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«È fondamentale realizzare eventi come questo, di divulgazione scientifica aperta al pubblico e in particolare ai giovani, i quali possono così avvicinarsi e scoprire un interesse per una materia che potrà portarli a intraprendere importanti percorsi di studio». Lo ha detto, ieri, a Trieste il governatore Massimiliano Fedriga in occasione dell’inaugurazione della mostra “Ice Age”. I giganti dell’era glaciale che vede aperta al pubblico, con ingresso gratuito, la sala delle Colonne del Palazzo della Regione fino al 9 settembre (orario 10-18) per l’esposizione, tra gli altri reperti, del Mammut preistorico. Tra i presenti al vernissage anche il sindaco Roberto Dipiazza, a testimonianza della collaborazione tra il Municipio di Trieste e la Regione Fvg per la realizzazione dell’evento, oltre all’organizzatore della mostra Flavio Bacchia.
Come ha spiegato il massimo esponente della Giunta regionale, la mostra è stata allestita all’interno di una prestigiosa sala da poco ristrutturata del Palazzo di piazza Unità d’Italia ed è quindi «motivo di particolare soddisfazione che i cittadini abbiamo modo di visitare l’esposizione all’interno di questo spazio reso funzionale e fruibile dal pubblico». In relazione all’evento, Fedriga ha affermato che il tema dell’era glaciale genera sempre un particolare interesse e in questo caso il poter ammirare non solo il Mammut, ma anche altri reperti tra cui il megalocero (cervo gigante) e il rinoceronte lanoso, è un’opportunità per attrarre un numero significativo di persone. Infine, il governatore ha ricordato che proprio per intercettare anche i tanti turisti che affollano la città il Mammut, alto 3 metri e lungo 5, verrà esposto esternamente in piazza Unità in occasione dell’evento Trieste Maker Faire.

Dopo lo straordinario successo dell’esposizione del triceratopo Big John, Zoic srl di Trieste ha organizzato, dunque, un nuovo evento espositivo alla scoperta del Pleistocene, noto a tutti appunto come l’era glaciale. La mostra “Ice Age” I giganti dell’era glaciale a Trieste – in programma, come detto, fino al 9 settembre, con ingresso gratuito ed entrata da Riva Mandracchio – apre una finestra su un tempo scomparso ma incredibilmente legato al nostro, mostrando la vita, gli ecosistemi e l’evoluzione dei protagonisti di quel tempo, i grandi mammiferi e i primi uomini. Star assoluta dell’esposizione è proprio il Mammut, uno scheletro originale montato, che può essere ammirato a 360 gradi dai visitatori. I resti fossilizzati di questo magnifico animale sono stati scoperti in diverse parti del mondo, fornendo agli scienziati le informazioni per studiare l’evoluzione di queste creature, la loro biologia e persino il loro comportamento.
La presentazione in piazza Unità di un dinosauro iconico, conosciuto da tutti, il più grande triceratopo del mondo, Big John, entrato nel Guinnes dei Primati nel 2021, ha dimostrato l’interesse che simili eventi riscuotono in tutte le fasce della popolazione cittadina, e non solo. In quell’occasione, si era menzionato un probabile prosieguo dell’attività culturale e divulgativa in sintonia con enti ed istituzioni regionali. La Zoic è una delle poche realtà a livello mondiale dotata dell’esperienza e professionalità necessarie per preparare campioni di fossili di grandi dimensioni e adatti a raccontare una storia che stupisca ed affascini il pubblico.

