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di Giuseppe Longo

Volle cimentarsi in un’opera grandiosa e che da decenni, ormai, si ammira nel Duomo di Santo Stefano, a Nimis: una copia con dimensioni pressoché uguali all’originale dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, conservata a Milano. L’artista si chiamava Enzo Pituello ed è morto poche settimane fa, a 80 anni, a Venzone dove viveva dopo aver abitato anche a Chialminis, nella piccola borgata di Tamar. Era nato, invece, a Lonca di Codroipo e la metropoli lombarda, dove da giovane si era trasferito con la famiglia, fu determinante nella sua formazione artistica.

Enzo Pituello


Per realizzare questa copia del Cenacolo, Pituello aveva studiato a fondo il capolavoro vinciano. «La singolare tecnica sperimentale utilizzata all’epoca da Leonardo, tempera grassa su intonaco, necessita di continui monitoraggi e restauri d’avanguardia, in quanto – si legge in una descrizione pubblicata dalla Fondazione Friuli – risulta particolarmente fragile. Le copie riprodotte nei secoli, per conservare la memoria di questo splendido dipinto, sono oggi collocate in musei, chiese e conventi sparsi nel mondo. La riproduzione di grandi dimensioni del Cenacolo vinciano, situato in Santa Maria delle Grazie a Milano, è stata realizzata con la stessa tecnica utilizzata nel 1498 da Leonardo da Vinci e deriva da uno studio approfondito che l’artista ha eseguito sull’originale tra il 1990 e il 1995».
Al termine di anni di intenso lavoro, la grande opera, grazie alla collaborazione di un folto gruppo di volontari, venne trasportata non senza difficoltà a Nimis e presentata con una suggestiva cerimonia. Da allora ha trovato stabile sistemazione sopra il portale d’ingresso del Duomo suscitando curiosità e ammirazione in tutti coloro che entrano nella Comparrocchiale dove lo sguardo è immediatamente calamitato dal meraviglioso altare del Meyring, già appartenuto alla purtroppo demolita Chiesa di Centa subito dopo il terremoto, e dai dipinti cinquecenteschi del Thanner “strappati” durante il restauro post-sismico dal Santuario di Madonna delle Pianelle, dove si è opportunamente deciso di risistemare i quadri della vita di Madre di Gesù realizzati dal concittadino Giacomo Monai, scomparso nell’ormai lontano 1978.

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In copertina, una fase del trasporto della grande opera a Nimis e qui sopra la stessa sistemata in Duomo sopra il portale.

 

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