istituzioni di Pordenone e dal suo prezioso “sistema cultura”, nel quale Pordenonelegge è prima linea da oltre un quarto di secolo. Il festival sin dalle prime edizioni è diventato evento emblematico nell’immaginario culturale della città, ed è oggi riferimento nazionale e internazionale per leggere il nostro tempo attraverso i libri. Nella stessa giornata, così importante per la nostra comunità, siamo orgogliosi di festeggiare anche il conferimento dell’Alloro di Dante al direttore artistico di Pordenonelegge Gian Mario Villalta: un premio assegnato a personalità internazionali del mondo della poesia, dal Premio Nobel Jon Fosse al Cardinale José Tolentino de Mendonca». Il pensiero della squadra di pordenonelegge, i curatori Gian Mario Villalta – direttore artistico – con Alberto Garlini e Valentina Gasparet, la direttrice della Fondazione Michela Zin e il presidente Michelangelo Agrusti va subito alla edizione in arrivo della Festa del Libro e della Libertà, la numero 26 già in calendario dal 17 al 21 settembre 2025: «sarà l’occasione – anticipa il Presidente Agrusti – per consolidare un forte filo rosso con l’editoria nazionale e internazionale, le autrici e gli autori in vista del 2027, per elaborare nuovi progetti capaci di proiettare Pordenone al centro della scena culturale italiana. Pordenone è di fatto la città più giovane del nordest, ed è anche la città che ha saputo dimostrare più energia nell’adattamento ai cambiamenti economici e sociali, prefigurando spesso quelli culturali e praticando una vera e propria “cultura dell’inclusività” sin dagli anni Sessanta e Settanta, prima rispetto agli italiani che arrivavano in città per lavoro e oggi con i migranti stranieri. Una cultura dell’accoglienza che è valore aggiunto per il nostro tempo e si declina nelle iniziative dell’agenda cittadina: la cultura potenzia l’attrattività dei luoghi e ne diventa così volano di sviluppo. Tappa intermedia verso Pordenonelegge 2025 sarà – prosegue il presidente Agrusti – fra due mesi esatti il Salone del Libro di Torino, dove possiamo già annunciare che sarà presente un cartellone poesia curato e firmato da Fondazione Pordenonelegge, con il coinvolgimento delle voci di riferimento del nostro tempo. Anche in questo contesto ci attiveremo per lanciare il conto alla rovescia verso Pordenone Capitale italiana della cultura 2027». Aggiunge Gian Mario Villalta, direttore artistico della Festa del Libro: «Pordenone è una città con caratteristiche uniche nel panorama nazionale, siamo felici e non ci stupisce che fra due anni possa essere testimonial italiana del “fare cultura”. È una città che sa fare squadra e sa fare piazza con passione encomiabile, è il luogo dove si legge, si scrive, dove ci si riunisce intorno alla letteratura e alla poesia, ai fermenti culturali e alle novità del nostro tempo. Una città – festival che sa ritrovarsi intorno ai valori culturali e ai dialoghi che i libri innescano per leggere il mondo».

Con l’apprezzamento:

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In copertina, panoramica su Pordenone neo-Capitale italiana della Cultura 2027.

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