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Un nuovo appuntamento con la seconda edizione del progetto del Teatro Verdi di Pordenone nell’ambito del Montagna Teatro Festival, “R-Evolution Green”, una rassegna ideata e organizzata con il Club Alpino Italiano, a cura del docente di Geografia all’Università degli Studi di Padova, Mauro Varotto, che chiama a raccolta esperti, scrittori, climatologi e storici per riflettere su una nuova idea di Montagna e promuovere una “inversione dello sguardo” su di essa, che vada oltre la visione urbana e la frequentazione turistica delle aree montane.
Oggi, alle 18, al Ridotto del Verdi si parlerà di “Selvatico, domestico, salvatico: diffidenze, scontri, coesistenze”, con la fondatrice di Appia-Rete Italiana della pastorizia, Verdiana Camilla Morandi e Daniele Zovi, scrittore e membro del Corpo forestale dello Stato. Il rapporto tra domestico e selvatico è antico come il mondo e alimenta da sempre leggende, pregiudizi, diffidenze, scontri violenti e coesistenze. Dopo secoli di declino, anche in ragione di dinamiche di spopolamento e abbandono che hanno ridotto la presenza umana in quota, oggi gli animali selvatici riconquistano spazio e tornano a popolare la montagna, superando i perimetri in cui erano stati confinati. Quello con il selvatico e la wilderness non è solo un recinto fisico, è un confine culturale che ci interroga sulla nostra idea di natura e sulle sfere valoriali del domestico e del selvatico. Senza cadere in facili semplificazioni e posizioni ideologiche, il confronto tra due profondi e diretti conoscitori di animali selvatici e mondo pastorale ci aiuterà a illuminare le situazioni concrete di un fenomeno ambivalente e complesso, per orientare i nostri comportamenti e immaginare un punto di equilibrio per la montagna del futuro.
Gli appuntamenti di R-Evolution Green – tutti ad ingresso gratuito con prenotazione alla biglietteria del Teatro – sono organizzati con la partnership della Regione e del Comune di Pordenone, il sostegno di Fondazione Friuli e Camera di Commercio Pordenone Udine e il patrocinio di Uncem, Fondazione Dolomiti Unesco, Comunità di Montagna della Prealpi Friulane Orientali e Parco Naturale Dolomiti Friulane. Prossimo incontro il 22 gennaio con Annalisa Bonfiglioli, project manager e vicepresidente della Cooperativa Cramars di Tolmezzo, e Giovanni Teneggi, community designer e promotore di cooperative di comunità in Confcooperative, che assieme dialogheranno della situazione demografica e sociale delle comunità di montagna.
Matthias Martelli
In esclusiva regionale, un nuovo appuntamento per la programmazione del Teatro Verdi di Pordenone che presenta domani e venerdì, alle 20.30, lo spettacolo teatral-musicale “Fred!”, appassionato omaggio a Fred Buscaglione e alle sue canzoni immortali: protagonista in scena il giovane e brillante Matthias Martelli che incarna l’irriverenza e il carisma del celebre artista, diretto dal genio di Arturo Brachetti che firma la regia di questa produzione Enfi Teatro, Teatro Stabile di Torino, il Parioli.
Lo spettacolo fa compiere al pubblico un viaggio straordinario nell’universo dei “bulli e pupe” raccontando la storia di un musicista eccezionale e acclamato, che ha segnato la storia culturale e musicale del nostro Paese. Chi era Fred Buscaglione? Un uomo irrequieto e geniale, un artista ironico e provocatorio, che ha cambiato la storia della canzone italiana e ha inciso profondamente, con il suo stile indimenticabile, sul costume e sulla società italiana. Lo show catapulta il pubblico nell’atmosfera notturna fatta di donne e fumo, tipica del cantante-gangster celebre per il suo stile inconfondibile. Fred Buscaglione è stato uno dei musicisti italiani più innovativi degli anni Cinquanta che ha saputo mescolare jazz e influenze americane con la melodia italiana: la sua prematura morte, sulla sua Ford Thunderbird rosa, ha contribuito a renderlo un mito incancellabile. Matthias Martelli accompagna lo spettatore attraverso la vita e le canzoni di un genio assoluto, mischiando straordinariamente gestualità, mimica e parola. Che bambola, Eri piccola così e Guarda che luna sono brani, che assieme a tanti altri, rimangono ancora oggi immortali. Martelli li eseguirà dal vivo con i suoi straordinari musicisti: Alessandro Gwis al pianoforte, Mattia Basilico al sassofono, Matteo Rossi al contrabbasso e Luca Guarino alla batteria. Una miscela di note, parole e immagini che fanno scoprire un altro Fred, potente e fragile, simbolo della sua epoca e nel contempo capace di parlare al futuro.
In scena rivive la biografia di Buscaglione, figlio di una modesta famiglia torinese, appassionato di musica fin da bambino ma con gli studi in Conservatorio interrotti a metà, assegnato al reparto “spettacolo” dell’Esercito durante la Seconda guerra mondiale, cantante di una band di cover che si esibisce in locali di terz’ordine per pochi soldi finché l’incontro con Leo Chiosso – co-autore di brani leggendari – avvia la sua metamorfosi nel personaggio che tutti conosciamo. «All’inizio, la musica di Buscaglione non venne compresa – racconta Martelli – con il suo gruppo, gli Asternovas, furono costretti per lungo tempo a fare solo cover. Fino a trentasei anni era uno sconosciuto, poi esplose improvvisamente ottenendo un successo clamoroso condensato solo negli ultimi due anni della sua vita. Questo lo rende un personaggio ancora più affascinante!». Fred! è un viaggio nel mondo notturno degli anni Cinquanta, in cui si aggira un Buscaglione forte ma allo stesso tempo fragile che si nasconde dietro lo stereotipo del gangster sciupafemmine, simbolo della sua epoca: uno spettacolo che intreccia divertimento, riflessione e sorridente nostalgia. «Era un ribelle ed ebbe questa storia incredibile di successo tardivo, sebbene le sue canzoni fossero già le più gettonate nei jukebox di tutta Italia, rompendo i brani melensi che erano alla moda. Per un’intera generazione ha rappresentato una moda di ribellione mica da ridere. Il successo alla fine della vita unito alla morte tragica (un incidente d’auto, a bordo della sua amata Ford Thunderbird) ha incoronato l’assioma del divo maledetto», chiosa Arturo Brachetti.
Mauro Varotto
Si ricorda che il Caffè Licinio del Teatro è aperto dalle 19 per un aperitivo o buffet pre-spettacolo che si può prenotare in biglietteria.
Per info e biglietti
www.teatroverdipordenone.it
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In copertina, Fred Buscaglione con Leo Chiosso e Gino Latilla nel 1958.