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di Giuseppe Longo

In questi ultimi anni si sta registrando un significativo risveglio d’interesse intorno alla produzione operistica di Antonio Smareglia, il grande compositore di cultura mitteleuropea nato a Pola nel 1854 e morto a Grado nel 1929, mentre le sue spoglie riposano nel cimitero di Sant’Anna a Trieste. A Smareglia è stato infatti reso omaggio l’altra sera, nella splendida cornice di Castell’Arquato, località alle porte di Piacenza, nell’ambito del Festival dedicato a Luigi Illica (1857-1919), il famoso librettista ai cui testi si ispirò anche il musicista istriano. Illica è infatti l’autore del libretto di “Nozze Istriane”, sicuramente l’opera smaregliana in tre atti più conosciuta e amata, ambientata a Dignano d’Istria, località a pochi chilometri da Pola e alla quale è legata la famiglia d’origine di Smareglia.

Antonio Smareglia

Luigi Illica

Gremita la suggestiva piazza della cittadella medioevale che ha lungamente applaudito l’opera verista – rappresentata la prima volta il 28 marzo 1895 al Teatro Comunale di Trieste – interpretata con bravura, in forma scenica, sul palco allestito ai piedi del meraviglioso Castello. «Al Festival di quest’anno – aveva anticipato il direttore artistico, Jacopo Brusa, presentando la manifestazione – approfondiremo l’Illica “realista” delle Nozze istriane di Antonio Smareglia, compositore “ribelle” dallo stile molto peculiare che attinge sia dal mondo italiano che da quello tedesco post-romantico».  Lo spettacolo, proposto nella città natale del librettista in concomitanza con la cerimonia di conferimento del “33° Premio Internazionale Luigi Illica”, ha visto quali applauditi protagonisti: Sarah Tisba (Marussa), Graziano Dallavalle (Menico), Filippo Polinelli (Biagio), Giuseppe Infantino (Lorenzo), Francesco Samuele Venuti (Nicola) e Giovanna Lanza (Luze). Maestro concertatore e direttore d’orchestra Jacopo Brusa, regia Davide Marranchelli, scene e costumi Anna Bonomelli, assistente alla regia Nadir Dal Grande, maestro del coro Riccardo Bianchi. Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini e Coro del Festival Illica.
Molto coinvolgente l’interpretazione della drammatica vicenda amorosa di Lorenzo e Marussa – definita la “Cavalleria rusticana” di Luigi Illica – che raggiunge l’apice negli avvincenti duetti, come era emerso anche nel bellissimo concerto che si era tenuto poche settimane fa a Villa de Claricini Dornpacher nell’ambito del Premio Smareglia, concorso internazionale di composizione pianistica organizzato ormai da una quindicina d’anni dall’Accademia “Antonio Ricci”, presieduta da Flavia Brunetto, direttore del Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine. Un’ottima premessa, insomma, per la ripresa delle rappresentazioni smaregliane. Si è già diffusa, infatti, la notizia che “Nozze Istriane” sarà allestita nel 2024 dal Teatro di Fiume, in Croazia, in occasione del 170mo anniversario della nascita di Antonio Smareglia. E anche Pola, che da due decenni in piazza Foro ha allestito un piccolo museo nella casa in cui il musicista venne al mondo appunto nel 1854, sta lavorando a un interessante programma, come era emerso durante le recenti celebrazioni che la città dell’Arena dedica ogni 5 maggio al suo illustre figlio.

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In copertina e qui sopra ecco due immagini della bellissima  rappresentazione di “Nozze Istriane” di Antonio Smareglia.

(Foto pagina Facebook Festival Illica di Castell’Arquato)

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