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Dopo il grande successo del concerto inaugurale con Alexander Lonquich, prosegue il sontuoso programma musicale del Teatro Verdi di Pordenone con un nuovo, straordinario appuntamento dedicato a uno dei vertici assoluti della musica di tutti i tempi: la “Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi. Domani, 13 novembre (ore 20.30), il capolavoro sinfonico-corale del compositore di Busseto sarà interpretato dall’Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano, diretti da uno dei protagonisti della nuova generazione internazionale del podio: Emmanuel Tjeknavorian, trentenne direttore e violinista austriaco di origini iraniane e armene, oggi direttore musicale dell’ensemble milanese. Accanto a lui sul palco un quartetto vocale d’eccezione: Chiara Isotton (soprano), Szilvia Vörös (mezzosoprano), Raffaele Abete (tenore) e Manuel Fuentes (basso). Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina.
Composta nel 1874 in memoria di Alessandro Manzoni, la “Messa da Requiem” rappresenta uno dei vertici dell’arte di Verdi e un unicum nella storia della musica sacra. Un’opera che trascende i confini liturgici per farsi meditazione universale sulla vita, sulla morte e sul mistero della fede. Verdi vi riversa grande potenza drammatica al servizio di una ricerca spirituale lacerante: il suo Requiem non è solo preghiera, ma anche invocazione e sfida, un dialogo con il divino che alterna momenti di terrore cosmico e struggente umanità. Il celebre Dies Irae, con il fragore dei timpani e dei corni che evocano l’apocalisse, è diventato una delle pagine più iconiche del repertorio sinfonico; ma accanto a esso convivono il raccoglimento del Lacrymosa, la dolente invocazione dell’Agnus Dei e il grido solitario del Libera me, che conclude l’opera come una supplica sospesa tra fede e dubbio.

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Stasera le Cantate di Bach

Grande attesa al 34° Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone, per il debutto – oggi 12 novembre, alle 20.45 nel Duomo Concattedrale di San Marco – della produzione dedicata alle Cantate di Bach, l’ultima tappa di un progetto integrale triennale varato dal Coro del Friuli Venezia Giulia, diretto dal maestro Cristiano Dell’Oste. È certamente questa una delle proposte più intense del cartellone autunnale del Festival di Musica Sacra, perché include due assoluti e rari capolavori con organo concertante di Johann Sebastian Bach. In scena il pubblico troverà l’Orchestra da Camera di Pordenone, affiancata da due organisti di levatura internazionale, Susanna Soffiantini (nella foto) e Gianluca Cagnani, nell’occasione maestro di cncerto. Accanto a loro quattro voci soliste, con due interpreti di rinomanza internazionale, il soprano Ulrike Hofbauer e il contralto Lisa Weiss, impegnate accanto al tenore Claudio Zinutti e al baritono Nicola Patat. Insieme daranno vita a pagine musicali permeate di una fede e una spiritualità impresse in ogni nota, tanto da far ritenere la musica del grande compositore un tramite tra l’Uomo e Dio: di seguito, nel programma, saranno eseguite le Cantate di Johann Sebastian Bach con organo obbligato Gott soll allein mein Herze haben BWV 169 e l’“Oratorio dell’Ascensione” Lobet Gott in seinen Reichen BWV 11.

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Per Emmanuel Tjeknavorian la sfida è quella di affrontare il peso del dubbio e del terrore universale che Verdi ha infuso in ogni pagina. La sua visione energica e la sua sensibilità, forgiata anche nella sua carriera di violinista, sono ideali per scolpire i contrasti titanici di questa partitura, restituendone non solo la spiritualità, ma anche la sua appassionata e travagliata storia umana. Recentemente insignito del Premio Abbiati come Miglior Direttore d’orchestra e del Premio Opus Klassik, Tjeknavorian affronta la monumentale partitura verdiana con la sua visione interpretativa, intensa e appassionata, in cui si fondono rigore analitico e sensibilità poetica. Il giovane direttore ha già conquistato le più importanti orchestre europee – dalla Filarmonica della Scala alla Royal Stockholm Philharmonic – e si prepara a un calendario internazionale che lo vedrà protagonista anche con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e al Maggio Musicale Fiorentino. La sua lettura della “Messa da Requiem” promette di restituire al pubblico tutta la drammaticità e la vertigine spirituale di un’opera che ancora oggi sa parlare al cuore e all’anima.
Il concerto si inserisce nel percorso musicale che, sotto la direzione artistica di Alessandro Taverna, costruisce per il Verdi un viaggio tra i grandi capolavori della tradizione e le visioni più contemporanee del sentire musicale: un’architettura di emozioni che intreccia intensità, pensiero e bellezza.

Il “Caffè Licinio” sarà aperto dalle 19 per un aperitivo o per un buffet pre-spettacolo. Prenotazioni alla Biglietteria del Teatro: biglietteria@teatroverdipordenone.it

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In copertina, Giuseppe Verdi in un celebre ritratto di Giuseppe Boldini; all’interno, il direttore Emmanuel Tjeknavorian e le voci soliste del grande concerto di domani a Pordenone.

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