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“Le parole spalancate”, ovvero un percorso di 16 poesie abbinate ad altrettante opere di artisti visivi che le hanno rilette e interpretate attraverso il loro sentire: questo il filo rosso della nuova mostra promossa dal Centro Iniziative Culturali Pordenone in collaborazione con il Comune di Sesto al Reghena, a cura di Giancarlo Pauletto, terza tappa espositiva nell’ambito della 32ma edizione del Festival Internazionale di Musica sacra progettato quest’anno sul tema “speranza”.

Marco Casolo


Nel salone abbaziale di Santa Maria in Silvis, a Sesto, i visitatori troveranno 16 poesie scelte dall’opera di grandi autori friulani – Elio Bartolini, Novella Cantarutti, Renato Appi e Romano Pascutto – affiancate da 16 opere che le interpretano, realizzate appositamente da quattro artisti dell’area di pordenone: Mario Alimede, Marco Casolo, Loris Cordenos, Bruno Fadel. Appuntamento per l’inaugurazione oggi, alle 17. “Le parole spalancate” resterà, quindi, visitabile fino al 14 gennaio. È questa la mostra numero 494 dell’intensa e lunga storia del Centro Iniziative Culturali Pordenone, allestita in collaborazione con Presenza e Cultura e con Casa Zanussi di Pordenone, con il sostegno inoltre della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. In occasione dell’inaugurazione è previsto un breve set concertistico con le musiche dell’arpista friulana Alice Martina. Realizzata per il coordinamento di Maria Francesca Vassallo e Stefano Padovan, la mostra sarà visitabile dal venerdì alla domenica in orario 10-12 e 15-18.

Mario Alimede


«La speranza è certo una delle forze principali che animano la nostra vita qui, sulla Terra, perché produce futuro, è potente spinta al fare, al creare – sottolineano Orioldo Marson, presidente di Presenza e Cultura, e Maria Francesca Vassallo, presidente del Centro Iniziative Culturali Pordenone. La mostra “Le parole spalancate” si articola nel segno della Poesia, quindi di un contatto disinteressato con l’umanità altrui, un “gesto” che è esso stesso speranza. Gli artisti che, con le loro immagini, commentano i testi, sono un primo, possibile esempio di questa comunicazione». «La poesia può apparire laterale e marginale nel vasto mondo della comunicazione contemporanea, dove immagini, social e cellulari ingombrano la nostra esistenza ventiquattro ore al giorno – aggiunge il curatore della mostra, Giancarlo Pauletto -. La poesia richiede calma e concentrazione, è perciò un atto di speranza già il fatto di riferirci ai versi di autori che offrono nitide immagini della vita, e sono portatori di vitalità e conoscenza».
Le poesie selezionate dall’opera di Renato Appi (Cordenons 1923-1991) sono: A’ no me cruòdin, La òdula, Avril, Novembri; di Elio Bartolini (Conegliano 1922-Varmo 2006) sono state scelte Suite d’autun, Sirint gleseutis, sirint simitereus, Blue furlan, Sot sere; Novella Cantarutti (Spilimbergo 1920-Udine 2009) ci offre Lusòur, La not indurmindida, Arsura, Gust da essi viva. Infine dall’opera di Romano Pascutto (San Stino di Livenza 1909-1982) sono state estratte le poesie Primi zorni de maio, Pan e vin, Vivaldi, Vide che bala. I quattro artisti impegnati nella interpretazione visiva sono Mario Alimede, che ha optato per l’incisione, Marco Casolo, che ha impostato le sue interpretazioni su una rilettura “paesaggistica”, Loris Cordenos che sceglie l’immediatezza del riscontro tra poesie e pitture, e Bruno Fadel, che interpreta attraverso un espressionismo a volte elegiaco, più spesso di tono drammatico.

Bruno Fadel

www.centroculturapordenone.it
www.comune.sesto-al-reghena.pn.it
www.viedellabbazia-sesto.it

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In copertina, ecco un’opera di Loris Cordenos esposta da oggi a Sesto.

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