Mammut: la sola parola è evocativa di qualcosa di enorme, piazzata in una landa gelata in un mondo che non ci appartiene più. Tutti conoscono questi animali, fanno parte dell’immaginario collettivo. Avere dentro di noi memoria ancestrale di questi pachidermi è la chiave vincente per il successo di un’iniziativa a loro dedicata. Con l’esposizione “Ice Age” si à voluto entrare in un’epoca dove il nostro pianeta era in gran parte coperto da ghiaccio e neve, dove gli animali si adattavano al clima rigido per sopravvivere e dove gli antenati dell’uomo lottavano con creature molto più grandi di loro per procurarsi il cibo.
Era glaciale è un termine generico. La Terra periodicamente attraversa periodi con basse temperature. È la natura stessa del cosmo, l’orbita del pianeta, l’angolazione dell’asse di rotazione che principalmente condizionano le variazioni climatiche anche estreme. Eventi come grandi eruzioni vulcaniche, catastrofici incendi o impatti meteorici possono aggiungere e complicare il periodico alternarsi di caldo e freddo. L’attuale impatto dell’attività umana avrà tra breve effetti non completamente prevedibili e mai riscontrati in passato, ma sicuramente nefasti. Le faune fossili di animali vissuti nell’ultimo periodo glaciale son distribuite in tutto l’emisfero boreale, e largamente diffuse in Europa. Dal Mare del Nord alla Siberia, passando per Ucraina, Polonia, Ungheria, Romania, Francia e Germania, dalle grotte, dalle torbiere e dalle ghiaie dei fiumi affiorano le grandi ossa dei “signori dei ghiacci”. In alcuni casi, come in Serbia, i resti di zanne di elefante erano cosi abbondanti da essere usati come combustibile per il riscaldamento domestico nel corso dell’ultima Guerra mondiale.
Basterà chiudere gli occhi dopo aver visitato l’esposizione per riuscire a immaginare le lande ghiacciate della tundra, con i grandi pachidermi lanosi, i branchi di bisonti, i rinoceronti e i cervi giganti, con i rari carnivori in agguato, leoni lupi e iene e, più pericoloso di tutti, coperto di pelli e dotato di utensili affilati, l’uomo. L’uomo che sarà in parte l’artefice della scomparsa delle faune che popolavano l’Europa fino a 12 mila anni fa.

In mostra, quindi, un Mammut ma non solo: un rinoceronte lanoso, un bisonte e un megalocero – un cervo gigante – affiancano il grande protagonista per dare così una visione più ambia della fauna che abitava la terra insieme ai nostri antenati preistorici. Un percorso espositivo che il visitatore può seguire in autonomia supportato da pannelli didattici tradotti anche in lingua inglese e slovena e leggibili tramite un QrCode dedicato. Sarà possibile prenotare visite guidate per gruppi. Il Museo di Storia Naturale di Trieste, nell’ambito dell’iniziativa, proporrà una esposizione dedicata dal titolo “L’era glaciale sul Carso”. In questa sezione verrà spiegato, attraverso filmati e reperti esposti, come si presentava il Carso in quell’era remota. Sono previsti dei laboratori divulgativi dalle 10 alle 12. La partecipazione è gratuita, non serve prenotazione.
Collaborazione con Maker Faire Trieste: In occasione del grande evento tenuto da Trieste Maker Faire nei giorni 2 e 3 settembre, lo scheletro di Mammut verrà esposto direttamente in piazza Unità, il pubblico potrà ammirare i resti del grande animale preistorico nella collocazione all’aperto e poi proseguire nella vista in Sala Colonne per gli altri reperti (apertura durante l’intero weekend). Sabato 2 settembre dalle 14.15 alle 14.45 è previsto all’interno della manifestazione un Talk dedicato alla mostra e ai suoi protagonisti.

Orari di apertura al pubblico:
Da ieri al 9 settembre dalle 10 alle 18
Sabato 2 settembre dalle 14 alle 20
Lunedì 4 settembre dalle 14 alle 18

Visite guidate per gruppi su prenotazione via mail all’indirizzo stoneage@zoic.it
Laboratori divulgativi a Cura del Museo di Storia Naturale dalle 10:00 alle 12:00

Evento Promosso da: Comune di Trieste- Regione Fvg
Organizzato da: Zoic srl in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Trieste, , ICTP-International Center for Theoretical Physics
Con la partecipazione di: Promoturismo Fvg, Discover Trieste Convention e Visitor Bureau
SC ISS per le Disabilità Cognitive e Intellettive dell’Adulto di ASUGI

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In copertina, il governatore Massimiliano Fedriga con l’organizzatore della mostra Flavio Bacchia, durante la cerimonia inaugurale; all’interno, immagini del montaggio delle ossa del mammut e del rinoceronte.

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