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Prosegue a Palmanova con grande interesse di pubblico e critica la prima grande mostra antologica del maestro indiscusso del mosaico Giulio Candussio, artista friulano che proprio nella Città Unesco ha trascorso la sua giovinezza, traendo una precoce ispirazione per la sua arte dai mosaici antichi della vicina Aquileia. L’esposizione ospitata alla Caserma napoleonica Montesanto fino al 29 settembre, dal titolo “Rappresentazione di una visione”, si completa tuttavia con la visione di un’altra grande opera, che proprio a Palmanova è stata creata da Candussio qualche decennio fa per adornare la Cappella del Battistero del Duomo dogale, in piazza Grande. Si tratta del più importante mosaico narrativo dell’artista, chiamato a rappresentare alcuni momenti salienti della città-fortezza nei secoli, legati alla sua fondazione e ad eventi e personaggi particolari della sua storia civile e religiosa.


Opera su cartoni originali, firmata e datata da Candussio nel 1972, si sviluppa in una lunga fascia musiva che adorna le quattro pareti della Cappella, a sinistra della navata. Sopra la porta di accesso, la prima scena raffigura la fondazione della Fortezza avvenuta il 7 ottobre 1593, giorno della Festa del Rosario e anniversario della Battaglia di Lepanto: a destra si vede il Doge sotto la bandiera con il Leone di Venezia, a sinistra i militari mostrano l’inconfondibile pianta stellata di Palmanova. La parete di destra (dando le spalle alla navata) contiene la seconda scena, che narra la consacrazione della parrocchia al Cuore Immacolato di Maria, eseguita per mano dell’arcivescovo monsignor Nogara e dall’arciprete monsignor Merlino l’8 settembre 1954. Il gruppo figurato dei prelati e fedeli occupa la parte centrale della composizione e si staglia su uno sfondo paesaggistico. Sulla parete di fronte alla porta di accesso, la terza scena raffigura il saluto all’immagine della Madonna di Pompei da parte dell’arciprete monsignor Damiani la sera della domenica 2 novembre1958: a destra individuiamo il presule in abito cerimoniale d’oro, a sinistra la processione dei fedeli sui quali troneggia l’immagine della Vergine. La parete di sinistra contiene l’ultima scena dedicata al Voto dei palmarini alla Madonna della Salute sancito il 21 novembre 1855 dall’arciprete De Franceschi: anche qui, come nella parete di fronte, la figura del prelato, con le mani alzate in gesto benedicente ed orante, e la popolazione sofferente occupano l’area centrale.

La visita al grande mosaico del Duomo dogale completa idealmente l’itinerario palmarino sulle tracce dell’arte di Giulio Candussio, aggiungendo un’ulteriore testimonianza del suo stretto legame con la città stellata alle oltre 350 opere in esposizione, che presentano la più ampia varietà di tecniche nelle quali si declina la sua ispirazione, estesa dal mosaico alla pittura, alla scultura, alla fotografia, al design.
Il Duomo Dogale è aperto e visitabile tutti i giorni, salvo durante le celebrazioni e le Messe. La mostra di “Giulio Candussio. Rappresentazione di una visione” è visitabile alla Caserma napoleonica Montesanto da venerdì a domenica con ingresso libero (orario: 9.30-12.30 e 15.30-19.30). Ogni domenica alle 10.30 è prevista una visita guidata gratuita alla mostra a cura di PromoTurismoFvg, con ritrovo alla Caserma Montesanto in via Marcello (prenotazione consigliata all’Infopoint cittadino: tel. 0432 924815, mail: info.palmanova@promoturismo.fvg.it).

Info sul sito web del Comune di Palmanova: www.comune.palmanova.ud.it e sul portale del turismo regionale: www.turismofvg.it

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In copertina, un particolare del mosaico del Duomo, all’interno tutta l’opera, l’artista al lavoro e la Chiesa dogale di Palmanova.

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