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(g.l.) Da alcuni giorni è uscito, con Audax Editrice, il memoriale della clamorosa esperienza di clausura volontaria con la quale il filosofo moggese, Emanuele Franz, ha voluto mandare un forte messaggio di empatia e di denuncia riguardo all’iper-tecnologia. “Murato vivo. Storia di una reclusione volontaria” è il testo in cui in cui l’autore racconta in prima persona di quando si è fatto murare vivo lo scorso maggio in un vano di appena di tre metri quadri senza possibilità né di entrare né di uscire come segno di protesta civile contro lo snaturamento dei rapporti umani dovuto all’iper-digitalizzazione. Con la prefazione di Irene Giurovich e il riconoscimento del Club per l’Unesco di Udine, presieduto da Renata Capria D’Aronco, il libro, congiuntamente con un altro volume dello stesso autore – “Le origini del Transumanesimo. Da Zoroastro a Davos” – verrà presentato venerdì 30 giugno, alle ore 17.30, nel Salone del popolo del Municipio di Udine in una tavola rotonda sul tema che vedrà come relatori lo stesso Franz, la già citata scrittrice Giurovich e Stefano Salmè, giornalista e storico, che tratterà il tema dei rischi sociali e culturali di una progressiva sostituzione dei rapporti umani ad opera della tecnologia digitale.


Ricordiamo, che nelle scorse settimane il filosofo di Moggio Udinese era partito alla volta di Samarcanda, in Uzbekistan, per toccare con mano il mausoleo del profeta Daniele e raggiungere la grotta dove si narra che Re Davide abbia trovato rifugio in fuga dagli zoroastriani. Emanuele Franz è riuscito nell’impresa, salendo a 1290 metri di altitudine e coronando così un altro obiettivo, dopo il Monte Sinai, raggiunto in solitaria nel novembre scorso. Ha poi proseguito la sua escursione in Tajikistan, sui monti Fan, raggiungendo la quota di 2400 metri di altitudine. Questi pellegrinaggi fanno parte del progetto “Voi siete Uno” che vuole proporre una riflessione sull’unità della fede. E per questo suo progetto è stato persino ricevuto dai sacerdoti ortodossi uzbeki che hanno ben accolto e benedetto il progetto dell’intellettuale friulano. Negli scorsi mesi, tale progetto aveva ricevuto il plauso del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo.

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In copertina, Emanuele Franz sulla cima del monte Arankul in Uzbekistan; all’interno, il filosofo sui monti Fan in Tajikistan e al mausoleo del profeta Daniele a Samarcanda.

 

 

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