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Sipario alzato da oggi, 13 settembre, sulla 24ma edizione di Pordenonelegge, Festa del Libro con l’autore: ad inaugurare il cartellone sarà, come già annunciato, un’anteprima focalizzata nel vivo dell’attualità, la presentazione di “Api grigie” (Keller), il nuovo romanzo firmato dallo scrittore Andrei Kurkov, la voce letteraria più nota dell’Ucraina del nostro tempo: appuntamento al Teatro Verdi alle 18 per sfogliare insieme la nuova fatica di Kurkov, in dialogo con il curatore di pordenonelegge Alberto Garlni: ambientato nel Donbass, dove combattenti ucraini e separatisti filo-russi si scambiano quotidianamente colpi di arma da fuoco dal 2014, “Api grigie” non è un romanzo sulla guerra, richiama piuttosto classici come “Il buon soldato Sc’vèik”, che aiutano a comprendere meglio il mondo. Un romanzo pieno di atmosfera e saggezza, che costringe il lettore a rallentare, ricordandogli ciò che conta di più.

Andrei Kurkov

Pordenonelegge proseguirà fino a domenica 17 settembre a Pordenone e in altri centri del Friuli Venezia Giulia, forte di 584 protagonisti, 334 eventi e 65 anteprime italiane e internazionali, per cinque memorabili giornate in oltre 40 locations, Sempre domani tante autrici e autori al festival, per una trentina di incontri con grandi nomi: E ci saranno anche molte anteprime editoriali: in mattinata lo psicologo Paolo Legrenzi alle 10.30 nello Spazio Gabelli illustrerà la nuova rilessione “Le cose non sono come sembrano. Perché la vita è meglio di come la immaginiamo” (Solferino), un saggio legato agli studi sulla percezione, per capire che la vita mentale è ben più ricca di quanto non appaia al senso comune. E in serata spazio al dialogo fra Alberto Casadei e Luca Doninelli: al centro di entrambe le narrazioni c’è un grande progetto urbanistico, che coinvolge la politica e la vischiosità dei sistemi amministrativi. “Nero Fiorentino”, dello scrittore e drammaturgo Luca Doninelli, sarà a pordenonelegge in anteprima nazionale per Bompiani, un thriller pieno di suspense, il ritratto di una città innamorata di sé stessa e del suo passato dove i morti possono essere gli assassini più pericolosi.

Il giornalista Toni Capuozzo, alle 21, al Centro Culturale “Aldo Moro” di Cordenons, sarà in dialogo con il direttore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini sul tema “Ho visto cose…”. L’occasione per ripercorrere i reportage e le pagine dei libri di Toni Capuozzo che raccontano di lotte politiche rivoluzionarie e di lotte religiose, di guerre tradizionali e di guerre civili, spaziando dal Nicaragua alle Falkland, passando per l’intervista con Jorge Luis Borges, la Stazione di Bologna, il G8.E ancora i conflitti in ex-Jugoslavia, Somalia, Medio Oriente, Afghanistan, fino all’Ucraina e ai conflitti più recenti. E poi i giorni attraversati dalla pandemia. Tante partenze, con un bagaglio minimo, sempre accompagnato dalla fede nel destino, per raccontare il mondo. Sempre al festival, il giornalista presenterà in anteprima (sabato 16 settembre, alle 21.30 nello Spazio Gabelli in dialogo con Walter Tomada) “Nessuno più canta per strada” (Biblioteca dell’Immagine), una riflessione amara su come l’Italia delle piccole e grandi città sia ormai caduta nel silenzio, imbambolata di fronte alla vita e alla quotidianità. Sempre in serata, alle 21, a Palazzo Montereale Mantica, due gialli di grande valore letterario, che si spingono al di là dell’atteso e rifiutano ogni facile risoluzione, si intrecceranno attraverso le parole dei loro autori, A pordenonelegge domani anche lo scrittore Paolo Nori, per raccontare una figura iconica della letteratura russa, Anna Achmatova: “Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova” (Mondadori) ci schiuderà la voce più popolare della Russia sotto l’assedio nazista, impegnata nella scrittura fino all’ultimo, anche quando la sua poesia si poteva soltanto passare di bocca in bocca. Da una vecchia fotografia la scrittrice di famiglia armena Antonia Arslan ha tratto un racconto avventuroso di dolore e di riscatto, “Il destino di Aghavni”, storia di di morte e di rinascita che presenterà, alle 21, nell’auditorium Vendramini. in dialogo con la saggista Siobhan Nash-Marshall, autrice di un romanzo in cui il mondo è distopico e domina la paura. A pordenonelegge oggi anche la scrittrice tedesca Esther Kinsky: il suo romanzo “Rombo” (Iperborea) ci riporta al 6 maggio 1976, data funesta del terremoto in Friuli.

Infine, al festival oggi squilla la campanella del nuovo anno scolastico. Tornano le scuole a pordenonelegge, con tanti eventi in mattinata per il cartellone Junior: dalla lezione d’arte di Costantino D’Orazio a quella di filosofia con Matteo Saudino, e poi gli incontri con autori italiani e stranieri come Ulrich Hub in dialogo con Vera Salton, Federico Taddia, Beatrice Peruffo e Giuseppe Festa che in anteprima presenta “La notte dei cervi volanti” (Salani), un viaggio per la libertà attraverso la natura che si riprende i suoi spazi.

 Il programma del festival su pordenonelegge.it

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In copertina, il giornalista Toni Capuozzo esperto di questioni internazionali.

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