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(g.l.) Quella inseparabile pipa di Umberto Saba sarà protagonista durante l’incontro che la scrittrice Rosinella Celeste Lucas animerà questo pomeriggio al Museo Lets – Letteratura Trieste, nello Spazio Forum di piazza Hortis, 4. L’autrice, che vive a Fiumicello a due passi dalla storica Aquileia, dialogherà con Riccardo Cepach e Luca Geroni. L’appuntamento è fissato alle 18.
Rosinella Celeste con Carlo Morandini.
Ma come nasce la storia di quella pipa del grande poeta, che in realtà all’anagrafe giuliana figurava come Umberto Poli (Trieste 1883-Gorizia 1957)? «Nel 1955 la giovane poetessa Rosinella Celeste – si legge in una breve nota – accompagna suo cugino e poeta Sergio Miniussi, a Gorizia, presso la clinica San Giusto in cui è ricoverato Umberto Saba. Miniussi, che tre anni più tardi avrebbe pubblicato la sua raccolta “La gioia è dura” per le edizioni dello Zibaldone di Anita Pittoni, stava scrivendo in quel momento la sua tesi di laurea proprio sul poeta. Al ritorno, Miniussi regala alla cugina Rosinella una pipa: la pipa di Umberto Saba che il poeta gli aveva donato in suo ricordo, rimarcando che sarebbe durata “più di lui”».
E ancora: «Quasi settant’anni dopo, quella pipa è esposta al #museolets e tra gli appuntamenti organizzati al Museo non poteva mancare l’incontro con Rosinella Celeste per ringraziarla della sua generosità e, soprattutto, per ascoltare dalla sua viva voce il racconto della sua esperienza e un saggio della sua lunga attività poetica che si snoda attraverso molte raccolte e molti incontri con personalità della Trieste letteraria fra cui Dino Dardi, Claudio Grisancich, Guido Sambo, Lina Galli, Manlio Cecovini e, soprattutto, Fulvio Tomizza che con lei fu in relazione di amicizia fino alla fine. L’incontro sarà accompagnato dalla lettura di una selezione di liriche di Sergio Miniussi introdotte da Luca Geroni, grande appassionato della sua poesia». Ingresso libero.
Sergio Miniussi al suo matrimonio.
lets@comune.trieste.it
telefono 040.6577240
Comune di Trieste
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In copertina, ecco il poeta Umberto Saba (Trieste 1883-Gorizia 1957) con la sua inseparabile pipa.