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Giunto alla seconda edizione, il Festival delle Lingue è nato a Gorizia su iniziativa dell’Associazione culturale Kulturhaus Görz per aprire una riflessione sull’uso delle lingue su un territorio di profondo plurilinguismo come quello goriziano, che si può a tutti gli effetti considerare cuore linguistico d’Europa. Sede della kermesse – in programma oggi e domani – è la Corte di Casa Ascoli, luogo simbolico dell’identità plurale e della storia complessa di Gorizia quale è il ghetto ebraico e la casa del famoso glottologo Graziadio Isaia Ascoli. Il Festival delle Lingue si pone come importante tassello di una progettualità transfrontaliera per il plurilinguismo: aprire la città di Gorizia a nuovi rapporti transfrontalieri, ascoltare in lingua originale narrazioni e voci provenienti da diverse aree culturali e linguistiche e riflettere sul valore sociologico e intimo del confine, sono al centro della manifestazione realizzata con il supporto e il patrocinio di numerosi enti locali ed associazioni, italiane e slovene (Regione Fvg, Comune di Gorizia Mestna občina – Nova Gorica, Società Dante Alighieri, Società Filologica Friulana, Associazione Amici di Israele Gorizia, Zavod iManaLAB). Anche quest’anno al festival incontri, presentazioni editoriali, attività ludiche, letture e pratiche in più lingue visite guidate e degustazioni alla presenza di importati scrittori e artisti impegnati a vario livello sul tema delle lingue.

Tutti i protagonisti.

Apertura oggi alla presenza di tre delle “teste di serie” dell’edizione. Alle 18 la scena è tutta per lo scrittore austriaco Günter Neuwirth, autore di celebri romanzi gialli ambientati nel capoluogo giuliano, nell’incontro “Il fascino di Trieste: alla ricerca di indizi”. L’incontro, tra dialoghi e letture in lingua tedesca con traduzione, sarà condotto dal presidente di Kulturhaus Görz Jens Kolata. Günter Neuwirth – cresciuto a Vienna e poi trasferitosi a Graz – vive attualmente nella Stiria occidentale. I suoi gialli, che ha cominciato a pubblicare nel 2008, sono ambientati nella Trieste asburgica: la collana con i casi del suo protagonista, il commissario Bruno Zerbini, è diventato un grande successo editoriale. Proprio di quest’anno la sua ultima opera, “Südbahn nach Triest“. A seguire (ore 19) l’attesa presenza dell’antropologo Marco Aime, docente all’Università di Genova, che rifletterà sul tema dei confini, anche linguistici, da un punto di vista antropologico nell’incontro (moderato ancora da Jens Kolata con Rossana Puntin) che prende il titolo dal suo libro “Confini. Realtà e invenzioni” (edizioni Gruppo Abele, 2023). In serata (alle 20.30) appuntamento con Goran Voinović uno dei più affermati scrittori del panorama culturale e letterario sloveno. Con lui Slavica Radinja parlerà di “Sfumature linguistiche: tra slang e lingua standard”. Tra i suoi libri ricordiamo Cefuri raus! Feccia del Sud via da qui (Forum, 2015), Jugoslavia, terra mia (Forum, 2018) e Il collezionista di paure (Forum, 2024).

La giornata di domani, dopo una serie di laboratori, propone l’appuntamento con Vojko Gorjanc, docente all’Università di Lubiana, che interverrà sul tema “Ideologie linguistiche”: Gorjanc ha concentrato i suoi interessi di ricerca sulla sociolinguistica e sull’analisi critica del discorso. Rivolgendo la sua attenzione alle ideologie linguistiche, in particolare alle ideologie della lingua standard e alle relazioni di potere nel discorso, compresa l’interazione mediata dall’interprete. Ulteriore, appassionante incontro sul tema delle lingue quali possibili “ponti” o motivo di scontro tra popoli, è il dialogo con Jan Brousek “Conflitti linguistici nella regione Alpe-Adria. È possibile trovare una lingua comune?” (ore 11.30). L’artista visiva Paola Gasparotto sarà protagonista, in conclusione di mattinata (ore 12.30), dell’incontro condotto da Franco Spanò dell’Associazione Prologo “Time of change. Visioni per un pianeta che cambia. Nuovo appuntamento di carattere letterario in programma alle 18 con la poetessa e scrittrice Mary Barbara Tolusso che si racconta in “Poesia e prosa di un’autrice al confine”. Tolusso è vincitrice del Premio Pasolini (2004), Premio Fogazzaro (2012), Premio Internazionale Città di Moncalieri (2023) e Premio Acqui Terme (2023). È autrice dei romanzi L’imbalsamatrice (Gaffi, 2010), L’esercizio del distacco (Bollati Boringhieri, 2018) e delle raccolte poetiche L’inverso ritrovato (Lietocolle, 2003), Il freddo e il crudele (Stampa, 2012), Apolide (Specchio-Mondadori, 2022, finalista al Premio Strega 2023).
Con Lorenzo Drascek dell’Associazione Amici di Israele si andrà alla scoperta del ghetto ebraico con una visita guidata in programma alle 19.15 di domani, a cui sarà abbinata una degustazione di vini kosher. Ultimo autore in programma (ore 20.30) lo scrittore Kossi Komla-Ebri, “Rinascere in una lingua”. Togolese naturalizzato italiano, dopo essersi trasferito in Italia si è laureato in Medicina e Chirurgia a Bologna, esercitando la professione medica per molti anni. Kossi Komla-Ebri è un esponente di spicco del movimento della Letteratura della migrazione in lingua italiana, vincitore tra gli altri del premio Mare Nostrum per la letteratura nel 2005 e del premio Prato città aperta nel 2019. Ha pubblicato numerosi libri di racconti tra cui i divertentissimi Imbarazzismi (2002) e Nuovi Imbarazzismi (2004), una serie di piccoli racconti di quotidiana ed ilare discriminazione, tradotti in più lingue, Home (2022) in lingua inglese e Neyla (2002-2011), da poco anche tradotto ed edito in Slovenia.
Gran finale per questa seconda edizione del Festival delle Lingue alle 21,30 con la musica di Dj Janko, noto DJ sloveno famoso per la sua scelta musicale europop, lavora nella zona transfrontaliera e coniuga ironia e passione musicale spaziando tra diversi generi e travalicando confini musicali e temporali in un’unica, grande proposta musicale.

L’ideazione e l’organizzazione del festival sono di Kulturhaus Görz. Per Info: www.kulturhaus-go.it

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In copertina, il glottologo Graziadio Isaia Ascoli: il festival si terrà nella corte della sua casa natale nel centro di Gorizia.

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