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Sono sbarcati a Pordenone i 120 musicisti under 26 provenienti da tutta Europa che compongono la Gustav Mahler Jugendorchester, in assoluto la più famosa e celebrata Orchestra giovanile al mondo. Dopo la fortunata residenza primaverile – suggellata lo scorso 19 maggio dallo straordinario concerto diretto al Teatro Verdi di Pordenone dal maestro Daniele Gatti – sono ora nuovamente ospiti del Verdi per il consueto periodo di prove in vista del Summer Tour 2023. Questo inedito raddoppio della presenza dell’Orchestra – in residenza questa volta al Verdi fino al 13 agosto – è stato reso possibile dal sostegno della Regione Fvg e di PromoTurismoFvg con la collaborazione del Comune di Pordenone.

(Foto di Giada Caruso)

L’ormai consolidata collaborazione con la Gmjo – fortemente voluta e sostenuta dal presidente Giovanni Lessio e dal consulente musicale del Teatro Maurizio Baglini – “segna un grande risvolto progettuale, che distingue il Verdi dalla programmazione di tutti gli altri Teatri italiani, ponendolo alla pari di grandi capitali europee della musica sinfonica”, spiega lo stesso Lessio. Fondata oltre vent’anni fa per iniziativa di Claudio Abbado, la Gmjo – che opera sotto il patrocinio del Consiglio d’Europa – seleziona tramite severe audizioni annuali giovanissimi orchestrali di eccezionale livello artistico: i concerti del Summer Tour toccheranno, oltre a Pordenone, Bolzano e prestigiosi palcoscenici internazionali: Salisburgo, Dresda, Berlino, Amburgo e Amsterdam.
Ma prima del grande concerto sinfonico del prossimo 18 agosto diretto da Jakub Hrůša – direttore musicale designato della Royal Opera Covent Garden, nuovo direttore ospite principale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, definito uno dei migliori direttori d’orchestra nel panorama musicale internazionale – la residenza estiva della Gmjo sarà particolarmente ricco di attività, a partire da una novità assoluta di quest’anno: da oggi a mercoledì 9 agosto, infatti, in programma un’inedita tre-giorni di musica all’aperto in Piazzetta Pescheria. Sul palco nuovi talenti del pianoforte che, nella serata conclusiva, saranno protagonisti di un happening musicale insieme ai giovani della Gmjo. Risuoneranno in piazza musiche di Beethoven, Chopin, Liszt, Stravinsky, Ravel, Rachmaninov, Scrjabin, Glass e molti altri, oltre ad uno speciale omaggio a Ryūichi Sakamoto. Tre sere d’estate, con ingresso libero, tutte con inizio alle 21, che il Verdi ha voluto organizzare per offrire un’esperienza unica insieme all’energia dei musicisti under 26 di provenienza europea della Gmjo.
«La nostra ambizione è che Pordenone diventi un punto d’interesse per i giovani europei che amano la musica classica e che si possa così a breve realizzare una manifestazione che li veda protagonisti: il Verdi – sottolinea Lessio – può divenire un unicum in quanto organizzatore di un vero e proprio festival estivo che possa offrire un palinsesto di musica da camera e solistica dedicato ai più meritevoli giovani talenti d’Europa».
In dettaglio, oggi lunedì 7 agosto, protagonista della prima serata sarà la russa Maya Oganyan, una certezza del pianismo prossimo venturo. Domani sarà la volta del giovane e talentuosissimo Giovanni Pierotti, che debutta a Pordenone con un recital degno dei grandi virtuosi già affermati. Gran finale mercoledì con Edoardo Mancini, sul palco assieme ad alcuni giovani membri dell’Orchestra, la Gmjo Club (violino, viola, violoncello, fagotto, trombone, clarinetto, oboe, tromba, corno) per un programma dedicato allo scorrere del tempo.
Previsti anche due speciali concerti “decentrati” in altrettante località di grande valore storico-artistico della nostra regione: giovedì 10 agosto a Tolmezzo, nel Duomo di San Martino, e venerdì 11 agosto Gemona, nel Duomo di Santa Maria Assunta. I concerti, ad ingresso libero, saranno diretti da Christian Blex, nuovo direttore assistente dell’Orchestra. Classe 1993, lo scorso settembre è stato nominato assistente di Kirill Petrenko alla Karajan-Academy dei Berliner Philharmoniker. Il programma musicale prevede l’esecuzione del capolavoro conclusivo della produzione strumentale e sinfonica di Richard Strauss, lo Studio per 23 archi solisti Metamorphosen, e la Sinfonia n.4 in do minore D 417, anche nota come La Tragica, di Franz Schubert.

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In copertina e all’interno due immagini della Gustav Mahler Jugendorchester durante uno dei soggiorni a Pordenone.

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