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(g.l.) La storia del Patriarcato di Aquileia emergerà questa sera, in tutta la sua importanza di realtà religiosa e politica, durante un incontro che si terrà a Remugnano, nella sede della Biblioteca civica di Reana del Rojale, in via Battaglione Julia. Alle 18 ci sarà infatti la presentazione del libro “Patriarcjs tal cûr de Europe” di Diego Navarria e del mensile “La Patrie dal Friûl”, l’unico a essere pubblicato interamente in lingua friulana dal lontano 1946, all’indomani della fine della Seconda Guerra mondiale. Dopo il saluto dell’assessore comunale Anna Zossi, prenderà la parola Walter Tomada, direttore del periodico friulano, seguito da Andrea Valcic, presidente de Clape di culture “Patrie dal Friûl”, e dallo stesso Navarria, autore del libro e collaboratore della rivista in “marilenghe”. L’incontro è organizzato dalla Patrie dal Friûl con la collaborazione eil sostegno del Comune di Reana del Rojale e della Società Filologica Friulana.


Come realtà ecclesiale, il Patriarcato di Aquileia fu una delle più grandi diocesi e metropolie di tutto il Medioevo europeo. Fino all’811, infatti, la sua immensa provincia ecclesiastica arrivava al fiume Danubio a nord (Germania e Austria) e al lago Balaton a est (Ungheria), mentre a ovest si spingeva verso Como e il Canton Ticino, nella Svizzera meridionale. A sud comprendeva, invece, l’Istria fino al 1751, anno in cui avvenne la sua soppressione con la istituzione delle Arcidiocesi di Udine e Gorizia. Nell’811, l’imperatore Carlo Magno portò i confini a nord, dal Danubio alla Drava. Vastissima era la diocesi aquileiese: il Patriarca sovrintendeva sulle diocesi suffraganee incluse nella sua giurisdizione metropolitana e ne nominava il vescovo. Svolgeva la funzione episcopale tramite vicari e, per migliorarne la gestione, il territorio era suddiviso in Arcidiaconati: per esempio, la vicina Nimis, con l’antica Pieve dei Santi Gervasio e Protasio, svolgeva un importante ruolo nell’ambito dell’Arcidiaconato Superiore. Oltre a esercitare l’autorità religiosa, i Patriarchi di Aquileia ottennero dall’imperatore l’investitura feudale (1077-1420) sul Friuli, compresa la Carnia, e in alcuni periodi storici i confini geografici e politici della Patria del Friuli – nata, appunto, nel 1077 e che aveva nel Castello di Udine il suo punto di riferimento – si estesero sino in Istria, Cadore, Carinzia, Carniola e perfino nella più lontana Stiria. Il Patriarca di Aquileia ebbe la sua residenza in diverse località della diocesi, pur mantenendo sempre il medesimo titolo: la stessa città romana, dove c’è ancora la stupenda Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, poi Grado, con le sue tre Basiliche, Cormons, Forum Iulii (l’odierna Cividale) e Udine.

L’antica Pieve di Nimis.

 

 

 

 

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In copertina, la Basilica Cattedrale di Aquileia fulcro del Patriarcato.

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