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di Giuseppe Longo

TRIESTE – “Città della scienza”, un appellativo più che appropriato per Trieste, capoluogo del Friuli Venezia Giulia, non solo per la presenza di importanti istituzioni a livello internazionale (Geofisico, Sincrotrone, Sissa), ma anche per la organizzazione di manifestazioni dedicate che suscitano grande curiosità e interesse. E’ il caso di Next, il Festival della ricerca scientifica che, cominciato venerdì, si concluderà proprio oggi. Dopo tre giorni ricchi di appuntamenti e proposte, con incontri e dibattiti sempre al top di presenze e con stand super-affollati.


«Un evento diventato strategico per la regione, in quanto, tra gli altri meriti, contribuisce a fornire alla politica quegli strumenti conoscitivi adeguati per assumere le decisioni migliori in un momento storico in cui i cambiamenti climatici in atto devono essere affrontati ascoltando le fonti accademiche e gli esperti competenti in materia», aveva detto l’assessore regionale Pierpaolo Roberti alla presentazione del Festival giunto alla dodicesima, fortunata edizione, che adesso ha ripreso slancio e vigore essendo stata superata da tempo l’emergenza sanitaria causata dal Covid che aveva, ovviamente, ostacolato anche questa iniziativa.
«Abbiamo provato – aveva osservato l’esponente della Giunta Fedriga – le conseguenze delle mutazioni in atto: siccità, incendi ed eventi atmosferici estremi. Tutte situazioni che hanno causato danni alle persone, ai loro beni e agli impianti produttivi della regione. Per questo è importante supportare una manifestazione come questa che ha anche l’obiettivo di divulgare e rendere tutti consapevoli di ciò che la scienza ha scoperto. E che ci sia bisogno – aveva aggiunto l’assessore – di avvicinare sempre più le persone a questi temi, ne è stata la riprova il test di allerta fatto dalla Protezione civile, riguardo al quale non tutti hanno compreso l’importanza di poter disporre di un servizio capace di segnalare attraverso il telefono mobile un’emergenza dovuta anche a cause naturali».
Sin dalla prima edizione, Trieste Next affronta i temi chiave del dibattito scientifico e culturale: dall’alimentazione all’acqua, dall’energia al rapporto tra uomo e tecnologia. L’edizione 2023 offre dunque, anche oggi, un importante momento per tracciare l’agenda scientifica dei prossimi anni, proponendo nuove riflessioni che guardano ai cambiamenti necessari per un mondo più sostenibile – un termine che diviene sempre più di “moda” in questi tempi preoccupanti anche dal punto di vista ambientale e climatico -, rafforzando le sinergie tra le discipline Stem le scienze umane e sociali.


Ricordiamo infine, a beneficio di quanti anche in questa giornata conclusiva intendono visitare la manifestazione, che tutti gli eventi sono a ingresso libero. I posti in sala sono limitati e per aver avere garanzia di accesso è sufficiente registrarsi all’evento di proprio interesse sul sito di Trieste Next – link di destra – nella sezione “Programma”. Per i registrati online, l’accesso in sala è garantito solo presentandosi almeno dieci minuti prima dell’orario ufficiale di inizio dell’incontro. Eventuali posti non utilizzati saranno messi a disposizione di chi effettua la registrazione in loco. Quindi, ancora una giornata con il Festival della scienza, in piazza Unità d’Italia – il “salotto di Trieste sul mare” -, ma anche in altre sedi della città. E visto il ritorno, graditissimo del bel tempo, c’è da giurare che sarà una domenica di gran pienone. All’insegna di Next e della scienza, disciplina le cui acquisizioni sono sotto gli occhi di tutti e del cui apporto abbiamo sempre più tutti bisogno.

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In copertina e all’interno ecco tre immagini del Festival Next in piazza Unità d’Italia.

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