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(g.l.) Il Friuli storico “accende” l’Epifania. E a farlo sarà oggi Tarcento con la consegna dei tradizionali e ambitissimi riconoscimenti a tre grandi personaggi della nostra terra: Ferruccio Tassin, Giuseppe Toso e Ilaria Tuti. La festa dei “Premi Epifania 2023”, che ritrova il suo splendore dopo le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, si terrà alle 20.45 al Teatro Margherita di viale Marinelli. Una cerimonia che dunque apre il ricco programma di manifestazioni che culminerà venerdì sera con l’accensione del “Pignarûl Grant” accanto ai ruderi del Castello di Coja. Un rito propiziatorio di antica tradizione e suggestione che s’incrocia con quelli antichi e altrettanto suggestivi di Cividale e di Gemona: la “Messa dello Spadone” (al termine della quale ritornerà, dopo lo stop di due anni, la rievocazione dell’ingresso nella città longobarda del Patriarca Marquardo) e la “Messa del Tallero”.

Ferruccio Tassin

Ilaria Tuti

Giuseppe Toso


Ma torniamo agli storici riconoscimenti tarcentini, giunti alla 68ma edizione. Gli insigniti del “Premio Epifania 2023” – che viene ormai definito come il “Cavalierato del Friuli” – sono stati scelti dalla giuria presieduta dal sindaco di Tarcento e composta dal sindaco di Udine in rappresentanza dei sindaci del Friuli Venezia Giulia, dalla Società filologica Friulana, dall’Ente Friuli nel mondo, dall’Università di Udine, dalla Fondazione Friuli, dalla Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, dall’Ordine dei giornalisti Fvg, dal Comitato regionale Fvg Unpli e dalla Proco Loco di Tarcento.
Ferruccio Tassin, nato a Visco, da sempre impegnato in attività di valorizzazione della cultura e della storia sociale, economica e religiosa del Goriziano e della Bassa friulana. Autore di numerosi volumi di carattere storico e ideatore del Museo del confine di Visco e si sta battendo per la salvaguardia del campo di concentramento fascista di Visco, luogo di notevole interesse storico.
Giuseppe Toso, majanese di nascita, emigra piccolissimo in Francia con la famiglia e successivamente in Canada. Dove comincia a lavorare come operaio, fino al 1966 quando diventa imprenditore nel settore metalmeccanico acquisendo con altri soci l’azienda nella quale lavorava e diventando nel tempo un importante protagonista dell’industria canadese.
Ilaria Tuti è nata a Gemona dove risiede. Giovane scrittrice di grande successo ha esordito nel 2018 con i suoi thriller ambientati nella terra natia dell’autrice che in poco tempo ha saputo conquistare successo internazionale e lettori in tutto il mondo facendo così conoscere e trasmettendo l’amore per il territorio friulano.

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In copertina, il Castello di Coja tra i bagliori del “Pignarûl Grant” e dei fuochi d’artificio; qui sopra, la collina con in primo piano la storica Villa Moretti.

 

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