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di Daniel Longo

PADOVA – “Su le mani!”, così ha esclamato Till Lindemann, frontman della band teutonica durante uno dei brani eseguiti allo Stadio Euganeo di Padova. Nel bel mezzo del nuovo tour europeo, la macchina scenica e logistica dei Rammstein ha fatto tappa anche in Italia, per un’unica data all’insegna dell’industrial metal più moderno e pesante. Molti i fan accorsi da ogni parte del nostro Paese, ma diversi anche dall’estero, Germania ed Austria ovviamente in primis.

Fin dalle prime ore pomeridiane, hanno gremito gli ingressi dell’arena, aspettando l’apertura dei cancelli delle 15, nonostante la calura estiva che iniziava a farsi sentire. Per fortuna, il tempo ha retto piuttosto bene, a parte qualche goccia di pioggia verso sera, poco prima dell’inizio dello spettacolo vero e proprio, quando su un palchetto quadrangolare separato, di fronte all’immenso palco principale, si è esibito il Duo Abelard, formato da giovani pianiste francesi, le quali per una mezz’oretta hanno intrattenuto il folto pubblico che stava prendendo posto nel prato e sugli spalti. Le ragazze hanno proposto una serie di “medleys” dei brani più famosi dei Rammstein, ri-arrangiati appunto per due pianoforti; tra quelli eseguiti, la cover di “Mein Herz Brennt” è stata senza dubbio quella più apprezzata, coinvolgendo buona parte dello stadio ad applaudire a tempo quel che veniva suonato. Finita la loro esibizione, è stato il momento di qualche piccolo assestamento tecnico tra sound check alla batteria e controlli alle luci di scena, giusto il tempo per far salire ancora di più l’aspettativa di tutti per quello che sarebbe venuto subito dopo.

L’ora X è scattata infatti alle 21.05, quando dal palco ha risuonato una registrazione della “Musica per i reali fuochi d’artificio” di Georg Friedrich Händel, immediatamente seguita dalla discesa sul palco, proprio come un “deus ex machina” del Teatro settecentesco, del frontman Till, dalla torre centrale che sovrastava tutta la mega-struttura. Quindi, il resto della band ha fatto ingresso in scena, con Richard Kruspe e Paul Landers alle chitarre, Oliver Riedel al basso, Christoph Schneider alla batteria e Christian “Flake” Lorenz alle tastiere.
L’attesissimo concerto ha avuto inizio con “Rammlied”, noto brano dal carattere solenne e trionfale dall’album del 2009 “Liebe Ist Für Alle Da”. Si sono poi alternati pezzi sia dai primi dischi che hanno fatto la storia del sestetto, come “Bestrafe Mich”, “Sehnsucht”, la già citata “Mein Herz Brennt”, sia brani dall’ultimo lavoro in studio – Zeit – come “Giftig” e la massiccia ed intensa “Angst”. Il vasto pubblico, si stima fossero oltre 40 mila persone, è stato poi rapito dalle famosissime “Deutschland”, “Du Hast”, “Ich Will”, “Du Riechst So Gut”, “Ohne Dich”.
Durante tutta l’esibizione non sono mai mancati effetti di luce e colpi di scena, ma l’elemento più travolgente e spettacolare è stato senza dubbio l’utilizzo di effetti pirotecnici di ogni tipo, pensiamo ai tre lanciafiamme puntati, uno dopo l’altro in ordine crescente, da Lindemann verso il povero Flake dentro un vero e proprio pentolone gigante, durante “Mein Teil”, canzone che parla di fatti realmente accaduti a Berlino nel 2001, quando uno squilibrato mentale, dopo aver adescato la sua vittima, la mutilò, ne mangiò parti del corpo e la uccise.
E dello spettacolo pirotecnico, non si possono certo dimenticare le gigantesche fiammate emanate sia dal palco che dai quattro torrioni/monitor in mezzo al pubblico nel prato, durante l’esecuzione di “Sonne”, assolutamente mozzafiato.
La scaletta verso la fine era stata divisa in due sezioni di bis, dove oltre alle già citate canzoni è stata proposta una versione a sei voci e con l’accompagnamento delle due pianiste di “Engel”, proprio su quel palchetto in mezzo al pubblico, raggiunto dalla band quasi di nascosto, facendosi strada tra i fan estasiati. Simpatico notare come subito dopo aver performato questo brano, i sei siano ritornati sul palco per mezzo di tre gommoni, facendosi trasportare, o meglio, “navigare” dalla gente proprio come dei naufraghi-profughi, ricollegandosi al videoclip della canzone suonata subito dopo, dal titolo “Ausländer”, straniero appunto. Il concerto si è quindi concluso nel più maestoso dei modi con “Adieu”, altro pezzo dall’ultimo album, dove noi tutti abbiamo potuto godere un’ultima volta dei momenti più spettacolari che la band tedesca possa proporre.

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In copertina e all’interno immagini dell’applauditissimo concerto dei Rammstein allo Stadio Euganeo dove la musica è stato accompagnata da effetti di luce, colpi di scena e fuochi pirotecnici.

(Foto Daniel Longo)

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